contados
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Info su questa serie
Un viaggio dal nord al sud della Sardegna, dalla montagna al mare, da un secolo all’altro della sua tradizione millenaria.
Cucinerete piatti famosi ed altri poco noti che richiedono di essere tramandati. Burrida, panadas, culurgiones, frègula, macarrones, malloreddus. Scoprirete le carni più gustose, dall’agnello al maiale, e le antiche ricette del pesce, che sia arrosto o a scàbeciu.
Si passa da preparazioni essenziali ad altre incredibilmente elaborate, come quelle dei dolci, in cui la cucina sarda trova la sua massima espressione: guefus, amaretti, pistocos, origlietas, catas…
Ogni ricetta è arricchita da suggestivi approfondimenti sugli ingredienti e sui miti e le leggende che li accompagnano.
Segreti da janas, le misteriose fate sarde. Non da nascondere, ma da condividere. Perché il cibo è un dono.
Titoli di questa serie (7)
- La vergine del Supramonte: Antonia Mesina (1919-1935) tra mito e realtà
1
Il più noto dei dodici efferati omicidi di donne e bambine commessi in Sardegna durante il fascismo è quello della sedicenne Antonia Mesina, grazie alla mistificazione che ne è stata fatta da parte del mondo cattolico, che ha trasformato la ragazza di Orgosolo in una icona di “martire della purezza” come quella di Maria Goretti. L’omicidio di Antonia Mesina, però, non è affatto diverso da quello delle altre donne uccise nell’Isola, nello stesso periodo, nel tentativo di una violenza carnale. Né quest’ultimo è l’unico motivo che scatena l’inaudita violenza degli assassini contro le donne da loro massacrate, perché con esso concorrono l’estorsione, la vendetta privata e la rapina. Le tragiche vicende di queste dodici donne e bambine vengono ricostruite in questo libro sulla base di un’ampia documentazione archivistica inedita, a partire dall’assassinio della dodicenne Vanda Serra di Aidomaggiore, trucidata dal parroco del paese e dalla sua amante.
- a sangu e latti: La vita di un mezzadro negli stazzi della Gallura
1
L’intento di questo libro è quello di far affiorare e documentare un punto di vista essenziale eppure fino a oggi assente dal panorama degli studi che riguardano la Gallura: quello dei mezzadri. Per farlo, i due curatori hanno intervistato uno degli ultimi mezzadri galluresi, assemblando le sue risposte in una scorrevole forma narrativa, sia nell’originale versione in lingua gallurese, sia nel testo a fronte in italiano. Attraverso le parole di Agostino Asara emerge un quadro abbastanza chiaro e sicuramente verace della realtà sociale ed economica degli stazzi, un quadro dinamico che racchiude il periodo di massimo fulgore di questa società, la sua crisi e la sua decadenza. Il racconto è scandito dalle “peregrinazioni” del protagonista da uno stazzo all’altro, prima al seguito dei genitori, poi in qualità di capofamiglia; qua e là si sofferma su alcuni temi specifici come la scuola e il bilinguismo, la politica e la guerra, il mare, l’igiene, l’alimentazione, l’amicizia, la poesia, la musica e il ballo; un ampio paragrafo è stato dedicato al contratto di mezzadria, alle sue peculiarità e problematiche. Completano l’opera un racconto e alcune testimonianze di persone che, da luoghi e in tempi diversi, hanno incrociato i loro destini con quello di Agostino Asara e della sua famiglia. Questi testi, brevi ma intimi e affettuosi, permettono al lettore di gettare uno sguardo oltre i cancelli e le finestrelle degli stazzi, per apprezzare l’importanza dei valori di ospitalità e solidarietà, sempre così vivi tra i pastori galluresi.
- Su segai petza de Maracalagonis: Il carnevale di Maracalagonis
1
Carrasegare o segai petza non è carnevale. La sacralità de su segai petza e de su carrasegare è stata spesso sottovalutata, snaturata e troppo spesso spettacolarizzata. Il lavoro qui pubblicato, oltre a ricostruire le origini sacre de su segai petza, la cerimonia e i riti originari a Maracalagonis e di altri paesi della Sardegna, smonta la teoria della maschera dell’orso in Sardegna, così come quella di attribuzioni dionisiache al “Carnevale”, alle maschere, ai riti e alle cerimonie a esse connessi. Lo fa attraverso le interviste sul campo di ricerca, la disamina dello stato degli studi di Pietrina Moretti e Uccia Agus, di altre testimonianze precedenti quali quelli di Della Maria, ancora la rivisitazione dell’articolato lavoro di Luisa Orrù, di fonti edite e inedite, quali fonti orali, archivi ecclesiastici, stato delle anime, visite ad limina, pregoni, sinodi, ecc., infine il richiamo del saggio storico antropologico di Joyce Mattu sul carnevale e altri riti della Sardegna e del mondo.
- 111 primati e curiosità della Sardegna
1
Ci sono cose della Sardegna che non possono sfuggirvi. Perché, che ci viviate o meno, sono parte della vostra esistenza. Non ci credete? Vi curate con antibiotici scoperti da un medico cagliaritano, vi scervellate su La Settimana Enigmistica inventata da un conte di Sorso. Vi spendete per la parità di genere cominciata nel paese di Borutta con la prima donna sindaco d’Italia. Leggete le e-mail con un clic, ovunque, grazie a un ricercatore del CRS4 di Pula. Fate valere i vostri diritti sul lavoro perché per essi si sacrificarono i minatori di Buggerru scatenando il primo sciopero nazionale d’Europa. Sapete con esattezza quando finì la Seconda guerra mondiale perché fu una piccola radio sarda a trasmettere per prima la notizia. E infine, quasi voi tutti “italiani”, un tempo eravate “sardi”!
- Sardegna: dimora antica degli dei... e di altri condomini
1
Alcuni, in questi anni, si sono posti la domanda: «Ma se veramente la Sardegna era Atlantide, dove sono le tracce di quella straordinaria civiltà?». Le tracce esistono e si tratta sia di tracce archeologiche, sia di tracce culturali; bisogna solo aver voglia di soffermarsi a esaminarle e valutare quanto esse possano essere valide. In queste pagine, propongo una serie di considerazioni, basate su resoconti storici, reperti archeologici e persistenze antropologiche che permettono di individuare nella nostra Isola il permanere di numerose memorie di miti, poi trasferiti sul monte Olimpo dai greci. Per deduzione logica, esse devono portare a ritenere la Sardegna sede di una grandissima civiltà pre e protostorica, tale configurarsi come sede delle affermazioni del filosofo Platone sulla civiltà Atlantidea.
- Di terre e di respiri
3
«Vi chiederete il perché della mia scelta, una scelta fatta di rinunce e poco altro: il sole, il mare, i campanellini delle greggi al posto di clacson e sirene. Ancora una volta, da poco, qualcuno mi ha chiesto hai girato il mondo e sei tornata in Sardegna, ma come hai fatto?» «Mi sento un pioniere d’altri tempi. Queste valli potrebbero essere quelle del Quebec o del Vermont, anche se fa sorridere che per descrivere l’indescrivibile si cerchino paragoni con luoghi sconosciuti. No, queste valli sono non altro che questo: Foresta Nera.» Estate, autunno, inverno, primavera (e ancora estate). Ecco le “conversazioni a piedi nudi” di Andrea Atzori e Valeria Gentile, tra loro e con la Madre Terra, insieme alle illustrazioni naturalistiche di Maurizio Brocca: una vera e propria dichiarazione d’amore. Perché Di terre e di respiri non è solo il viaggio epistolare di un anno solare tra la Foresta Nera e la Sardegna selvatica, ma può essere usato anche come piccolo manuale sentimentale per chi desidera fare una scelta di vita ben precisa: abitare fuori città, tornare alla terra, recuperare il rapporto intimo con la propria natura. La raccolta è preceduta da un intervento di Fabrizio Lo Bianco e termina con alcune riflessioni di Savina Dolores Massa.
- Il ricettario delle Janas
7
75 ricette della tradizione sarda, suddivise tra Antipasti, Primi, Carne e pesce, Dolci. Un viaggio dal nord al sud della Sardegna, dalla montagna al mare, da un secolo all’altro della sua tradizione millenaria. Cucinerete piatti famosi ed altri poco noti che richiedono di essere tramandati. Burrida, panadas, culurgiones, frègula, macarrones, malloreddus. Scoprirete le carni più gustose, dall’agnello al maiale, e le antiche ricette del pesce, che sia arrosto o a scàbeciu. Si passa da preparazioni essenziali ad altre incredibilmente elaborate, come quelle dei dolci, in cui la cucina sarda trova la sua massima espressione: guefus, amaretti, pistocos, origlietas, catas… Ogni ricetta è arricchita da suggestivi approfondimenti sugli ingredienti e sui miti e le leggende che li accompagnano. Segreti da janas, le misteriose fate sarde. Non da nascondere, ma da condividere. Perché il cibo è un dono.
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