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La violenza dentro: Lettere a Dafne
Del resto sono solo una puttana: Lettere a Dafne
Ai tempi del Covid: Lettere a Dafne
Serie di e-book3 titoli

Lettere a Dafne

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Info su questa serie

Esiste una soglia in cui dolore e sofferenza diventano insopportabili? Esiste un limite oltre il quale umiliazioni e soprusi spengono la voglia di vivere? Forse sì. Ma c’è chi va oltre ogni limite. Oltre l’inimmaginabile. E Metilde lo ha fatto. E’ andata oltre. E non lo ha fatto né per piacere né per curiosità. È stata costretta a farlo. Non aveva altra scelta. Voleva andarsene, fuggire, allontanarsi dalla follia con tutte le sue forze. Ma la vita aveva altri piani. Lei doveva andare oltre.

La sua unica ancora di salvezza per non sprofondare nella più cupa rassegnazione e disperazione in questi anni d’inferno era scrivere. Trasferire su carta l’impetuosa alternanza di rabbia, sofferenza, disperazione e paura le dava il sollievo e il conforto di cui aveva bisogno per restare viva e lucida, per non perdersi nel folle labirinto di gelosia ossessiva, violenza fisica e psicologica.

Questo libro è la denuncia di una donna maltrattata e umiliata dal proprio uomo, suo marito, in preda alla gelosia, ora delirio, e al suo potere di distorcere la realtà insinuando nella mente di chi governa perversioni e falsità. Ma è anche la testimonianza dell'impegno di una donna che, nonostante quotidianamente accusata di ogni genere di infamia e vizio per il solo fatto di vestire i panni naturalmente ispirati, combatte con tutte le sue forze per difendere la propria innocenza e la libertà di essere quello che è: una donna!
LinguaItaliano
Data di uscita28 gen 2022
La violenza dentro: Lettere a Dafne
Del resto sono solo una puttana: Lettere a Dafne
Ai tempi del Covid: Lettere a Dafne

Titoli di questa serie (3)

  • Ai tempi del Covid: Lettere a Dafne

    1

    Ai tempi del Covid: Lettere a Dafne
    Ai tempi del Covid: Lettere a Dafne

    Spogliati di colpo di ogni diritto in costituzione, ogni giustizia sospesa, non più nemmeno padroni del proprio corpo, isolati nel distanziamento pure affettivo, abbandonati ai nostri destini in una casa non sempre rifugio e reggia, predati di ogni relazione a sostegno con i professionisti della salute sì mentale e quegli altri dello spirito, sacerdoti e parroci, trincerati nelle loro case lì sicure, reclusi senza certezza a scontar la pena di essere umani, incubatori nottetempo di morte e disgrazia, per ciò criminalizzati denunciati puniti in un crescendo di sanzioni comminate per respirare pure all’aperto, traditi da chi s’impone di essere in diritto, vessati da chi si arroga il merito della mia tutela strumentalizzati da chi si crede in possesso di un vago titolo a sapere e a informare, schiacciati dalla brama di chi la corona regge in testa. È questo il barbaglio di una nuova normalità?

  • La violenza dentro: Lettere a Dafne

    2

    La violenza dentro: Lettere a Dafne
    La violenza dentro: Lettere a Dafne

    In un luogo e in un tempo questo mondo e l’ora presente in cui la guerra è ancora sovrana e il sangue sempre scorre mi si insegna che il dialogo mai è atto ora dovuto. Ma a chiamarsi fuori non vi è guadagno. D’altronde siamo tutti dentro, l’accaduto, e incollato il deretano al solo scanno a me votato, quello ingrato: della vittima, della donna, della molestata, dell’aggredita, dell’ignorata, apprestato nell’isolamento, quello stesso mi concede, almeno lui, di vedere già le ombre di un agire creduto acconcio.

  • Del resto sono solo una puttana: Lettere a Dafne

    3

    Del resto sono solo una puttana: Lettere a Dafne
    Del resto sono solo una puttana: Lettere a Dafne

    Esiste una soglia in cui dolore e sofferenza diventano insopportabili? Esiste un limite oltre il quale umiliazioni e soprusi spengono la voglia di vivere? Forse sì. Ma c’è chi va oltre ogni limite. Oltre l’inimmaginabile. E Metilde lo ha fatto. E’ andata oltre. E non lo ha fatto né per piacere né per curiosità. È stata costretta a farlo. Non aveva altra scelta. Voleva andarsene, fuggire, allontanarsi dalla follia con tutte le sue forze. Ma la vita aveva altri piani. Lei doveva andare oltre. La sua unica ancora di salvezza per non sprofondare nella più cupa rassegnazione e disperazione in questi anni d’inferno era scrivere. Trasferire su carta l’impetuosa alternanza di rabbia, sofferenza, disperazione e paura le dava il sollievo e il conforto di cui aveva bisogno per restare viva e lucida, per non perdersi nel folle labirinto di gelosia ossessiva, violenza fisica e psicologica. Questo libro è la denuncia di una donna maltrattata e umiliata dal proprio uomo, suo marito, in preda alla gelosia, ora delirio, e al suo potere di distorcere la realtà insinuando nella mente di chi governa perversioni e falsità. Ma è anche la testimonianza dell'impegno di una donna che, nonostante quotidianamente accusata di ogni genere di infamia e vizio per il solo fatto di vestire i panni naturalmente ispirati, combatte con tutte le sue forze per difendere la propria innocenza e la libertà di essere quello che è: una donna!

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