Madame LA VOISIN
Nella lussuosa capitale d’Europa, durante lo splendore seicentesco dominato dai nuovi canoni e valori di bellezza che si diffusero alla corte du Roi Soleil, un evento di portata storica sconvolse la Francia del tempo.
Nel 1672, alla morte del capitano di cavalleria Jean Baptiste Godin de Sainte-Croix, furono rinvenuti scritti olografii quali accusavano la sua amante, la marchesa di Brinvilliers Marie-Madeleine d’Aubray, di aver attentato alla vita di suo padre e dei suoi fratelli avvelenandoli con arsenico.
Ancor prima che la polizia si mettesse sulle tracce della nobildonna, ella riuscì a fuggire in Inghilterra, ma le indagini proseguirono: fu imprigionato un domestico della casata di Brinvilliers che, sotto tortura, confessò agli inquirenti i crimini che vedevano coinvolta la sua padrona e che, dopo i vani tentativi di fuga dall’Inghilterra al Belgio, fu catturata e condannata a morte per contumacia. Durante un’udienza tenuta
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