Un primato, nonostante tutto
e non succede spesso, siamo stati i primi nel mondo. Gli inventori - si perdoni il termine desueto, scolpito sul frontone del Palazzo della civiltà italiana all’Eur, il ‘Colosseo quadrato’ di Roma – di procedure che potrebbero presto diventare il ‘new normal’ negli aeroporti di tutto il globo per tornare a volare in sicurezza, convivendo fino a che sarà necessario con il maledetto Covid-19 e gli strascichi che si porta dietro. Protagonista di quella che potrebbe a buon titolo rivelarsi una ‘rivoluzione’ dell’aviazione civile mondiale - paragonabile a quanto vissuto dall’industria dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York che portò all’introduzione dei rigidi controlli ai raggi x di persone e bagagli e ai divieti su quel che si può portare in cabina – è proprio l’italiana Aeroporti di Roma e il suo scalo di Fiumicino con l’invenzione dei voli ‘Covid-tested’. Per evitare all’arrivo la temuta, sproporzionata e spesso inefficace quarantena con isolamento fiduciario, i passeggeri salgono a bordo solo con tampone negativo
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