ASTON MARTIN DBX
Nei 108 anni di storia, tempestata di crisi più di una soap opera (peraltro gestite con la dignità di chi mai si è definito resiliente), molte volte alla Aston si sono sfilati dal cliché della sportività fatta di due sole porte e rinunce. E la declinazione contemporanea di quest'idea, piaccia o no, è una Suv. Non può essere altro, se appena appena si tengono separati i pensieri e le strategie industriali di chi commenta su internet da ciò che desiderano i fortunati che, nel mondo reale, si presentano in concessionaria e, da qui, escono con un contratto firmato. D'altra parte, ora che anche quest'Aston è realtà, all'appello manca soltanto la Purosangue, o come si chiamerà la sport utility di Maranello che arriverà l'anno prossimo. E adesso che ci penso, nella mia testa, la DBX è ciò che più potrebbe somigliarle. Non è questione di cavalleria, ché quella non manca
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