AD ALTISSIMO VOLTAGGIO
Nel 2018 non superavano le 132 mila unità le elettriche consegnate in Europa. Nel 2019 sono diventate 391 mila, tre volte di più. Sì, parliamo di numeri ancora piuttosto piccoli, ma la velocità di propagazione dell'onda verde nel Vecchio Continente fa ben sperare quelle Case – Volkswagen in testa – che si sono svenate con investimenti da paura per avvantaggiarsi nella transizione dal mondo degli ottani a quello dei volt e che aspettano con ansia di avere un ritorno sulla montagna di soldi messi a bilancio. Nel 2020, nonostante il Covid, le immatricolazioni di auto a zero emissioni hanno sostanzialmente tenuto, persuadendo 338.918 clienti nei primi 11 mesi. Ma poiché il mercato complessivo è calato molto, in termini di quota risultano ancora in aumento: rappresentano il 4,2% (erano il 2,1% nel 2019 e l'1% nel 2018). Una crescita esponenziale. Ma ancora più rapidamente sale l'offerta di nuovi modelli, spinta dalla normativa europea sulle emissioni di CO2 , che impone multe salatissime ai costruttori le cui flotte sforano i limiti fissati. Il ricorso all'elettrico, insomma, è una via obbligata per tutti.
IONIQ 5
NON CHIAMATELA HYUNDAI
NON SOLO UN'ARCHITETTURA INEDITA, MA ANCHE UN NUOVO MARCHIO PER LA IONIQ 5
Per un po', tra gli addetti ai lavori, è stata battezzata 45, dal nome della concept car che l'anticipò al Salone di Francoforte 2019. Ora, però, si sa che la prima nativa a batterie Hyundai si chiamerà 5. Non solo: avrà anche un marchio dedicato, Ioniq (nome che finora contraddistingueva un modello sia ibrido sia full electric). La 5 sarà la capostipite di una famiglia di veicoli EV e, perciò, la prima ad adottare l'architettura a zero emissioniE-Gmp, il cui aspetto
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