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M¥SS KETA

orse avremmo dovuto scrivere tutto in “CAPS LOCKS”, come usa fare la lady mascherata. Iniziando da “PAZZESKA”, suo intercalare e titolo di un feat. con Gué Pequeno… Capelli biondissimi, frangetta, occhiali scuri, mascherina e look super cool, la chiamano la “Brigitte Bardot di Cologno Monzese”. Ma anche: “Femme Fatale di Milano”, “Dea mascherata” e “Regina della notte”. Eppure, sebbene questi epiteti le calzino a pennello, non sembrano essere comunque abbastanza, perché MYSS KETA è di più, molto di più. Un vero e proprio statement di empowerment femminile, un’eroina dei nostri tempi, mascherata e (xeno)femminista che sostiene l’emancipazione totale e) un’istituzione, Stazione centrale il “matinee”, Torre Galfa il posto in cui ho firmato contratti importanti. Porta Venezia è casa». E proprio qui si è formato il movimento “delle ragazze”. Il gruppo originario da lei capitanato, era formato da: La Iban, La Cha Cha, La Prada, Miuccia Panda, Blanca Paraìso e Colette Nymphèe. Nel 2019 sono tornate, riproponendo il singolo omonimo “Le ragazze di Porta Venezia”, già uscito nel 2015, in cui si sono aggiunte molti altri nomi del mondo musicale e dello spettacolo: Elodie, Priestess, Joan Thiele, Victoria Cabello, Noemi, La Pina, Serena Congiu, la Trape, Beba e tante altre. «Le ragazze esistono da sempre, quando però si inizia a essere conosciuti e nominati si diventa qualcosa di più tangibile e concreto anche per gli altri. Con la canzone ho voluto dare un’immagine vivida del movimento che stava nascendo, in quegli anni nel quartiere; si stava liberando dagli stereotipi per abbracciare la libertà sessuale e di genere. Il pezzo era nato come una dedica al Motel Forlanini degli inizi, ma pian piano ci siamo accorti che si stava affermando come manifesto di inclusività condivisa ». Per essere una delle ragazze alcuni requisiti sono fondamentali: «una conoscenza approfondita del mood Sex & the City, la cazzimma e sentirsi libera di essere te stessa». E sul suo rapporto con la moda? «Mi da la possibilità di trasformarmi. Come si può notare amo il travestimento, a volte a carnevale mi vesto da Spiderman!». E non mancano di certo le references alle pop star internazionali: «Sono fanatica di Madonna e Grace Jones, vere apripista nel mondo della performance e muse di un mondo moda che consentiva di far emergere tutte le loro sfaccettature». Altro idolo indiscusso, che lei stessa ha definito, nel 2019, il suo Dio, è Raffaella Carrà: «Una donna super power. Ricordo le videocassette che vendevano in edicola quando ero bambina. È un modello positivo, energico e ricco di valori. Fierce e forte. Sempre fedele a se stessa ma sempre mutevole. Pezzi come “Pedro” e “A far l’amore comincia tu” sono avanguardia pura (lo sarebbero anche oggi) e in un certo senso, hanno liberato la musica con i loro testi piccanti e provocatori». E su Elisa, «è una donna potente e una cantante fortissima. Ho avuto il piacere di conoscerla ed è anche simpatica… Cosa che, sopratutto nel nostro settore, non guasta mai!». Conta più la voce o la personalità? «La voce è il primo strumento di comunicazione e non solo estensione. Chi è diventato veramente famoso ed è passato alla storia, chi aveva la voce o chi riusciva ad emozionare? Secondo me la seconda, te lo dico con il cuore! In un mondo come quello moderno, in cui l’immagine fa da padrone, anche il coinvolgimento passa da lì. “BURQA DI GUCCI”, uscita nel 2016 con l’album “L’ANGELO DALL’OCCHIALE DA SERA: COL CUORE IN GOLA”, è il brano di cui va più fiera in assoluto: “è una scelta tra figli e spero che le altre mie canzoni non si offendano! È un pezzo a cui tengo tantissimo e di cui sono molto soddisfatta, sotto tutti i punti di vista». Parlando di uomini, se potesse scegliere un fidanzato mascherato sarebbe sicuramente, «la Donna Gatto di Michelle Pfeiffer nel Batman di Tim Burton del ’92». E se le miss nei concorsi alla domanda “Che cosa desideri di più?” rispondono, “la pace nel mondo”, lei, imperturbabile dopo un momento di esitazione dice: «Vorrei l’Universo». Un universo probabilmente arcobaleno. Da sempre sostenitrice dei diritti LGBTQI+, si espone sul DDL ZAN (al momento dell'intervista fermo al Senato). «È fondamentale che venga approvato, come sono fondamentali i diritti dell’essere umano. Non sono pronta a vivere in un mondo horror che si rifiuta di accettare l’uguaglianza. E sono contenta di sentire molte persone incazzate per lo stallo. Siamo tanti, siamo forti e siamo dalla parte del giusto. Sinceramente non trovo motivazioni valide per cui non dovrebbe passare».

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