Enciclopedia della moglie modello: Guida pratica per diventare Mogli, Madri, Amanti, Nonne e Salme Modello
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Nato dalla incidentale ma ideale confluenza tra il personaggio tv della Moglie Modello e la celebre Enciclopedia della Donna del 1962, questo testo ironico e pieno di vérve, lavora sulla memoria di stereotipi, apparentemente superati ma radicati nel profondo della cultura occidentale. I temi femminili del nostro tempo sono affrontati con gli occhi di una donna «perfetta» al punto da rasentare una volontaria, quanto comica e paradossale, sottomissione all’Uomo. Una donna che incarna l’ideale di “moglie modello” del 1962 ma che, ahilei, vive in un 2013 pieno di ordinatori elettronici (pc), involtini di riso alla moda giapponese (sushi) e quote rosa …
Per riflettere attraverso l’(auto)ironia su quei meccanismi che orientano ancora oggi le scelte di vita di molte donne e che, dopo cinquant’anni, dobbiamo buttarci alle spalle anche – perché no – ridendo. Mentre alla berlina lasciamo quel povero universo maschile, ancorato per sempre alle fantasie, alle aspettative, alla cultura di quegli anni remoti.
Annalisa Aglioti
Annalisa Aglioti è danzatrice e attrice. Laureata in Lettere moderne (storia dell’arte), ha lavorato con diversi coreografi e registi del teatro contemporaneo e di commedie brillanti in Italia e all’estero. Come danzatrice si è formata presso la Folkwang Hochschule di Pina Bausch e come attrice presso la scuola di recitazione di Beatrice Bracco. Con il personaggio della “Moglie Modello” ha vinto diversi premi, fra cui quello della critica al Festival Nazionale del Cabaret in Rosa di Torino (2010) e il primo premio e il premio “Ridens” al Festival Riso fa buon sangue di Rovigo (2010). La “Moglie Modello” è stata più volte ospite della trasmissione Ottovolante (Rai Radio 2), ha fatto parte del cast dell’edizione 2010 e 2011 di Zelig Off (Italia 1) e della trasmissione Bambine cattive di Comedy Central (Sky). È nel cast fisso dell’edizione 2012 e 2013 di Colorado Cafè (Italia 1). www.annalisaaglioti.it www.mogliemodello.com
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Enciclopedia della moglie modello - Annalisa Aglioti
L’Enciclopedia della moglie modello nasce dalla felice combinazione di uno spettacolo di grande successo del 2012, « La moglie modello », e la celebre Enciclopedia della donna del 1962. Il risutato è un testo esilarante che lavora sulla memoria di stereotipi, ormai superati dalla storia, ma entrati nel cuore di milioni di donne e nel profondo della cultura occidentale. Dove i temi femminili del nostro tempo sono affrontati con gli occhi di una donna del 1962, che ha deciso di essere « perfetta» al punto da rasentare una volontaria, quanto comica e paradossale, sottomissione all’Uomo. Giocando sui contrari, il personaggio tende ad esaltare difetti e tic dell’uomo e della donna moderni.
Annalisa Aglioti è danzatrice e attrice. Laureata in Lettere moderne (storia dell’arte), ha lavorato con diversi coreografi e registi del teatro contemporaneo e di commedie brillanti in Italia e all’estero. Come danzatrice si è formata presso la Folkwang Hochschule di Pina Bausch e come attrice presso la scuola di recitazione di Beatrice Bracco.
Con il personaggio della Moglie Modello
ha vinto diversi premi, fra cui quello della critica al Festival Nazionale del Cabaret in Rosa di Torino (2010) e il primo premio e il premio Ridens
al Festival Riso fa buon sangue di Rovigo (2010). La Moglie Modello
è stata più volte ospite della trasmissione Ottovolante (Rai Radio 2), ha fatto parte del cast dell’edizione 2010 e 2011 di Zelig Off (Italia 1) e della trasmissione Bambine cattive di Comedy Central (Sky). È nel cast fisso dell’edizione 2012 e 2013 di Colorado Cafè (Italia 1).
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V
ANDER
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OMEN
© Annalisa Aglioti
© 2013 VandA.ePublishing S.r.l.
Sede legale e redazione: Via Cenisio, 16 - 20154 Milano
ISBN 978-889847-578-0
Prima edizione digitale: Dicembre 2013
Edizione elettronica: eBookFarm
Grafica di copertina: Network Comunicazione
Illustrazione di Cristiano Fantechi
Fotografie di Federico Ferrantini
www.vandaepublishing.com
Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore.
È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
Alla mia nonna modello Isabella, alla quale non ho mai sentito dire: No, adesso ho da fare
Mi chiamo… come volete voi. Sono una Moglie Modello Quasi Santa, segno zodiacale del Peluche, ascendente Zerbino. La caratteristica del mio segno è di non essere mai di cattivo umore, a meno che non mi sia richiesto, essere sempre ottimista e trovare il lato positivo delle cose.
Come quando il mio primo fidanzato mi ha abbandonata.
Purtroppo, in tangenziale.
Ha aperto la porta e ciao. Ma vediamo il bicchiere mezzo pieno: in aereo sarebbe stato peggio, no?
Posso definirmi soltanto Quasi Santa perché, purtroppo, una volta ho commesso un peccato.
Un giorno sono tornata a casa e ho trovato Lui a letto con la Sua amante. E lì non ci ho più visto: Disgraziato! Nel nostro letto? Lo sai che quando abbiamo ospiti voglio almeno cambiare le lenzuola!!
.
Ci si domanderà: è sempre stato così? Ma certo!
Nel roseo corso della storia, noi donne siamo state sempre tenute in grande considerazione dagli uomini, sia in tempi di pace sia in tempi di guerra, in abbondanza come in carestia, nella buona e nella cattiva sorte, al punto che gli uomini non facevano un passo senza di noi. Sennò chi stendevano a terra per non infangarsi le scarpe?
Poi, di colpo, in epoca moderna, qualche ingrata ha iniziato a pretendere la lavatrice. A mettere la minigonna. A lavorare fuori casa, addirittura.
In pochi anni, tutto è cambiato. Litigi, divorzi, famiglie allargate, suocere burlesque e tutte le brutture che conosciamo.
Ma poco prima di questa decadenza dei costumi, nel 1962, all’apice del nostro splendore di Mogli Modello, fu redatta un’opera immortale.
L’Enciclopedia della Donna.
Trattava tutto ciò che una vera Moglie Modello deve sapere per esser sempre perfetta.
Da piccola, l’ho imparata a memoria e la recitavo tutta di un fiato per darmi ritmo mentre stiravo i calzini del mio marito immaginario. E ho deciso che il tempo si sarebbe fermato lì. Al 1962.
Certo, il mondo va avanti. E il mio 1962 interiore si è arricchito con argomenti contemporanei.
Un giorno, stavo lucidando a mano il parquet quando sono stata folgorata da un interrogativo.
Quante ragazze come me c’erano, là fuori?
Quante potenziali Mogli Modello erano costrette a lavorare, e andare agli aperitivi quando – magari – tutto quello che volevano era un marito cui servire il caffè, reggendogli la Gazzetta dello Sport stando comodamente ammanettate al letto in reggicalze, fingendo l’orgasmo e parlando bene di sua madre?
Per questo, io dico, che è il momento di dire basta!
Per la Donna, è ora di aprire gli occhi.
È ora di tornare a essere quello che vuole.
Quello che vuole Lui.
Cioè, un elettrodomestico con il perizoma.
Perché soffrire, litigare, restar zitelle o divorziare quando basta – semplicemente – annullarsi?
Potere grazie all’armonia. Armonia grazie al Sì, caro
.
Da qui, nasce l’ispirazione per l’Enciclopedia della Moglie Modello. Per aiutare le donne del 2014 a vedere il mondo con gli occhi sorridenti del 1962.
Questa è la chiave per la nuova età dell’oro.
Vi immagino un po’ confuse. Vi capisco. Fidatevi, è la strada giusta, anche se un po’ di confusione iniziale ci sta. Ma, come diceva la mia saggia nonna: Meglio un giorno di confusione che cento anni a pecora
.
A
ALFA
Prima lettera dell’alfabeto greco.
Alfa è il nostro Partner.
Alfa viene prima della A
, viene prima di tutto e – spesso – viene prima di noi (come molte possono testimoniare).
È lo scopo di vita di una Moglie Modello.
Può chiamarsi Mimmo lo Scroccone, Cucciolo il Mammone, Euclide il SempreStagista, Laura l’Incompresa, Vanessa il Muratore… Ma non c’inganna: è sempre Alfa.
Si obietterà: oggidì, le coppie moderne sono anche formate da due Lui. O due Lei. Un Lu/ei e un Lui. Un Lui e una Bau. Una Lei e un Bzzzzz. Non cambia nulla.
In ogni coppia c’è un Alfa e una Moglie Modello.
Che Lo adora.
La Moglie Modello senza Alfa è come uno yin senza yang, un picnic senza formiche, la primavera senza allergia, il tacco 12 senza storta, la cintura di castità senza lucchetto.
Il pensiero dell’Alfa nei nostri confronti è invece riassunto in una citazione tratta da un film di Alberto Sordi: Io so’ io. E voi nun siete un caz*o
.
La stessa squisita sintesi che Alfa dimostra quando si rivolge a noi con un semplice: Mm?
.
Segno che ci considera. Che ci chiama sempre Mogli Modello
, anche se abbreviato.
E, in Suo omaggio, da adesso, chiamerò la Moglie Modello così: MM.
A
Prima lettera dell’alfabeto umano.
La A
è perfetta per tutte le occasioni. Si provi a pensare a quante volte si usa: quando ci si sottopone alla ceretta brasiliana; quando si è in chat osé; quando il salumiere, dopo aver pesato il nostro etto di crudo, dice: sedicieuroservealtro?
; quando il nostro Alfa ci telefona dicendo che passerà il Capodanno in ufficio.
Ma attenzione!
Per l’aspirante MM è fondamentale come
si pronuncia!
Si immagini di pronunciare, al termine della telefonata di Alfa, la A
da ceretta brasiliana (Aaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
). Si darebbe l’impressione di non esser d’accordo che festeggi il nuovo anno con la sua segretaria ex cubista. E questo potrebbe creare dissapori nel nido familiare.
Per contro, si immagini di usare la A
da chat osé ("Ah! Ahhhhh! Ancora!! Ancoraaaaa!!) mentre il salumiere è intento ad affettare: ce ne andremmo con 6 kg di crudo, per un totale di 960 euro.
In fin dei conti, l’importante è la misura (come si disse Biancaneve accettando di restare nella casetta dei Sette Nani).
ABBANDONO
Cosa fa una MM che è ancora alla ricerca dell’Alfa ideale?
Beh, se l’amore è un lampo e farsi mollare è un baleno, io mi occupo di questa seconda fase.
Modestamente, sono stata abbandonata un po’ da tutti.
Un risultato così, ovviamente, non si improvvisa. Bisogna, fin dall’inizio, rendersi disponibili come fidanzata, fidanzata a progetto, bed&breakfast e salva-serata-beghelli.
Grazie a questa geniale procedura, sono stata fidanzata con Pinuccio l’Infame, imprenditore dei narcotici di Bari Vecchia, dal quale sono stata più volte vinta e persa al gioco. Pinuccio aveva intenzioni serie ma, al momento di sposarci… sì è costituito.
Poi è stata la volta di Tonino il Cacciatore, che sparava solo agli uccelli più grossi (credo per invidia).
Poi Checco detto Forza Maggica
, il quale amava i giochi di ruolo. Mi vestiva da perfetta ultrà romanista e mi lasciava nella curva. Della Lazio.
Dopo un breve intermezzo di due mesi con Meniconi Alfio, carrozziere (in qualità di fermaporta), sono stata eletta Miss Maglietta Bagnata, aspettando sotto la pioggia Gigi detto Er Bidonaro
.
Dei due medici che mi hanno visitato, uno (sposato) mi ha invitata a cena e l’altro mi ha detto che il mio problema non era la broncopolmonite ma una strana sindrome* della quale ho rimosso già tutto.
Pur convalescente, mi sono comunque fidanzata con 211 ragazzi, tutti innamoratissimi di me e che mi dicevano sempre cosa fare (è il bello della chat). Naturalmente, sono stata abbandonata quasi subito ma molti, ancora oggi, continuano a mandarmi videomessaggi. Anche se, adesso, mi piacerebbe sapere come sono di viso.
E chissà che mi riserverà il domani…
* Nota dell’Editore: la sindrome della COIONA (Compulsive-Obsessing Imbecilment Originated from Neurosis Amminkhya) è una sindrome che colpisce soprattutto la popolazione femminile. In presenza di abbandono traumatico, il soggetto nega di aver sbagliato partner o che egli fosse non affettivamente legato, poiché ciò implica riconoscersi incapaci di suscitare o meritare amore. Secondo la COIONA, il partner amava sì il soggetto ma è proprio quest’ultimo a causare il suo allontanamento. Questi si addossa così la colpa e decide ossessivamente di evitare di ripetere scenari simili. Tenta, quindi, per riconquistarlo, di impersonare il modello riconosciuto ideale dalla cultura nella quale si vive. Il risultato è la volontaria e totale perdita di personalità, con dipendenza verso il partner.
Paradossalmente, questo atteggiamento crea nel partner forme di orchite psicosomatica e, stanco di una compagna interessante come un posacenere, egli la lascia. Di fronte al nuovo abbandono, il soggetto applica nuovamente il cliché, annullandosi ancor di più. Spesso la ricerca prosegue negli anni, finché il partner da umano diventa felino. Nel 67% dei casi i soggetti si sposano, ma ciò non significa guarigione. La famiglia, anzi, legittima e sfrutta la COIONA. Il soggetto si dice realizzato
ma solo perché le vessazioni di partner e prole rispondono al desiderio di essere annullata. La sintomatologia include smanie di pulizia, insonnia compulsiva, ginocchio della lavandaia, masochismo, ossessione per le lasagne, negazione della realtà, idealizzazione della suocera, allucinazioni, rimozione di rapporti extraconiugali del partner e altro.
Non esistono, al momento, terapie efficaci. Il trattamento prevede psicodrammi, ipnosi regressiva, somministrazione di dosi crescenti di preparati a base di nocciole e cacao (Nutella) alternata a martellate sugli alluci, ma si tratta comunque di palliativi.
ABBÒNA
Apprezzativo singolare femminile.
Nelle prime giornate estive, alle giovani MM amanti del passeggio spensierato può capitare di sentir profferire questa parola nei pressi di cantieri, curve di ultras e porti commerciali.
Se la MM abbassa lo sguardo e va a casa a fustigarsi (rea d’aver distratto solerti lavoratori e integerrimi marittimi), tutto finisce lì.
Se, invece, la MM lascia trasparire di non disprezzare il commento (ad esempio, dimenando discretamente verso gli astanti il proprio lato B, come a tentar di togliere un immaginario paio di leggings con la sola forza dei fianchi), ciò potrebbe indurre un potenziale Principe Azzurro a farsi avanti. Allora, abbòna
diviene la prima parola di una bella storia d’amore.
Col tempo, abbòna
diventa babbiòna
, ultima parola di una bella storia d’amore.
ABITO
Indumento utile a proteggere da agenti atmosferici o di polizia (come vi dirà chiunque abbia salutato la Regina Elisabetta in mutande).
L’abbigliamento della MM sarà improntato al buongusto e alla praticità. In base all’occasione, ci si agghinda di conseguenza.
Per andare al mercato, è bene indossare un abitino nero.
Per un cocktail, sarà più indicato un abitino nero.
Per il tête-à-tête romantico, meglio un abitino nero.
Per la laurea della bella ragazza che Alfa insiste nel dire sia Sua nipote: abitino nero.
Per una pulizia pavimenti informale: abitino nero.
Per l’incidente d’auto mondano: abitino nero.
Per il cesareo elegante: abitino nero.
Lo so, è difficile orientarsi, ma la moda è così.
Molte MM storcono il naso dicendo: troppo moderno.
Niente di più sbagliato.
La petite robe noir, ripensata nella forma attuale dal genio di Coco Chanel, altro non è che l’evoluzione di un glorioso capo che le donne hanno sempre indossato sia nella versione tradizionale (il sempre elegante burqa) sia