MIOPIA POLITICA
I 2021 doveva essere l’anno del riscatto, della rinascita, del ritorno alla normalità dopo un periodo drammatico. Perlomeno per l’automotive, già alle prese con un cambio di paradigma epocale che ne sta ridisegnando dinamiche e confini, media di gamma (e a far contenti i politici, che continuano a riempirsi la bocca di improbabili obiettivi del tutto impermeabili alle esigenze dei consumatori), ma altresì garantiscono marginalità utili a sostenere gl’investimenti tecnologici. Ciò avrà riflessi sulle flotte, che hanno da tempo intrapreso la transizione verso la maggiore sostenibilità e che rappresentano l’avanguardia più avanzata del mercato. Come spiega bene Salvatore Saladino di Dataforce nell’analisi a pagina 26, il trend verso l’elettrificazione è incontrovertibile: le plug-in sono diventate la scelta preferita delle aziende spinte a sostituire il diesel – la cui insensata eutanasia verrà ricordata come uno degli errori più clamorosi dell’industria europea – e fino a quando il legislatore non eccepirà su una soluzione fintamente virtuosa sono improbabili scarti da tale tendenza. Rimane l’incognita full electric: sta diventando clamoroso il gap fra Nord e Sud Europa, a causa delle differenti velocità di sviluppo infrastrutturale, che oggi è la vera istanza dirimente (l’offerta di prodotto è ampia e variegata). Anche se è eclatante la notizia del massiccio inflottamento Tesla nel parco Hertz, prima di vedere parchi aziendali ricchi di Bev ci vorrà ancora del tempo.
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