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Quest’anno compiono un secolo i due parchi nazionali storici d’Italia: il Parco del Gran Paradiso e il Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Cento anni di vita e migliaia distorie da raccontare. A partire dal 3 dicembre 1922, quando venne istituito il Gran Paradiso, il primo parco nazionale italiano, “allo scopo di preservare la fauna e la flora e di preservarne le speciali formazioni geologiche, nonché la bellezza del paesaggio”. Quanti animali salvati - e quanti quelli custoditi - in 100 anni dai due Parchi storici! Due esempi lo fanno capire bene. Nel 1970 erano rimasti in Italia un centinaio di lupi: sull’orlo dell’estinzione dopo secoli di sterminio e persecuzione da parte dell’uomo. Se ne salvava solo una piccola popolazione nel Parco d’Abruzzo. Franco Tassi, direttore del Parco dal 1969 per 33 anni, fece partire l’Operazione S. Francesco che letteralmente trasformò nell’immaginario collettivo la figura del lupo: da temibile nemico dell’uomo a simbolo straordinario della natura selvaggia. Con successo: oggi la popolazione del lupo appenninico è di 1500-2000 esemplari. Ancora più pionieristica l’impresa di Renzo Videsott, direttore del Parco del Gran Paradiso dal 1944 per 25 anni. Gli stambecchi, simbolo del Parco, 3800 nel 1934, erano scesi a circa 150 nel periodo bellico. Grazie a un’instancabile ed eroica azione, Videsott riescì a salvare il Parco dal completo dis solvimento, nonché il suo animale simbolo. I 100 anni di storia dei Parchi nazionali sono una delle più belle pagine di storia dell’ambientalismo italiano. E, senza dubbio, rappresentano una delle pagine più belle della storia d’Italia. Vediamo, qui di seguito, alcuni illustri abitanti e meravigliosi rappresentanti del mondo animale, a partire da Sandrino, mascotte del Parco nazionale d’Abruzzo.