Melaverde

Dalla parte del lupo

a mia passione per il lupo nasce presto e inizia con le storie di mio nonno dove c’erano sempre 3 personaggi: l’, un uomo piccolo piccolo, la volpe, furba con un’ardente passione per il formaggio e il lupo, ingordo, cattivo e anche un po’ stupido. Quando il nonno citava il LUPO la sua voce diventava più profonda e poi ingrandiva e arrotondava quella U per farmi paura. E funzionava! Questo animale delle fiabe mi affascinava e mi faceva paura. In effetti, il lupo per tutti noi non è soltanto un canide carnivoro che vive nel bosco ma è una storia che fa paura, un simbolo, una leggenda, un animale quasi totemico che dalla notte dei tempi abbiamo temuto e venerato. A sette anni, durante una vacanza in Valle d’Aosta, mi imbattei in un libricino fotografico degli inizi degli anni ’60 in cui si raccontava dei lupi, di quanto fossero nocivi e soprattutto si raccontava dei lupari, i “coraggiosi” cacciatori di che ci sommergono, i lupi negli ultimi 300 anni non hanno mai attaccato una persona. Noi siamo un pericolo da cui tenersi alla larga. Vero è che i lupi sono predatori opportunisti e, se nel loro territorio trovano una preda facile come una pecora, un asino o un vitello che vive brado, non ci pensano due volte e uccidono. Lo Stato rifonde i danni causati dalla fauna selvatica, senza però tener conto del valore affettivo di un capo, che è importante, e senza tener conto neppure del reale valore genetico ed economico dell’animale domestico predato. Facendo , in questi anni ho conosciuto tanti pastori e allevatori furiosi per la perdita di capi. Paradossalmente quelli del centro Italia, che da millenni convivono con il lupo, sono quelli meno incattiviti dalla presenza del predatore. Loro sanno come gestirlo affidandosi ai cani da guardiania, cani che non guidano il gregge ma che lo difendono. Il pastore abruzzese è la razza italiana più famosa. Lui vive con le pecore e le difende fino alla morte. Strano pensare che il cane, un lupo addomesticato, sia il peggior nemico del lupo stesso. Se ci sono i cani da guardiania, sempre attenti e pronti a battersi, i lupi non si avvicinano. Un pastore veneto che ha un gregge sull’altipiano dell’Alpago tempo fa mi raccontava che si era affidato con successo a questi cani, ma da quando li utilizza il suo problema non è più il lupo ma sono i turisti che durante le loro escursioni in montagna si avvicinano troppo al gregge e talvolta vogliono addirittura accarezzare i cani. Le conseguenze talvolta sono spiacevoli perché i guardiani canini delle pecore intervengono. Basterebbe che la gente non si avvicinasse, che si sapesse comportare, che non tentasse di toccare pecore e cani e di problemi non ce ne sarebbero. La cosa che più mi ha impressionato in queste chiacchiere che ogni tanto faccio con gli allevatori è che non hanno mai avuto perdite ma soltanto l’idea che i predatori vivano nella loro zona li spaventa. Ancora una volta la leggenda è più forte della realtà. Ultimo problema sono i cacciatori. Conosco un signore che va a caccia di cinghiali. Ebbene questo signore vede il lupo come un competitore e vorrebbe che non ci fosse perché gli porta via i cinghiali. Qui si sfiora l’assurdità. L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel 2021 stimava che in Italia vivevano un milione e cinquecentomila cinghiali e che loro numero era in aumento. Il lupo ci aiuta a controllare questi suini pericolosi e invasivi ma quanti lupi ci vorrebbero per azzerare le tanto amate prede del mio amico cacciatore? Oggi la parte più populista della politica nazionale ed europea ha deciso che lupo deve tornare a pagare il suo tributo di sangue. Lo scorso settembre la Commissione Europea ha invitato le comunità locali a ad avvalersi delle deroghe esistenti al regime di protezione del lupo. Una provincia autonoma e una regione del nord hanno annunciato di voler tornare ad abbattere legalmente il lupo senza tener conto degli individui che già vengono uccisi illegalmente. Tutto questo sta avvenendo perché chi prende le decisioni non conosce nulla di questa creatura e non immagina quanto sia importante per la conservazione della tanto decantata biodiversità! I predatori, tutti i predatori, sono quelle creature che all’interno di un ecosistema regolano gli equilibri ecologici. Non dobbiamo avere paura di questi animali ma dobbiamo rispettarli, tutelarli e conoscerli. Dobbiamo imparare a convivere con loro accettando magari dei compromessi. Se lo faremo salvaguarderemo la nostra bella Italia, la biodiversità che la caratterizza e salvaguarderemo anche noi stessi.

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