Siamo in Lucania: una piccola regione nel cuore del sud Italia, spesso confusa con la Puglia o con la Campania; i più fantasiosi pensano sia la stessa cosa della Calabria o poco più in là. L’unica regione italiana che può essere chiamata con due nomi, ma nonostante questo invisibile e irrintracciabile sulla cartina geografica.
Nel famoso film Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo si dice che «La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, o ci credi o non ci credi!». Allora, con un atto di fede, iniziamo un viaggio nel cuore di questa terra: direzione Tursi.
‘Alcuni storici concordano sull’idea che il toponimo del paese derivi da Turcico, ossia il nominativo di un uomo d’armi di origini bizantine’
Un piccolo paese come tanti ma diverso da tanti. Tursi è un comune della provincia di Matera con poco meno di cinquemila abitanti. Il centro urbano si è sviluppato a partire dal V secolo. Alcuni storici concordano sull’idea che il toponimo del paese derivi da Turcico, ossia il nominativo di un uomo d’armi di origini bizantine il quale ampliò verso valle l’antico borgo saraceno, donando alla nuova zona il nome di Toursicon, Tursikon o Tursicon.
Nell’826, durante le campagne islamiche, in tutto il territorio meridionale dell’Italia ci furono numerose e violente incursioni, in prevalenza di popolazioni di origine saracena. Inizialmente le invasioni avevano lo scopo di depredare i villaggi e fare prigionieri da utilizzare come schiavi nei centri dell’impero islamico. In seguito, superata l’iniziale differenza religiosa e culturale con le popolazioni autoctone, gli invasori attorno all’850 decisero di acquartierarsi in zone dominanti e strategiche per meglio controllare gli scambi commerciali all’interno del (provincia civile-militare) di Lucania e sede vescovile di rito greco.