Anton Bruinsma, fondatore e amministratore delegato della Raak Soda Company, era già stato sposato per ben due volte prima di decidersi a mettere al mondo i suoi quattro figli con la terza moglie, l’inglese Gwen Kelly. Riguardo all’educazione dei suoi bambini aveva idee particolari: nonostante fossero nati ricchi – o forse proprio per questa ragione – riteneva che non dovessero affatto vivere in un ambiente ovattato o in qualche modo protettivo, anzi… La loro educazione doveva essere rigida come quella degli spartani, e a questo scopo trattava tutta la famiglia senza risparmiare violenza e insegnamenti fortemente simbolici non meno che brutali: la domenica, per esempio, voleva che i suoi quattro figli pulissero migliaia di bottiglie in fabbrica, come a ricordare loro che dovevano partire dal gradino lavorativo (e sociale) più basso, secondo un’idea condivisa soltanto da certe (poche) famiglie di industriali. Le sue maggiori aspettative, in ogni caso, andavano verso il secondogenito Klaas, nato nel 1953, che in qualche modo vedeva più simile a sé stesso rispetto agli altri ragazzi: a lui, come ci informa David Amoruso nel forum The Gangsters Inc., erano riservati bizzarri incarichi, del tipo trasportare in bicicletta pacchi in luoghi distanti per un bambino, anche se in realtà non esisteva nessuna urgenza per la consegna, così da forgiare il suo carattere attraverso vere e proprie prove di coraggio: l’eccessiva severità, insomma, non era che una particolare, e certo un po’ perversa, forma d’amore che Anton nutriva per Klaas.
Forse il ragazzino se ne rese pienamente conto il giorno in cui l’uomo lo portò in barca a vela con acque così tempestose da sconsigliare l’uscita anche ai più esperti uomini di mare presenti in porto, che cercarono di dissuadere in ogni modo il cocciuto genitore dal prendere il largo. Probabilmente fu in quell’occasione che suo figlio provò un brivido di terrore non disgiunto dalla sicurezza che gli infondeva il padre, lì a