È sabato 6 maggio il giorno tanto atteso in cui Carlo sarà finalmente incoronato re d’Inghilterra e la sua Camilla regina (non consorte: sarà chiamata proprio “regina”).
IL nome in codice è Operation Golden Orb (Operazione Globo d’Oro, il simbolo del potere regale) e non è una delle tante spericolate missioni di James Bond, anche se un poco le assomiglia, per l’accuratezza e il segreto con cui è stata preparata a corte, per più di dieci anni. È il protocollo che governa la cerimonia di incoronazione di re Carlo III, ed è senz’altro il progetto più delicato e complesso dopo il London Bridge, quello che ha regolato minuziosamente gli undici giorni del lungo addio all’amata regina Elisabetta.
A dirigere il tutto sarà ancora Edward Fitzalan-Howard, diciottesimo duca di Norfolk, che ha di diritto il ruolo di Hereditary Marshal (Maresciallo ereditario) d’Inghilterra, per cui è il responsabile nell’organizzazione del’'incoronazione dei sovrani e di tutte le cerimonie di Stato del Regno Unito. La gravosità dell’impegno ha travolto anche il povero duca che a settembre, concluse le regali esequie, fu fermato, multato e privato della patente per sei mesi perché usava il cellulare alla guida. A nulla valsero le “circostanze estremamente particolari”.
È sabato 6 maggio il giorno tanto atteso in cui Carlo sarà finalmente incoronato re d’Inghilterra e la sua Camilla regina (non consorte, sarà chiamata proprio “regina”). Una cerimonia complicata, che si prepara fra accordi segreti, missioni diplomatiche, gelosie