Nel 1530 Carlo V d’Asburgo era l’imperatore che governava uno dei più vasti regni che la storia ricordi. In quell’anno giunse in Italia per essere incoronato come re d’Italia, poi passò a Mantova dove fu ospite di Federico II Gonzaga.
UN OSPITE SPECIALE
Era un periodo complicatissimo dove continuamente cambiavano alleanze. C’era Carlo V, il suo rivale Francesco I di Francia, il Papa. Una complicata scacchiera politica in cui i principi italiani si alleavano ora con uno ora con l’altro, nel tentativo di salire sul carro del vincitore. Nel mentre, i Turchi premevano nell’Europa Orientale. Avere ospite l’imperatore nella propria corte era un evento straordinario e tutto doveva essere perfetto, soprattutto perché Federico II Gonzaga aspirava a ricevere l’ambitissimo titolo di Duca. Per l’arrivo del sovrano fece preparare cortei e intrattenimenti di ogni genere, fece spianare strade, costruire ponti e molto altro in città e nei dintorni: bisognava accoglierlo in “casa” con tutti gli onori possibili, ma anche stupirlo con bellezza e creatività. Federico aveva fatto venire a Mantova uno dei migliori artisti dell’epoca: Giulio Romano, l’allievo prediletto di Raffaello (a cui venne fatto proseguire il ciclo di affreschi in Vaticano) che curò