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Breve Storia Irlandese
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E-book105 pagine2 ore

Breve Storia Irlandese

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Info su questo ebook

Breve storia dell'Irlanda dai tempi antichi al XXI secolo, questo e-book è per chiunque sia interessato ad avere un quadro d'insieme dell'argomento o di chi volesse colmare le proprie lacune. Conciso ma completo, questo libro può essere letto in un paio di sessioni: ideale se si ha semplicemente bisogno di un riassundo degli eventi più significativi e non ha né il tempo né la resistenza per leggere tomi scolastici.

Breve Storia Irlandese contiene anche brevi biografie delle figure chiave della storia irlandesi, una linea del tempo che va dall'Era celtica al 2012, e suggerimenti per approfondire la storia dell'Irlanda.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita16 set 2016
ISBN9781507151815
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    Anteprima del libro

    Breve Storia Irlandese - Bruce Gaston

    Tavola dei contenuti

    Frontespizio

    L’Irlanda Celtica

    L’invasione Normanna dell’Irlanda

    La Riforma e le Plantation

    Il XVII secolo

    Il XVIII secolo

    Il XIX secolo

    Dalla Rivolta di Pasqua alla Guerra d’Indipendenza

    Il trattato di pace e la partizione

    La Guerra civile

    Lo Stato libero

    L’Emergenza

    L’Irlanda della post-emergenza

    Gli anni Sessanta e Settanta

    Il crollo

    La Tigre celtica

    La crisi economica

    Appendice 1: Figure chiave

    Appendice 2: Linea del tempo della storia irlandese

    Appendice 3: Ringraziamenti ai fotografi

    L’Irlanda Celtica

    Irish_high_cross_Clonmacnois

    Immagine 1: Questa croce di pietra a Clonmacnois, County Offaly, mostra la sofisticatezza della maestria celtica

    ––––––––

    I Celti arrivarono in Irlanda poco prima del 500 a.C. dal continente europeo, e costruirono una società sofisticata. Grazie al fatto che l’Irlanda si trovi in una posizione remota sul confine occidentale dell’Europa, la sua cultura celtica è sopravvissuta perlopiù intatta fino al Medioevo, nonostante le incursioni e gli insediamenti vichinghi. Il paese era diviso in regni piccoli e occasionalmente belligeranti, senza alcuna autorità centrale, nonostante diversi re, come Brian Boru agli inizi dell’XI secolo, cercarono di reclamare il titolo (altamente nominale) di Re supremo d'Irlanda. Dopo che il Cristianesimo si affermò in Irlanda nel V secolo, i monaci documentarono molto della cultura celtica – le loro leggi, le loro leggende e la loro poesia –, che fino ad allora era stata tramandata solo oralmente. La geografia irlandese e la mancanza di un centro politico fecero sì che la Chiesa Irlandese fosse largamente monastica, più che essere tradizionalmente fondata sulla struttura gerarchica basata sulle diocesi. La Chiesa era perciò più vicina al popolo e la Cristianità si mescolava alla cultura e ai costumi nativi. Durante i Secoli bui, la Chiesa Gaelica era famosa per la propria cultura e per la propria maestria. I monaci irlandesi divennero missionari e fondarono centri cristiani in tutta l’Europa.

    L’invasione Normanna dell’Irlanda

    La prima rivendicazione inglese dell’Irlanda fu attuata dalla sfera religiosa: nell’XI secolo i vescovi di Canterbury riaffermarono il proprio diritto a detenere il potere spirituale in tutto in territorio delle isole britanniche. Erano supportati da una serie di Papi il cui desiderio era quello di unificare la Chiesa, le sue dottrine e le sue pratiche. Ma questa rivendicazione doveva ancora essere attuata. Fu così che nel 1155, Papa Adriano IV (incidentalmente l’unico Papa britannico), conferì a Re Enrico II d’Inghilterra il titolo di Lord dell’Irlanda. Enrico era motivato più dal bisogno di riottenere il controllo di alcuni dei suoi sudditi più potenti, che non da zelo religioso. I suddetti sudditi avevano infatti guadagnato terreno in Irlanda, e il re percepiva questo loro crescente potere ed indipendenza come minaccia alla propria autorità. Tra il 1169 e il 1172, la conquista Normanna (o Anglo-francese) dell’Irlanda ebbe inizio, ed entro il 1250 il monarca inglese poté affermare il proprio controllo sull’80% dell’Irlanda.

    Carrickfergus-castle-2

    Immagine 2: Il castello di Carrickfergus, Contea di. Antrim: uno dei molti castelli costruiti in Irlanda dai Normanni

    ––––––––

    La conquista riguardava perlopiù chi dovesse detenere il potere in Irlanda: i Normanni presero il posto dei re e dei lord irlandesi, ma nonostante ciò, sotto il loro potere la società gaelica continuava ad esistere. L’effettivo controllo del governo venne limitato ad un’area nei dintorni di Dublino conosciuta come The Pale. Questa situazione durò fino al XV secolo.

    Immagine 3: Le Quattro Province di Ulster e il Pale

    Riforma protestante e le Plantation

    A partire dall’invasione dell’Irlanda, nessun re inglese è stato disposto a spendere denaro, tempo e forze militari che sarebbero stati necessari ad imporre il principio di legalità inglese in tutta l’Irlanda. I Franco-irlandesi furono infatti lasciati ad affrontare la situazione come meglio ritenevano. Ciò portò ad una larga misura di compromesso, adattamento e assimilazione con i nativi irlandesi. Fu solo con i Tudor (a partire dal 1485 con Enrico VII) che i re inglesi iniziarono ad interessarsi di come governare in Irlanda.

    L’evento più radicale dell’epoca fu la Riforma protestante, che in Inghilterra prese la forma della rottura di Enrico VIII con Roma e della fondazione della Chiesa Anglicana. Il Papa reclamò il proprio diritto di concedere e revocare il potere temporale, e perciò scomunicò Enrico, che si vendicò con leggi quali l’Atto di Supremazia del 1534, che lo rese (così come i suoi successori) capo supremo della Chiesa d’Inghilterra. Con l’Europa presto divisa in due blocchi di potere – stati cattolici e protestanti –, i nemici dell’Inghilterra iniziarono a considerare l’Irlanda cattolica come il suo tallone d’Achille. Rivali come la Spagna e la Francia provarono a sfruttare la posizione geografica strategica dell’isola e a far rivoltare la sua popolazione contro i loro sovrani.

    Per assicurarsi la lealtà della popolazione e per diminuire le possibilità di una ribellione in Irlanda, Enrico, e poi i suoi figli (Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I) seguirono una politica conosciuta come plantation (ndr. colonizzazione). I nativi irlandesi venivano cacciati dalle proprie terre e rimpiazzati da nuovi proprietari inglesi. Le prime plantation ebbero luogo nelle Contee di Leix e Offaly nell’Irlanda centrale (rinominate rispettivamente Contee del Re e della Regina), ma i colonizzatori erano troppo pochi per difendersi dalla popolazione locale di cui avevano preso il posto. Successivamente le plantation ebbero maggiore successo, in

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