Melaverde

Territorio OSTRICHE

ncastonata tra il Mar Tirreno e il massiccio del Gennargentu, l’Ogliastra offre la possibilità di apprezzare alcune delle testimonianze più interessanti delle fasi preistoriche della Sardegna. Qui infatti si trova l’area archeologica del Monti Tiscali, un villaggio ipogeo scoperto nei primi anni del secolo scorso e costruito nel corso dell’età nuragica (ovvero tra XV e VIII a.C.) lungo le pareti di una dolina carsica. L’insediamento è composto da due agglomerati, entrambi ristrutturati in epoca romana (I-II d.C.) e abitati sino all’alto Medioevo, che malgrado l’incuria e i saccheggi di Lina Wertmüller. La città conobbe la colonizzazione di cartaginesi e romani, mentre in epoca medievale fu controllata da pisani, aragonesi e castigliani. Fu nel Seicento che il centro conobbe la crisi più profonda, a causa di un’epidemia di peste che ne decimò la popolazione. Nei secoli successivi, la città si risollevò grazie allo sviluppo di importanti commerci legati all’artigianato che, ancora oggi, rimane un’attività fondamentale e caratterizzante del territorio: il centro storico di Dorgali è infatti costellato da botteghe artigianali dove si lavorano legno, ceramica, cuoio e si producono gioielli in filigrana e tappeti. Percorrendo il borgo antico – dove si possono anche ammirare delle particolari case in pietra vulcanica – non può mancare una visita alla Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria: non si tratta di un edificio antico (è stato infatti costruito nel Settecento) ma cela al suo interno numerosi arredi sacri di pregio e un altare ligneo di grande bellezza e maestosità, costituito da un’ancona di legno dorato su fondo verde di ispirazione spagnola con 5 nicchie contenenti altrettante statue lignee, forse di bottega napoletana, e un dipinto centrale che rappresenta il martirio della santa titolare. Dirigendosi verso Sud, si incontra il centro più importante dell’Ogliastra: Tortolì. Qui, più precisamente nella frazione di Arbatax, si può ammirare uno dei monumenti naturali più famosi della Sardegna, le Rocce Rosse di Arbatax: si tratta di una falesia di porfido rosso che affiora dal mare alla quale gli agenti atmosferici hanno conferito un profilo “a guglie” che la rende simile a un’imponente cattedrale, a picco sulle verdi acque della baia antistante. Sempre nel territorio di Tortolì ricadono i sette ettari del sito , una vera e propria antologia dell’archeologia sarda. Qui infatti, su due colline contigue in località San Salvatore, si trovano una , , un circolo megalitico, due nuraghi, una tomba di Giganti, un villaggio e un granaio.

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