La Toscana, oltre che essere universalmente bella, possiede anche luoghi inconsueti e misteriosi: come la val di Cecina, un tesoro nascosto tra le Colline Metallifere. La valle racconta la storia della geotermia che risale ai tempi degli Etruschi e dei Romani, che sfruttavano vapori e acque calde per scopi terapeutici.
La valle era una terra primitiva e fumante, avvolta dalle spire dei soffioni boraciferi, fumarole e pozze gorgoglianti, e per questo fu chiamata “valle del diavolo” (tra Montecerboli e Sasso Pisano). Un luogo spettrale che incuriosì i viaggiatori di un tempo: Dante Alighieri che qui prese ispirazioni per il suo “Inferno” e in tempi più recenti Gabriele D’Annunzio (“bolliva e soffiava come se per entro vi salisse l’impeto e il gorgoglio dei dannati…”). Certo, nel tratto di valle tra Montecerboli e Larderello l’inferno va solo immaginato, perché a parte qualche soffione non più energico, il progresso ha cambiato il