Nel cuore di Napoli esiste un edificio di culto unico: Santa Maria delle Anime del Purgatorio. Nacque nel 1616, su interessamento di una congrega formata da esponenti delle più antiche famiglie aristocratiche della città, per poter ospitare, oltre a quelle dei confratelli, anche le salme dei più poveri e dimenticati. In quel periodo Napoli era una vera metropoli, tra le più densamente abitate in Europa, ma aveva anche molti poveri che non potevano permettersi una degna sepoltura. Una delle Sette Opere di misericordia è proprio “seppellire i morti”, per cui l’Opera Pia Purgatorio ad Arco si adoperò per raccogliere fondi per costruire questa chiesa. Tra i committenti più generosi vi fu il cavalier Pietro Mastrillo, che donò 4000 ducati, e la particolare devozione alle anime del Purgatorio della sua famiglia è testimoniata dalla statua di suo figlio Giulio, posta a sinistra dell’altare principale. La squadra di Freedom si è recata a Napoli per conoscere meglio questo luogo inconsueto.
INFERNO, PURGATORIO E PARADISO
Entrando nella bellissima e centralissima chiesa, opera di Massimo Stanzione, rappresenta bene il concetto. In basso vediamo le anime del Purgatorio che espiano le proprie colpe e in alto la Vergine con in braccio il Bambino, che manda degli angeli a prendere quelle pronte per il Paradiso. Secondo la tradizione questo avviene di sabato, giorno in cui le fiamme del Purgatorio si spengono grazie alla sua presenza salvifica, per poi riprendere il lunedì. Per questo le preghiere del lunedì sono quelle per il Purgatorio, per cercare di alleviare le pene quando le fiamme ricominciano ad ardere.