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Derubati consapevolmente - the italian diaspora
Derubati consapevolmente - the italian diaspora
Derubati consapevolmente - the italian diaspora
E-book76 pagine51 minuti

Derubati consapevolmente - the italian diaspora

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“Diaspora” : “In generale, dispersione, specialmente di popoli che, costretti ad abbandonare le loro sedi di origine, si disseminano in varie parti del mondo”.

Un ragazzo come tanti, laureato e in cerca di un futuro,decide di partire alla volta di Londra, in cerca di qualcosa che il suo Paese non gli ha saputo dare. Ma emigrare è davvero la scelta giusta? É davvero facile trovare lavoro e realizzarsi? L’unico modo per scoprirlo è provarci e vivere in un altro ambiente, con usi e culture differenti.

Un viaggio all’interno della nuova emigrazione giovanile, alla scoperta di realtà diverse, passando per falsi miti e testimonianze dirette su argomenti come Università, lavoro e meritocrazia.
LinguaItaliano
Data di uscita18 ott 2013
ISBN9788868559786
Derubati consapevolmente - the italian diaspora

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    Anteprima del libro

    Derubati consapevolmente - the italian diaspora - Fabrizio Jennings

    Indice

    1. L’emigrante

    Il dubbio

    Bel Paese?

    L’emigrazione in numeri

    2. Mind the gap

    La partenza

    Una nuova vita

    Se siamo qui ci sarà un motivo

    3. Mettersi in gioco

    La ricerca del lavoro

    Culture differenti

    CV e applications

    4. Master? No, grazie

    L’università

    Falsi miti

    5. The chance

    Niente si muove

    L’interview

    6. Sentirsi derubati

    Piangi, che ben hai donde, Italia mia

    1

    L’emigrante

    Il dubbio

    L'Italia è l'antica terra del Dubbio. [...] Il dubbio è un gran scappafatica;

    lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.

    M. D'AZEGLIO

    Ormai sono settimane che mi documento. Sto per prendere una decisione non facile, importante per la mia vita, e voglio farlo dopo aver considerato attentamente tutti i fattori. In questi ultimi mesi, complice la situazione catastrofica in cui si trova il nostro Paese, molti, forse troppi, stanno valutando o stanno per fare la mia stessa scelta.

    La diaspora italiana non è una novità. Nel dizionario Treccani, la parola diaspora è definita così: "In generale, dispersione, specialmente di popoli che, costretti ad abbandonare le loro sedi di origine, si disseminano in varie parti del mondo".

    Ho sentito molte storie di ragazzi che se ne sono andati e non sono più tornati. Ma quando si leggono gli articoli di giornale o le pagine di un libro che raccontano le esperienze di chi ha deciso di abbandonare il proprio Paese, si ha quasi l’impressione che tutto sia facile. Facile trovare lavoro, facile conoscere gente, facile fare carriera e farsi un vita, e sopratutto facile vivere bene.

    Chissà quanti, sentendo le storie di amici che si sono trasferiti all’estero, hanno detto hanno fatto bene o beati loro o ancora se potessi, lo farei anch’io. A me è capitato spesso, ma raramente ho sentito dire ma se poi là è come qua? oppure sì, bello, ma è difficile ricominciare tutto da zero, perché di questo si tratta, ricominciare tutto da zero. Rifarsi una vita, il che include amicizie, luoghi, emozioni, amori e sensazioni.

    E tutto questo perché? Perché nel Paese dove ho avuto la fortuna di nascere e crescere le precedenti generazioni e la mia non si sono preoccupate di costruire un futuro più roseo, o semplicemente un futuro.

    L’unica soluzione è cercare qualcosa di meglio in un Paese che voglia ospitarmi, e che possa offrirmi quel futuro che il mio non mi ha saputo dare. Il tutto ovviamente ha un costo chiamato età, amicizie, cultura e famiglia, che sono obbligato a salutare, forse momentaneamente o forse per sempre.

    Se questa non è violenza, be’, poco ci manca.

    Bel Paese?

    Ahi serva Italia, di dolore ostello,

    nave sanza nocchiere in gran tempesta,

    non donna di province, ma bordello!

    D. ALIGHIERI

    Da dove vieni?

    Italia.

    Ah, bella l’Italia! Ci sono stato. Che posti, e che cibo, così buono e così economico rispetto a qua. Si sta proprio bene lì da voi.

    È questo il tipico dialogo che si instaura dall’altra parte della Manica, quando uno straniero incontra un italiano. È innegabile: il nostro è un Paese stupendo, del quale tutti si innamorano, ma ha anche i suoi lati negativi. Purtroppo è impossibile spiegare come vanno le cose da noi, e quanto siano andate peggiorando negli ultimi anni. All’estero è impossibile sfuggire alla curiosità e alle opinioni di chi vede un flusso di giovani provenienti dall’Italia, in cerca di un futuro e costretti a scappare dalla situazione attuale.

    E così ho fatto anch’io. Stanco di stage non retribuiti e di contratti che sembrano uno scherzo. Stanco di lavori che non offrono opportunità di crescita e di persone che, pur avendo già avuto la loro parte, non ne vogliono sapere di lasciare spazio alle nuove generazioni. Stanco di questa situazione, di questa vita, ma soprattutto di questo Paese che non ha niente da offrire e mi ruba solo il tempo e la giovinezza, ho preso un volo Ryanair, direzione Londra Stansted, nella speranza di trovare qualcosa di meglio.

    Come nei primi anni nel Novecento, quando molti emigranti partivano verso Ellis Island per inseguire il sogno americano, anch’io lascio la mia terra con un sogno simile in testa. Simile perché non mi

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