L’ultimo desiderio di Giulio

Di Elena Quintilia Tori Rubiano

Il toccante ricordo di Giulio Bozzoli – nato a Porcari (Lucca) nel 1907 e morto a Córdoba (Argentina) nel 1995 – nelle parole di Elena Quintilia Tori Rubiano, figlia del suo amico più caro la quale lo conobbe ancora bambina.

Attraverso la figura di Giulio, premiato nel 1993 dalla Camera di Commercio di Lucca tra i “Lucchesi che hanno onorato l’Italia nel mondo”, l’autrice omaggia generazioni di emigranti italiani che tra il 1870 e l’inizio della prima guerra mondiale lasciarono le loro terre d’origine inseguendo in Argentina il sogno di un futuro migliore per se stessi e per le loro famiglie.

Il ritratto tracciato dell’emigrante italiano è quello di un lavoratore indefesso, onesto, intraprendente e aperto al nuovo, capace di apprendere lingua, usi e costumi diversi da quelli del suo paese di origine e in grado di inserirsi attivamente in una società in rapida evoluzione anche grazie al contributo di individui come lui.

L’ultimo desiderio del protagonista, cui fa riferimento il titolo, è quello di giacere ancora una volta su un letto di pannocchie, come aveva dovuto fare al suo arrivo in Argentina tanti e tanti anni prima. Un letto dal quale guardare con speranza al futuro, anche se stavolta si tratta di un letto d’ospedale e il futuro non riserva che la morte.

La sincerità del sentimento che muove l’autrice renderà infine apprezzabile anche il suo italiano tanto influenzato dallo spagnolo d’Argentina, sua lingua madre. Una serie di fotografie d’epoca aiuta il lettore a ripercorrere il cammino degli emigranti dal luogo di origine a quello di arrivo e documenta le tappe del loro progressivo inserimento nella nuova società.

• Lingua: Italiano
• Editore: goWare
• Data di uscita: 23 gen 2013
• ISBN: 9788867970094

Anteprima del libro

Anno 2013

ISBN 978-88-6797-009-4

© goWare per l’edizione digitale

Redazione: Marco Rosati

Copertina: Lorenzo Puliti

Sviluppo ePub: Elisa Baglioni

goWare è una startup fiorentina specializzata in digital publishing

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Made in Florence on a Mac

Alla memoria di mio padre Antonio e mio zio Emilio

Presentazione

Ben vengano iniziative di questo genere per portare avanti un recupero della storia d’Italia che non sarebbe possibile scrivere senza inserire le vicende di quegli uomini – circa 26 milioni in un secolo – che lasciarono la loro terra, molto spesso la famiglia, per cercare all’estero adeguate risposte alle proprie aspettative di vita.

In ogni paese del mondo, in ogni settore di attività è possibile trovare testimonianza della presenza d’italiani provenienti da tutte le regioni.

Uomini e donne (spesso intere famiglie) partiti con pocchi soldi in tasca, ma dotati di volontà e tenacia, hanno saputo raggiungere, con il lavoro e l’intelligenza, solidi trasguardi economici e sociali, contribuendo a costruire, con i loro risparmi, il benessere.

Perciò appare doveroso sempre più stringere i rapporti con un’Italia lontana, ritrovare le antiche radici per ricostruire le vicende storiche e