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Segni particolari abbronzatissima
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Segni particolari abbronzatissima
E-book78 pagine1 ora

Segni particolari abbronzatissima

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Info su questo ebook

“Questa, oggi, ragazzi miei è l’Italia. È il mio Paese, non mi interessa se il colore della pelle delle generazioni precedenti era diverso dal mio. Io sono italiana, lo sono oggi, ora. Non sono tenuta ad integrarmi.”

Con Segni particolari abbronzatissima Roxanne D. Costa offre un punto di vista alternativo riguardo il razzismo in Italia. Lo fa con un linguaggio graffiante e provocatorio, in bilico tra cinismo e ironia di cattivo gusto, che infrange ogni stereotipo e impone la Libertà dell’individuo come unico vero diritto inalienabile.
LinguaItaliano
Data di uscita7 apr 2015
ISBN9788891182807
Segni particolari abbronzatissima

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    Anteprima del libro

    Segni particolari abbronzatissima - Roxanne D. Costa

    uso.

    A nessuno frega di tua nonna

    Questo libro non tratta di razzismo :( questo libro tratta esclusivamente di me e del rapporto che vivo con la mia nazione. Non lasciatevi ingannare dai miei ricci, io non sono the change. Non sto portando novità, io sono la vecchia solfa. Non sto gettando le basi per una società multiculturale. Sto cercando di ritrovare la cultura nel mio paese.

    Non parlo dell’Italia di cui tutti parlano oggigiorno, quell'Italia che sta cambiando, quell'Italia che sta evolvendo, quell'Italia che sta mutando forma. Non parlo di un Italia perennemente congelata in un tempo indefinito e incompiuto come il gerundio che si usa di solito. Parlo al presente parlo di ora non mi rivolgo ad un futuro verso il quale mi trovo perennemente a qualche passo, parlo di questa Italia. Questa, oggi, ragazzi miei è l’Italia. È il mio paese, a me frega poco e niente del colore della pelle delle generazioni precedenti in Italia. Tua nonna? Non me la sono mai cagata quella pelata. Io sono italiana, lo sono oggi, ora in questo momento e questo mi basta. Non mi interessa delle tradizioni che credete io non conosca. Mi duole dover spiccare in quel folklore a cui siete affezionati, ma questo, è il vecchio mondo odierno, iniziate a correre se non volete rimanere indietro. Questo paese è mio. Io non devo integrarmi, voglio metterlo in chiaro da subito. Non sono tenuta, e ad essere sincera non ci tengo. Integratevi voi se ci tenete. Adattatevi voi a me. Continuate ad immaginarmi diversa da voi, e integratevi con la diversità che ritenete più opportuna. Qui non facciamo il giro tondo tenendoci per mano scrivendo il razzismo è brutto sulla lavagna. Se volete essere razzisti fate pure. Integratevi, non integratevi, fate un po’ come vi pare.

    ‘Sta cazzo di cittadinanza

    La cittadinanza, da sempre croce e delizia dei fratelli d'Italia. Vivono un rapporto conflittuale con l’idea di cittadinanza e le leggi che la determinano. Diciamo che è un nervo scoperto. È un argomento delicato come minimo. Se parli di cittadinanza, i fratelli d'Italia diventano isterici. Non toccategli il passaporto, o si fanno tutti nervosetti. Saltano alla giugulare. Eppure, molto probabilmente uno su due non saprebbe neanche spiegare a parole sue il concetto stesso. In fondo, è un principio complesso, dal significato vasto. Rappresentazione dei diritti e doveri che vincolano il proprio rapporto con una determinata nazione. Non si dovrebbe confonderlo con la propria identità o nientedimeno ridurlo ad un vaga idea di appartenenza civile, etnica, culturale sancita da un contratto. Un pezzo di carta che ovviamente, può fare un enorme differenza, mache resta pur sempre un semplice pezzo di carta. I fratelli d’Italia il concetto non lo comprendono fino in fondo. Non lo saprebbero scrivere in stampatello. Tuttavia, questa benedetta cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia non la vogliono concedere. Ci stanno attaccati e non la mollano.

    Credo veramente che abbiano una sorta di complesso psicologico a riguardo. Una condizione qualsiasi del cittadino, alla stregua dello stato coniugale per fare un esempio, finisce in Italia, per essere di interesse pubblico. C’è molta confusione. Isteria, oserei dire. È pieno di parrucchiere in Italia. Cosa c’è scritto sulla tua carta d’identità?. Non sei italiana!. Basta cliccare Like su una pagina Facebook dove si discuta del tema, per ricevere aggiornamenti e post nei quali poter leggere commenti feroci come: MAI!!! Gli stranieri non saranno MAI Italiani! Punto e basta!!!. Oppure: Neanche per sogno!!! Che pensino a gli Italiani prima! Non ci servono altre persone!. Italiani si nasce non si diventa! Dovranno passare sul mio cadavere!. Postano anche le meme. Foto di scimmie e commenti volgari. E via col tormentone estivo: Non esistono Italiani neri. Me li immagino dietro il monitor ad inveire contro quelli che definiscono non-italiani. Per mancanza di interesse spesso, per mancanza di istruzione glielo concedo, per mancanza di tempo se vogliamo, non riescono neanche a trovare la nazionalità che vorrebbero attribuire ai loro invasori, così li definiscono semplicemente non-italiani. Lì, appena tornati da un lavoro che hanno paura di perdere per colpa di una crisi che non finisce mai, seduti a picchiettare sulla tastiera del loro portatile, commentando alla meno peggio quello che credono di credere. Fa oggettivamente sorridere vedere quanto esagerino. Ridicolo.

    Ci passerei le serate a leggere certi post.

    Divertita quanto perplessa, mi ritrovo a domandarmi incuriosita da dove nasca tutto questo odio. Perché tutta questa insicurezza da sfogare? Perché tanta violenza repressa? Un escalation senza fine di prepotenza andata a male. E poi, mi chiedo, perché interessarsi alla condizione giuridica di un bambino non vostro? È come se si proponesse di dare la cittadinanza ai figli degli immigrati levandola a i loro. Nessuno vi ha interpellato. Maledettiiii!!! Tornate in Africa. Ragazzi, diamoci una calmata, è solo un neonato, tra l’altro non ci è mai stato in Africa. Keep calm, and mind your business come direbbe la regina. Perché catalizzare tutta la propria frustrazione contro la carta d’identità del figlio di un immigrato? Si perché un immigrato che diventa italiano dopo anni di pazienza e un solenne giuramento lo accettano, ma l’idea che uno in Italia, italiano ci nasca, non la mandano proprio giù. Perché prendersi una giornata di ferie per andare a protestare affinché ogni bambino che nasca in Italia non abbia genitori stranieri? È davvero così spaventosa l’idea che questi pargoli propongono? Vi fa così paura un lattante? Riguarda un antica profezia di cui non sono al corrente? A me sembra follia. Ho vissuto finora in tre nazioni diverse, ho parenti in tre continenti su cinque, e giuro, non ho mai visto tanta passione riversata nella meticolosa attenzione per la documentazione altrui. Inizio a temere che girando per un Ikea di Roma mi possano chiedere la pianta catastale di casa alla cassa. Davvero, mi chiedo cosa stuzzichi la curiosità dei fratelli d'Italia negli affari dei figli degli immigrati, e semmai possa esistere, quale sia la motivazione che li spinge a opporsi con tale vigore al riconoscimento della loro nazionalità italiana. Perché non solo l’interesse stesso per la questione è curioso, ma soprattutto la sua portata. Cosa

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