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Italia Utopia Di Cambiamento
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E-book111 pagine1 ora

Italia Utopia Di Cambiamento

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Info su questo ebook

Il tema di questo libro si evince chiaramente dal titolo e sottotitolo. • E’ un quadro dell’attuale situazione politica, economica, civile, morale dell’Italia. Una dimostrazione di come la cattiva gestione e distribuzione del denaro pubblico, le macroscopiche disuguaglianze, gli sprechi siano la causa principale dei grossi problemi del nostro paese. • E’ lo sfogo di un semplice cittadino che tenta di far sentire la sua voce in mezzo a quelle dominanti di politici, giornalisti, intellettuali che da soli fanno il bello e il cattivo tempo, a dispetto della stragrande maggioranza della gente. • E’ il desiderio e la speranza di un cambiamento, a partire dalla conversione personale di ciascun cittadino (dal politico al netturbino) nel proprio agire quotidiano, per costruire un mondo più giusto, più civile, più onesto e più pulito fi sicamente e moralmente.
LinguaItaliano
Data di uscita24 set 2011
ISBN9788866183167
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    Anteprima del libro

    Italia Utopia Di Cambiamento - Giuseppe D'Angelo

    L’AMBIENTE

    1.

    IL BRUTTO MONUMENTO

    Gli anonimi autori

    Se guardo un televisore di oggi e ne osservo soddisfatto il suo eccellente funzionamento, mi chiedo di chi sia stato il merito di tanto ingegno.

    È difficile ripercorrere tutta la sua storia, dalla sua rudimentale comparsa fino ad oggi, poiché tanti inventori, tanti scienziati hanno contribuito al suo graduale miglioramento, al punto da non poter individuare chiaramente tutti quelli che hanno reso così perfetto questo importante strumento di comunicazione e di svago. E così vale per tanti altri numerosi trovati tecnicoscientifici che sono stati perfezionati nel tempo, invenzione su invenzione.

    Si sa che ogni cosa, buona o brutta che sia, si costruisce nel tempo, poco alla volta, conoscenza su conoscenza, pietra su pietra.

    Sarebbe molto bello se questo processo di miglioramento, oltre che per oggetti e servizi, si potesse avere soprattutto a livello umano, in senso di maggiore civiltà, solidarietà, altruismo, amore.

    Chi potrà mai sapere o ricordarsi i nomi di tutti quelli che, legge su legge, leggina su leggina, emendamento su emendamento, consapevoli di introdurre privilegi su privilegi, hanno contribuito alla costruzione di un’Italia di privilegi, sprechi, malaffare?

    E mentre, forse, si dispiacciono per il loro anonimato i protagonisti dei trovati scientifici e tecnologici, si sfregano le mani gli autori del brutto monumento per il fatto di passare inosservati.

    Ammesso che costoro abbiano coscienza del danno operato al sistema, e quand’anche fossero riconosciuti e tirati in ballo, sarebbe, secondo loro, solo per una piccola pennellata, un’aggiunta innocente, mentre a costruire tutto quel brutto monumento sarebbero stati gli altri.

    Come dire: la colpa non è solo mia, e quindi non mi posso sentire colpevole.

    Così, ognuno si sente al riparo da giudizi o condanne e può tranquillamente continuare a operare, convinto di essere innocente e a posto con la propria coscienza.

    Chi la pensa così, certamente si sbaglia perché qualunque cosa è fatta in Parlamento, ognuno ha le sue responsabilità anche quando tace per convenienza o per qualunque altro motivo.

    Facciamo un esempio: se un furbetto in Parlamento introduce un emendamento sottobanco, che aggiunge un ulteriore privilegio nella cosiddetta casta dei politici, un parlamentare onesto non può nascondersi dietro un dito, lasciando passare inosservata qualunque legge, anche quella ritenuta ingiusta.

    Il fatto è che quando si tratta di soldi nelle mie tasche, la tentazione è forte e non è facile per nessuno fare eroica opposizione, tanto più se si ritrovano in pochissimi quelli che devono lottare contro una maggioranza parlamentare trasversale, che in queste circostanze si ritrova spesso in perfetta armonia.

    Allora che cosa si può dire, che uno solo si è macchiato la coscienza per avere aggiunto un nuovo obbrobrio al monumento, mentre tutti gli altri che usufruiscono del privilegio rimangono indenni da ogni colpa?

    Se poi tanti cittadini disistimano la classe politica intera, non hanno tutti i torti.

    Italiani ancora da fare?

    Si sa che da qualche tempo in Italia molte cose non vanno bene. L’economia segna il passo, la giustizia è lentissima, la burocrazia pervade la gran parte degli uffici, i servizi sono spesso inefficienti e obsoleti, l’istruzione scolastica è carente: un paese fermo e inadeguato in un mondo che cambia rapidamente.

    Se è vero che nel mondo globale di oggi l’economia di ogni singolo paese progredito è legata all’andamento economico degli altri paesi avanzati, è anche vero che l’Italia da parecchio tempo cresce meno rispetto ai principali partner europei.

    Se l’Italia cresce meno, sia nei momenti di congiunture economiche negative mondiali che nei periodi di stabilità, vuol dire che ci sono delle cose che non vanno all’interno della complessa struttura del nostro paese.

    Forse potrà sembrare banale e scontato affermare che, tranne alcuni eventi naturali imprevedibili, tutto ciò che accade in questo nostro mondo dipende quasi esclusivamente dall’azione dell’uomo nel bene o nel male.

    S. Paolo ribadisce nei suoi scritti che proprio a causa di un solo uomo (Adamo) l’umanità è caduta nel peccato.

    Anche oggi, un solo uomo potrebbe sconvolgere il mondo.

    Non solo nei regimi dittatoriali, ma anche nei governi cosiddetti civili e democratici è possibile, ancor oggi, trovare uomini in grado di provocare incomprensioni e guerre. Così come l’azione di un bravo e onesto governante può cambiare in meglio tante cose.

    In qualsiasi campo, quindi, l’uomo, con le sue scelte, può determinare ogni cosa.

    Ovviamente anche la situazione economica di un paese dipende in gran parte dall’insieme di scelte e di comportamenti umani. Infatti, se le cose in Italia non vanno bene, non è per chissà quale mistero o artificio, ma perché parecchi italiani, nel posto che occupano, dal più alto a quello che potrebbe sembrare più insignificante, non fanno al meglio il loro dovere.

    Forse non ci rendiamo conto o non vogliamo ammetterlo che è proprio il comportamento di ciascuno, sia nel lavoro sia nella quotidianità della vita, a determinare l’andamento del nostro paese.

    Così come i buoni o i cattivi frutti (secondo un brano evangelico) dipendono dal tipo di albero che li produce, i risultati di un paese dipendono proprio dal tipo di uomini che lo amministrano e dall’insieme dei cittadini che lo abitano con i loro comportamenti.

    Viene spontaneo citare la famosa frase: L’Italia è fatta, ora facciamo gli italiani.

    Sorge spontanea una domanda: ma gli italiani, finalmente, sono fatti? E poi che cosa significa italiani fatti?

    Se un tempo erano necessari uomini coraggiosi e fisicamente forti per conquistare terreni e beni altrui, oggi servirebbero molto di più uomini intelligenti, capaci e soprattutto onesti per perseguire obiettivi di sviluppo, di benessere e

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