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Piccoli uomini in cammino
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E-book213 pagine2 ore

Piccoli uomini in cammino

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Info su questo ebook

Questo libro tratta della protezione giuridica e inserimento sociale dei minori stranieri non accompagnati in Italia e in Europa.
LinguaItaliano
Data di uscita7 ago 2019
ISBN9788831626200
Piccoli uomini in cammino

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    Anteprima del libro

    Piccoli uomini in cammino - Antonella Di Napoli

    libro.

    PREFAZIONE

    Lungo il corso del viaggio verso e attraverso l’Europa, rifugiati e migranti affrontano terribili difficoltà. Molti subiscono maltrattamenti e abusi da parte di trafficanti e bande locali. Tra loro, molti bambini e adolescenti intraprendono viaggi lunghi e pericolosi, esposti a rigide condizioni climatiche e al rischio di cadere vittime di traffico o dell’esplosione di ordigni bellici. Questi bambini hanno bisogno di un rifugio appropriato dove riposare, di uno spazio sicuro dove poter giocare e apprendere, di una nutrizione adeguata e di servizi igienici sicuri. Molti di loro necessitano di supporto psicologico e assistenza medica, poiché sono traumatizzati e fisicamente stremati dal lungo viaggio. Per i bambini più vulnerabili, specialmente quelli che sono separati dai loro genitori, è richiesta un’adeguata protezione da parte dei Governi dei Paesi di partenza, di transito e di destinazione e, più in generale, da parte di tutte le autorità competenti.

    Con la chiusura delle frontiere della rotta balcanica e l’accordo tra Unione Europea e Turchia del marzo 2016, la situazione dei rifugiati e migranti in arrivo in Europa è entrata in una nuova fase: l’arrivo di persone lungo la rotta del Mediterraneo orientale – prevalentemente da Siria, Iraq e Afghanistan – è diminuito drasticamente, mentre i flussi di rifugiati e migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana si indirizzano verso il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Italia dal Nord Africa. La chiusura delle frontiere ha dunque generato nuove rotte alternative verso l’Italia.

    L’opera dedica particolare attenzione alla protezione giuridica e sociale dei minori stranieri non accompagnati in Europa e in Italia, per instaurare un costante dialogo con le istituzioni finalizzato a garantire le più ampie forme di protezione per quelli che giungono sui territori, a prescindere dallo status legale proprio o dei loro genitori (se accompagnati) di migranti, rifugiati, richiedenti asilo, ecc.

    Il contenuto mira a costituire sia un valido e aggiornato strumento di advocacy, da adoperare insieme alle istituzioni rispetto alla condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti sul territorio con i recenti arrivi (via mare e non), sia una pubblicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause che spingono i minorenni e le loro famiglie a migrare, sulle situazioni che affrontano lungo le rotte attraversate e sulle condizioni che si trovano a vivere una volta giunti in

    Italia e nei diversi Paesi europei.

    L’ indagine ivi svolta vuole anche essere uno strumento utile per individuare piani di intervento sistematici per far sì che l’attenzione ai più recenti arrivi via mare, non abbia carattere esclusivamente emergenziale, in modo che venga così garantita piena tutela dei diritti di questi minorenni, in conformità agli obblighi contratti dall’Italia a livello internazionale e da quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

    Ciò permette di restituire volti e storie ai bambini coinvolti nelle migrazioni, approfondendo le motivazioni che spingono a spostarsi, valutando se esiste un legame di causa-effetto tra il Paese di provenienza e la riuscita della migrazione. Sono bambini che fuggono da orrori che i nostri cuori non conoscono. Sono bambini spesso soli, sono figli della guerra, della povertà, della violenza. Bambini che hanno visto deserti di sabbia e che ora sperimentano il deserto nel cuore degli adulti, ma, per fortuna, non di tutti … Non è facile dire chi sono quegli oltre 6.500 minori non accompagnati, sbarcati in Italia da gennaio fino a maggio 2018 ...

    … allora ...

    è nel giardino della mia fantasia, pieno di fiori multicolori, che giocano felici i bimbi di ogni colore… di pelle, che cantano canzoni con voci di ogni suono, di parole diverse, ma tutte uguali, nel sorriso degli occhi luminosi, per la gioia di vivere le loro felici stagioni...

    … è nei battiti del mio cuore sperare di vedere ogni manina di bimbo stringere sicura la mano di un grande … Uomo...

    … ogni occhio bagnato di lacrime brillare per la luce dell’accoglienza.

    … è dei minori non accompagnati, che si parla in questa Opera …

    … è di essi, che vengono, non si sa come, da deserti di sabbia e di mare ma, soprattutto, di cuori,

    che ve li si vuole descrivere in questo Libro...

    …e di come possiamo impegnarci per garantire una migliore e dignitosa esistenza a questi …

    PICCOLI UOMINI IN CAMMINO....

    Prof. Sandro VALLETTA

    Docente in DIRITTO delle MI

    INTRODUZIONE

    Mi dissero vai. Io ci credevo ad un mondo fratello, alla vita…

    Mi dissero vai questa sarà la tua battaglia, combattila anche per noi,

    tu andrai per mare, non temere il mare di cui siamo figli anche se nati fra due sponde!

    Ed io salpai: l’anima raccolta fra le mani, ed un sacchetto di semi

    da germogliare nella terra che amorevolmente avrei vangato al di là del nostro mare.

    (G. Pellecchia)

    Il fenomeno migratorio è riconducibile alle origini dell’umanità. Da sempre, l’uomo si è spostato da un luogo all’altro in cerca di cibo e acqua e di migliori condizioni di vita. Tuttavia, è negli ultimi decenni che, a causa di guerre, povertà, carestie, cambiamenti climatici e persecuzioni i flussi migratori verso l’Europa si sono moltiplicati.

    Se consideriamo gli sbarchi su tutte le coste europee, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 agosto 2017 sono arrivati via mare in Europa 122.261 migranti, di cui 98.988 persone sono sbarcate in Italia. Un dato in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2016, quando arrivarono 115.075 persone (-14%). Ad arrivare in Italia sono soprattutto uomini (il 74%), con una considerevole fetta di minori non accompagnati (il 15% degli arrivi).

    Un gruppo di lavoro interno alla Fondazione ISMU ha realizzato uno studio delle dinamiche occupazionali e demografiche nei paesi africani, individuando gli eventuali surplus di offerta di lavoro legati alle entrate-uscite dai mercati locali. Partendo dalle stime di tali surplus è possibile valutare il numero di potenziali ingressi che si potranno verificare nei paesi UE. In base ai dati ricavati  si ipotizza che per il prossimi anni i flussi migratori saranno di 350 mila unità annue, con un rialzo a 380 mila tra il 2026 e il 2030¹.

    Il continente europeo e asiatico sono i maggiormente colpiti. I flussi migratori verso l’Europa sono di provenienza da paesi in via di sviluppo sia africani che mediorientali: Nigeria (18% degli arrivi, circa 14 mila persone), Bangladesh (10,4%, 8 mila persone), Guinea (10%, 7.800 persone) e Costa D’Avorio (9,3, 7.300 persone). Seguono Gambia, Senegal, Egitto, Mali.

    Negli ultimi anni è emersa una nuova categoria di migranti: i minori migranti, accompagnati o meno nel loro percorso migratorio. Essi possono essere minori nati in un paese diverso da quello dei genitori regolarmente soggiornanti, minori che entrano regolarmente o irregolarmente nel paese di destinazione per potersi ricongiungere con i genitori, minori che transitano da un paese all’altro, minori vittime di tratta e di schiavitù. Tra le migliaia di migranti che ogni giorno raggiungono l’Europa, circa 30.000 sono minori stranieri non accompagnati, cioè i minori separati dai genitori e non sotto tutela di un adulto.

    Questa categoria di minori rappresenta la vulnerabilità all’ennesima potenza in quanto minori, stranieri, non accompagnati da figure genitoriali, sottoposta ai rischi e pericoli che derivano dall’affrontare il viaggio da soli, costretti a proiettare il loro futuro in una terra straniera dove non conoscono la lingua e sono lontani dalle loro origini. Si tratta, soprattutto, di adolescenti prossimi alla maggiore età, che arrivando in un Paese diverso dove devono affrontare l’impatto con una nuova cultura e lingua in un momento della loro vita in cui vi è la formazione dell’identità personale, senza poter avere come punti di riferimento la famiglia di appartenenza e la realtà culturale e sociale del proprio Paese, funzionali a questa costruzione.

    Sono moltissime le ONG impegnate nel far riconoscere un’ampia protezione giuridica a questa categoria di migranti e nonostante i Paesi dell’UE abbiano ratificato la Convenzione sui diritti del Fanciullo, spesso il principio del rispetto del superiore interesse del minore è disatteso, soprattutto nei confronti dei MSNA.

    Questi minori si trovano in una posizione particolare perché si tratta di bambini che, allontanati dal loro paese e familiari, si trovano in una situazione psicologica labile che li rende vulnerabili e fragili, esposti ai traffici criminali di esseri umani².

    La tratta di esseri umani riguarda il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’alloggiamento o l’accoglienza di persone con la minaccia di ricorrere all’uso della forza o di altre forme di coercizione, mediante il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di autorità o situazioni di vulnerabilità, o con l’offerta e l’accettazione di somme di denaro o vantaggi al fine di ottenere il consenso di una persona avente autorità su di un’altra all’esclusivo scopo dello sfruttamento, che include lo sfruttamento della prostituzione di altre persone, o altre forme di sfruttamento sessuale, lavori o servizi forzati, schiavismo, servitù o prelievo di organi³. La tratta è un’attività criminale che prevede il sequestro di persone senza il loro consenso e il loro trasporto in un altro Stato ai fini del loro sfruttamento.

    Il traffico di migranti (the smuggling of migrants), anche detto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è definito nel Protocollo delle NU come il procurare, al fine di ricavare, direttamente o indirettamente, un beneficio finanziario o materiale, tramite l’ingresso illegale di un individuo extracomunitario all’interno di uno Stato membro dell’UE di cui la persona non è cittadina o residente permanente. A differenza della tratta di persone (human trafficking), il traffico di migranti ha luogo con il consenso degli individui oggetto dello stesso, che si affidano a trafficanti (smugglers) e ai cosiddetti facilitatori per immigrare illegalmente in altri Paesi.

    La distinzione posta ai due Protocolli Addizionali⁴ alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale⁵ nasce da esigenze pratiche che hanno la loro base nell’azione delle polizie giudiziarie europee, negli interessi giuridici lesi dai comportamenti delittuosi⁶ e negli interessi politici in gioco. I due Protocolli di Palermo rispondono alla necessità di un’azione di contrasto del traffico di esseri umani fondata su una disciplina normativa condivisa a livello internazionale.

    I Paesi dell’Unione Europea, nonostante abbiano ratificato la Convenzione sui diritti del Fanciullo, spesso si trovano nella difficoltà ad adempiere al principio del rispetto del superiore interesse del minore⁷, soprattutto nei confronti dei MSNA. Questo perché le politiche migratorie nazionali pongono più attenzione alla limitazione degli ingressi e favorire i rimpatri, non solo degli adulti ma anche dei minori. Tuttavia, va anche detto che ha fatto un lungo lavoro nella tutela dei minori stranieri non accompagnati, anche se vi sono forti disparità tra i sistemi di protezione e accoglienza dei MSNA a livello europeo, soprattutto tra i paesi dell’Europa mediterranea - Grecia, Francia, Italia e Spagna - e i Paesi dell’Europa settentrionale - Germania, Inghilterra, Svezia, ecc. -.

    Dalla ricerca svolta sul sistema di accoglienza emerge come le norme di diritto internazionale e di diritto dell’Unione Europea siano spesso in contrasto con le norme dell’ordinamento giuridico domestico in materia di MSNA.

    Intorno ai MSNA, per l’Italia e gli altri Paesi dell’UE, ruotano problematiche legate all’identificazione, all’accertamento dell’età del minore, alle necessarie azioni di prevenzione, alla tutela legale, all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’integrazione con la collettività ospitante, al lavoro che permetta loro di poter mantenere la famiglia, alle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, al rilascio dei permessi di soggiorno, al rimpatrio e ritorno volontario.

    Sul territorio italiano, la presenza di minori è di difficile definizione, poiché si tratta di soggetti non in regola con le norme sul soggiorno e con una forte mobilità sul territorio. Si tratta di minori, soprattutto i francofoni, che, una volta giunti su suolo italiano, hanno come finalità quella di raggiungere paesi come la Francia o il Belgio ma anche il Canada. Anche se con loro si inizia un percorso di integrazione e di istruzione nelle strutture di seconda accoglienza con progetti ben definiti, il rischio che scappino è molto alto. Queste sono le problematiche da affrontare e il panorama che si prospetta al nostro paese.

    CAPITOLO 1

    Il FENOMENO DEI MSNA

    La mia frase preferita l’ha pronunciata uno dei rifugiati, un ragazzo: Non sono pericoloso, sono in pericolo.

    (Bono, leader degli U2)

    1. Chi sono i minori stranieri non accompagnati

    I minori stranieri non accompagnati, quelli che la normativa italiana definisce a partire dall’assenza formale sul nostro territorio di genitori e parenti responsabili della tutela giuridica, non sono un fenomeno nuovo nella storia delle migrazioni, dove troviamo storie di ragazzi che si sono messi in viaggio da soli, con o senza il consenso o mandato della famiglia d’origine, attraversando frontiere e Paesi del tutto sconosciuti.

    Sono ragazzi che diventano visibili nelle strade e nelle cronache dei giornali a seguito del loro coinvolgimento in attività di spaccio, di prostituzione o di delinquenza.

    Esistono due tipologie di minori stranieri: i minori accompagnati e i minori non accompagnati.

    Per minore straniero accompagnato si intende il minore affidato ai genitori o ai parenti entro il terzo grado attraverso un provvedimento formale.

    Per minore straniero non accompagnato, invece, si intende il minore non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione Europea che, non avendo presentato domanda di asilo politico⁸, si trova nel territorio senza essere accompagnato dai genitori o da altri adulti legalmente responsabili per lui, cioè che non ne siano tutori o affidatari.

    L’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) definisce il minore straniero non accompagnato: "bambino al di sotto

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