L'elisir della vita
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Anteprima del libro
L'elisir della vita - Giuseppe Ambrosecchia
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GIUSEPPE
AMBROSECCHIA
L’ELISIR
DELLA VITA
AmicoLibro
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Giuseppe Ambrosecchia
L’elisir della vita
Proprietà letteraria riservata
l'opera è frutto dell’ingegno dell'autore
© 2014 AmicoLibro
via Oberdan 2
75024 Montescaglioso (MT)
www.amicolibro.eu
info@amicolibro.eu
Prima Edizione digitale: luglio 2014
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PREFAZIONE
La scrittura poetica è diventata uno strumento di introspezione, una via alla ricerca della propria identità. In questa raccolta, Giuseppe Ambrosecchia, esprime significati interiori, immagini, che ci portano alla riflessione. Attraverso i suoi ricordi e le sue emozioni, ci esprime la consapevolezza della durezza dell’esistenza, senza perdere mai di vista la speranza e la gioia di appartenere a questo mondo. Nelle sue liriche si legge un contributo alla sua terra, una profonda religiosità, il senso della famiglia, e soprattutto la voglia di vivere.
L’Elisir della vita è qualcosa di elevato e di nobile, di rassicurante e commovente: liriche dotate di quella musicalità che le fa bastar a se stesse.
Carmen Salis
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INTRODUZIONE
Giuseppe Ambrosecchia ovvero un poeta che ha in sé quello scrivere con delicatezza e grande spessore intellettuale, e ricerca attenta, oculata che esalta un forte e grande sentimento. Il suo lavoro trova forza concreta nel lavoro poetico dal titolo di buon auspicio quale L’elisir della vita
. Una raccolta pregna di vita vissuta, osservata, partecipata in cui ogni elemento della natura diviene eufemismo per parlare dell’uomo, come accade nella poesia Zeroquarantotto
, dove l’osservare il fiore nel vaso del davanzale e gli alberi intorno che diventano per l’animo poetico braccia scarnite e tese che abbracciano il rimpianto di quanto hanno perso
.
In Ambrosecchia il verbo ostentare diviene consuetudine del suo fare poesia come in Un altro sole
, l’azzurro fiore della cicoriella ostenta petali in miniatura; e il paragone che fa tra le foglie verdi delle more che tendono ad ingiallire come la mia pelle offesa rimasta a ricoprire un tronco che col passare dei giorni, smunto, s’incava nella scienza per avere nell’orizzonte un punto
. Una immagine che sottolinea come il percorso della vita colpita da situazioni imprevedibili porta a celare agli altri quell’ardore della vita che scema e il leone che, smesso di ruggire, lecca la ferita dei suoi denti per consolare del dolore la sua preda tramonta!".
Ambrosecchia, persona sensibile, viaggia tra Ragione e Sentimento dove la ragione comprende la realtà da cui non si può prescindere mentre il sentimento alimenta la vita alle illusioni che, come l’amore per le cose, per la donna che si ama, per la famiglia, tendono a finire mentre la poesia rimane nel suo essere concepita quale insieme di memoria, di acquisizione di cose vissute, sentite. Ecco, dunque, che Ambrosecchia trova e ritrova nelle poesia l’ancora di salvezza della propria esistenza che, se turbata da eventi, trova sempre la via di uscita rafforzando il cuore, l’animo e l’anima; e quindi si rasserena, lo consola e lo tende a rendere eterne le sue azioni. La vita, si sa, porta affanni, comporta gravami, fardelli che, per poterne uscire, occorre quella forza interiore che è anche valore ottimistico e, questo ottimismo anela e alberga nell’animo poetico di Ambrosecchia. La sua poetica scorre come fiumi, senza ostacoli, pronta a superare l’agguato
che potrebbe interrompere il refrain della vita. Ambrosecchia va avanti nella sua produzione poetica con il senso compiuto di chi sa cosa vuole dalla vita avendola combattuta con tutto se stesso, forte del dono di Dio, e allora la sua poesia è sensoriale, è visiva, e ogni cosa vien descritta con meticolosa precisione, sensazione. Il cielo, il sole, la luce, l’alba, il giorno, la sera, la notte, l’aria, l’acqua, sono elementi che, quasi innati, diventano coltivanti della poesia di Ambrosecchia e, nel suo poetare, esprime conoscenze appropriate dei luoghi, dei siti tanto da formarne una ode a una matrigna madre
dove i monti, le valli hanno un significato proprio, particolare che lo porta a dire dove è la mia terra
cogliendone sfumature che sono nella sua memoria ed è significativo quello che rappresenta come i paesi che sono privi degli schiamazzi dei fanciulli ma prigionieri nei ricordi degli anziani attaccati agli usci sonnolenti spalancati al calore dei meriggi dove il tempo è scandito dai cani stesi al sole e dal contrasto del silenzio con il rombo di un motore
. E la poesia è ricercata nella facilità con cui nasce e cresce nella mente del poeta, che trova la forza interiore di superare, agire e reagire alle sorti che a volte si accaniscono nell’esistenza dell’uomo.
Una poesia intensa, vibrante e carica di pathos che diventa catarsi e anche liberazione ed esaltazione della vittoria della ragione sul corpo. Ambrosecchia diventa un instancabile poeta delle cose della