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dancelife: rave mix
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E-book233 pagine3 ore

dancelife: rave mix

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Info su questo ebook

DANCELIFE è la storia del clubbing e della sua straordinaria evoluzione raccontata attraverso una mappa che illustra in maniera chiara, appassionante e minuziosa quella che è stata la migliore forma di intrattenimento di tutti i tempi e meglio conosciuta come club culture. DANCELIFE parte dalle origini e le vicende dei migliori club del mondo si intrecciano con quelle dei protagonisti che in presa diretta rivelano le loro emozioni, sensazioni e vicende vissute in un contesto di eccessi, edonismo, glamour, musica e droga a volontà. DANCELIFE parte dai loft di New York, dai robotici scantinati di Detroit e dai fumosi e inequivocabili gay club di Chicago per oltrepassare i grandi depositi abbandonati di sperdute periferie inglesi, la spensierata leggerezza della Riviera Romagnola e infine arrivare ai fenomeni di massa delle più moderne capitali dell'edonismo. Un viaggio che va dall'America all'Italia, da Londra a Ibiza in periodi durante i quali il mondo era in un fermento sociale, musicale e culturale senza precedenti, esploso grazie alle geniali intuizioni di un esiguo numero di pionieri che dalle piste da ballo hanno poi scritto e stravolto le regole dell'intrattenimento notturno.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2017
ISBN9788827523988
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    Anteprima del libro

    dancelife - Giorgio Viva

    accompagnato.

    WORLDWILDE RAVER'S MANIFESTO

    <

    (tratto dal WorldWide Raver's Manifesto).

    FRANGETTA RAVE

    Vado alle feste....

    Vado alle feste da un anno....

    Da un anno porto il mio cane alle feste...

    Vivo con i miei....

    I miei mi mantengono...

    I miei mi hanno dato i soldi per comprare il furgone...

    I miei mi hanno comprato il furgone...

    Vado alle feste in furgone...

    Metto il mio cane nel furgone...

    Ho le Osiris D3...

    Ho la maglia Karl Kani...

    Ho i pantaloni Broke e sotto la gonna metto i fuseaux...

    Ho la gonna zebrata...

    Ho gli occhiali zebrati....

    Ho la figa zebrata e il mio cane è zebrato....

    Se i miei genitori sapessero che mi drogo mi comprerebbero le droghe...

    Odio la droga...

    Odio la roba....

    W la Ketamina...

    W l'MDMA...

    W il crack....

    Alle feste siamo tutti fratelli e sorelle...

    Ho scoperto che mi scopo mio fratello....

    Ho scoperto che mia sorella si scopa mio fratello...

    Ho scoperto che mio fratello si scopa da solo...

    Ho scoperto che mio fratello si scopa il cane...

    Ho scoperto Fotolog...

    Mi faccio i piercing e metto le foto su Fotolog...

    Mi faccio una raglia e metto le foto su Fotolog...

    Sono una vera Raver perchè conosco i raver su Fotolog...

    Alle feste ascoltiamo musica...

    balliamo....

    se non sei sotto cassa sei sfigato....

    se non pippi Ketamina sei sfigato...

    se sei felice anche senza sei sfigato....

    sfigato, sfigato, sfigato....

    Una volta un mio amico mi ha detto che tutte le guardie sono infami....

    il mio amico spaccia roba tagliata alle feste....

    il mio amico è un grande...

    il mio amico è il migliore amico dell'uomo...

    Una volta mia madre mi ha detto che si comincia con gli spinelli...

    una volta una mia amica mi ha detto che si comincia con la Ketamina......nel dubbio mi sono fatta una pera...

    Amo i dj's...

    Amo le casse....

    Amo stare sotto le casse...

    Una volta mio nonno mi ha detto che le casse sono per i morti...

    nel dubbio io sto lontano dalle casse....

    Mi vesto da straccione perchè fa rave....

    Se non hai la giacca da snowboard non sei rave...

    Se non sei a due feste contemporaneamente non sei rave...

    Se non sei raver non puoi venire alle feste...

    Non le capiresti....

    Respect yourself...

    Respect the Others....

    Respect Spruzzak..

    Respect Frannyna90

    RAVE PARTY

    Oltre la musica e il sentire

    l'indotta sensazione fantastica

    un input di trasgressione futile

    nel vuoto di una sostanza pesa

    una pasticca tira su lieto

    Non è nel volare alto:

    chimica-consenso del mentire

    il sogno dell'incontrare l'altro

    mentre note costruite si innalzano

    e muore la speranza storica

    nelle parole divieto: no non lo fare!

    I raga rigano con colorate tessere

    e nella plastica disposizione tecnica

    urlano bande colombiane sciolte

    nell'ombra dell'eroina di un tempo presente

    e il vuoto di una sostanza pesa

    Vagano memorie labili per emozioni forti

    Nei coroner le casse laccate

    i contenitori di sogni infranti

    liberano roghi di eroi stravolti

    dalle forti aspirazioni dimezzate

    Vieto così assolvo impegno

    vieto per impegno accolto

    vieto per impedimento sentito

    Vieto per comunicazione fragile

    dimentico vitali esistenze impetuose

    e la vita incerto, incarto

    in una stagnola inutile

    DI WALTER MACCARI

    DANCELIFE IS...

    Penso che tutti i trance dj, nel loro intimo, sanno che stanno suonando techno, e forse ne sono anche imbarazzati. (DAVE CLARKE)

    Penso che la gente sia sempre andata nei club per divertirsi, per dimenticare i loro problemi, le loro preoccupazioni e gli sforzi della settimana. Penso che la musica sia una parte importante per questo. (PAUL OAKENFOLD)

    Non mi definirei un leader, non voglio guidare le persone ma voglio tentarle, voglio creare un nuovo mondo solo per loro, voglio che quando mi sentono suonare si perdano nella mia musica. Voglio ispirarli. (PAUL VAN DYK)

    Un dj-set è creato per far ballare la folla e non per ascoltare musica a casa. Un set elettronico dovrebbe essere ascoltato solo nel club e quando la festa finisce il set non dovrebbe più essere trasmesso ma si dovrebbe solo ricordare di quanti clubbers erano presenti all'evento.

    (RICHIE HAWTIN)

    Penso che la musica trance sia l'unica musica che puoi ascoltare senza prendere droghe, puoi davvero sentire le emozioni, puoi arrivare su un altro livello, mentre se ascoltate la techno sentirete la sua monotonia e dovete per forza assumere farmaci per godervela. (TIESTO)

    La Techno suonava fresca 20 anni fa e suona ancora fresca nei prossimi 20 anni

    (PHIL HARTNOLL degli ORBITAL)

    … .Molte persone hanno definizioni diverse di Trance....per me la Trance è l'unico genere che non è prigioniero del proprio stile: le persone che amano la Trance sono aperte a tutti i tipi di musica da ballo....Io come dj suono tutti i tipi di dischi, sia quelli che sono etichettati come progressivi che quelli Techno. Ho tutto nella mia banca dati....Per me suonare è un viaggio attraverso diversi tipi di musica.... (ARMIN VAN BUUREN)

    Ci sono deejay che suonano i dischi e altri deejay che invece soffiano sulle menti.

    (EDDIE HALLIWELL)

    Era il mio compleanno e come regalo speciale mio figlio è venuto sul palco con due bastoncini: quando ha visto tutte quelle persone che ballavano e si divertivano ha alzato i bastoncini al cielo e anche lui si stava divertendo tanto. In quel preciso istante ho visto nei suoi occhi la passione per la musica, proprio come io ce l'ho nel cuore. (MARKUS SCHULZ)

    Trovo assurdo quando mi dicono che la musica elettronica non ha un’anima e si lamentano dei computer. Puntano il dito scandalizzati contro i computer dicendo non c’è anima lì dentro. Non si possono rimproverare i computer per questa cosa: se non c’è anima è perché nessuno ce l’ha messa, non è colpa dello strumento." (BIJORK)

    Ascolti la musica e inizi a ricordare la tua giovinezza, inizi a pensare ai tuoi problemi. Provi emozioni e hai percezioni incredibili. Questo può anche succedere, certamente, con la musica classica e quando sei sobrio e tranquillo. Ma ad una certa intensità si arriva solo con le droghe. (RICARDO VILLALOBOS)

    WE CALL IT NOISE, WE CALL IT TECHNO

    Ci sono sensazioni che non puoi spiegare. Perchè non esistono parole per descriverle. E se non le vivi, non potrai mai comprenderle. A volte durano il tempo di un attimo, ma ti rimangono dentro una vita. E basta riascoltare quel disco, sentire quella cassa nello stomaco che un brivido ti percorre tutta la schiena e ti arriva dritto al cervello. In quei momenti, chiudi li occhi e balli. Come se non ci fosse più nessuno intorno a te. Te ne fotti dell'orgoglio. In un attimo dimentichi i problemi e il male della vita. E anche se a volte rischiamo la follia per questi attimi di luce, alla fine, sappiamo sempre che ne è valsa la pena.

    IndustrialStrange.com

    1 RAVE ON

    Alex e Allyson Gray, la coppia icona della scena psichedelica afferma che i rave sono come dei veicoli per espandere la propria coscienza. Alex sostiene che gli esseri umani si siano ritrovati in gruppi a ballare a ritmo di tamburo, assumere sostanze che alterano la percezione e stabilire una profonda connessione gli uni con gli altri fin dall'antichità. Secondo loro, quindi, cronologicamente è possibile affermare che il primo rave sia stato fatto nell'antico periodo preistorico del neolitico. Etimologicamente la parola "rave " deriva dal verbo inglese to rave, che tradotto in italiano significa: entusiasmarsi, farneticare, recriminare, vaneggiare, sragionare e rumoreggiare. In ambito più prettamente dance la parola rave diventa delirio e come rave-party indica, più semplicemente, quella situazione in cui l'andare in ecstasy è la prerogativa principale di una festa legale o illegale che sia. Nel 1988, in Inghilterra la parola rave faceva già parte del gergo parlato ma veniva usata solo come verbo, mentre solo un anno dopo veniva usata come sostantivo e raver era il partecipante tipo di un rave-party. Tornando indietro nel tempo già alla fine del 1950, a Londra il termine rave è stato utilizzato per descrivere alcune feste bohemien, definite selvagge del beatnik set di Soho. Nel 1958, invece fu Buddy Holly ha registrare la hit Rave On, dove veniva citata la follia, il desiderio e la frenesia di un sentimento che non sarebbe dovuto mai finire mentre nel 1960 furono i giovani appartenenti alla fiorente cultura dei Mod a usarlo per descrivere alcune feste definite ancora una volta selvagge. L'etimologia di raver, invece, faceva già parte del bagaglio dalla cultura dance nera britannica e fu usata per la prima volta dal tabloid Daily Mail, nel 1961 per descrivere ed etichettare alcune divertenti pagliacciate dei fans del tradizionale Festival Jazz di Beaulieu nella zona dell'Hampshire. Da quel momento in poi le persone che erano gaudenti, felici e in un certo senso deliranti vennero apostrofati e descritti come ravers . Tra questi i musicisti pop: Steve Marriott dei The Small Faces e Keith Moon degli Who si auto definirono appunto ravers. I successivi significati di delirio e follia, annessi al divert imento più sfrenato e all'idea di sfogarsi durante il weekend, lo resero perfettamente adatto a descrivere la scena acid house che stava cominciando a nascere proprio nel 1988. Anni in cui, sia in Europa che negli Stati Uniti, imperversava un clima di contestazione politica, difficoltà economica e forti disagi culturali. I primi rave-party prendono vita nelle fabbriche abbandonate di Detroit, in America, per poi espandersi in Gran Bretagna e infine nel resto d'Europa. <> (citazione tratta da: Wikipedia.org). Dalle nobili visioni idealistiche dei padri fondatori americani alla sua diffusione in Gran Bretagna il passo fu davvero breve. E' qui che l'influsso della cultura psichedelica degli anni settanta da vita al genere musicale dell'acid house che sancirà prima la nascita del binomio Rave-droga e poi darà vita alla diffusione del rave illegale. Se da un lato, in America i rave rimarranno principalmente chiusi nei club e soprattutto in un ambito rigorosamente legale, è in Gran Bretagna che il consumo di droghe determinerà una forte repressione governativa e la seguente chiusura di molti club, portando e invogliando migliaia di giovani a continuare la loro festa fuori dalla città e fuori dai consueti circuiti legali e commerciali. La mania acid house e il concetto base di mettere al centro dell'attenzione la musica abbinata alla protesta politica di movimenti controculturali che alcune comunità come gli hippy, gli anarchici e i punk avevano nei confronti del governo, il quale mise in atto una legislatura repressiva atta a debellare e cancellare completamente il concetto di raduno, di autogestione e di occupazione momentanea di zone cosiddette temporaneamente autonome, innescò una vera e propria esplosione di party illegali.

    2 FREE-PARTY

    Alla fine degli anni 80, la parola rave era stata dunque adottata per descrivere quella sottocultura cresciuta e fuoriuscita dal movimento acid house e l'intera scena era già molto articolata. I party illegali andavano dal funk, al soul, dall'hip hop fino alla techno dei grandi magazzini abbandonati dell'East End di Londra. La febbre da illegal party che colpì l'Inghilterra verso gli ultimi mesi del 1988 causò una netta spaccatura tra quella che era la scena nei club e quella che invece apparteneva ai cosiddetti free-festival i quali si svilupparono e proseguirono c on la controcultura Hippy che diede poi vita al movimento dei traveller. Nacque così il concetto di festa libera che si politicizzò in freedom for the right to party; slogan che divenne il simbolo della lotta controculturale che questi movimenti stavano mettendo in atto per denunciare problemi politici, disagi sociali, angherie e soprusi uniti alle sempre più radicate difficolta' economiche. Molti giovani furono rapiti da questa nuovo modo di concepire il mondo e poiché erano già stufi di essere sfruttati, ossessionati dalla rigidità di alcune regole assurde, abbracciarono la nuova filosofia di unione e di comunità che portava queste persone a vivere la loro vita dividendo beni, producendo il necessario al loro sostentamento, viaggiando liberamente e rispettando la natura. Ogni loro bisogno era in completa armonia con l'amore che la fratellanza e l'unione reciproca riusciva a generare. Intere comunità come quella degli Squatters o quella degli Hyde Park Diggers cominciarono a viaggiare come nomadi senza una meta ben precisa organizzando grandi fiere gratuite, luoghi d'incontro per tutti e soprattutto feste danzanti che divennero contenitori per ogni sorta di individuo. Nel bel mezzo del loro girovagare però le tante pressioni esterne si fecero sempre più pressanti e anche la polizia cominciò a studiare un sistema per

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