La Mia Amante. Frammenti d'Amore
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Anteprima del libro
La Mia Amante. Frammenti d'Amore - Letizia Cherubino
SONO.
Introduzione
Non c’è inizio e non c’è fine.
Non c’è tempo che scorre lineare, ma altalena di istanti.
Forse non c’è nemmeno una storia, non nel senso stretto del termine. Frammenti... come recita il titolo.
Un diario scritto di getto per regalare un vago persempre a una storia destinata a durare un soffio... eppure... Eppure qui s’insinua il dubbio che scardina sicurezze, non di chi lì dentro vive, ma di chi - dal di fuori - giudica.
Un amore clandestino non merita dignità?
Un amore NON alla luce del sole NON È Amore?
O... o è molto di più? Lontano dalle abitudini, dai riflettori dei luoghi comuni, da progetti classici di vaga costruzione di terreno persempre...
La protagonista non risponde... VIVE.
Vive e basta.
Senza filtri. Senza risparmiarsi.
E dice che ama. E SCRIVE che ama.
E, in qualche modo, si sente amata, quasi graziata da un amore che celebra come un incontro di vita e di anime intenso e travolgente .
Amore è ciò che dura persempre o ciò che dura il tempo di essere persempre ricordato?
Chissà.
Certo è che, qui dentro, il cuore palpita, i sentimenti si toccano con mano, la passione divampa e le anime si svelano in verità.
E se non è amore... tant’è... è VITA! Prepotente. Carica di ossigeno. Densa di contraddizioni e... sospesa... Che di vaghe certezze ne è pieno il mondo, ma di Amore vero non se ne ha mai abbastanza.
Buon viaggio di Emozioni!
Letizia Cherubino
Incipit
Sono l’Amante.
Sono la peccatrice che non si pente. Sono la stronza che ruba i mariti. Sono la strega da bruciare sul rogo.
Sono colei che mina le relazioni stabili, gli amori puliti.
Sono l’arciere che sfonda il portone della casa del Mulino Bianco.
Sono quella dissoluta, senza principi, senza valori.
Sono la donna che non si mette nei panni di chi è tradito. Sono colei che pagherà la colpa di avere amato.
E la pagherà per tutti.
Sono da puntare a dito e da evitare.
Sono pericolo pubblico, la malafemmina di ogni tempo, di tutti i tempi. Sono il capro espiatorio di chi non si guarda allo specchio.
Sono l’Amante.
È vero.
Sono solo una donna che ama.
PRIMAVERA
Colonna sonora:
Misty, Ella Fitzgerald
Le storie più belle hanno trame complicate, vivono sospese e non conoscono certezze se non l’intensità degli attimi.
Nascono per ricordarci che la sicurezza dell’Amore non esiste.
È illusione umana per mettere limiti a ciò che non ha confini. Il valore di un sentimento non è nel per sempre, ma nell’importante rivoluzione-crescita-cambiamento che quella magica combinazione, chiamata Noi, regala a due esseri umani che entrano in intimità.
Le storie più belle sono quelle che diventano ricordo indelebile nel momento stesso in cui le vivi.
E già sai che lì... sono per sempre.
E che, dopo, nulla sarà più come prima... nemmeno Tu.
Io
Come ballo IO... nessuno lo sa.
Perché, da sola, il mio corpo viaggia con la musica ed è sensuale e leggiadro e... Ma basta una sola persona, pubblico indiscreto, a diventare pesante e impacciato.
Come canto IO... nessuno lo sa.
Perché era il mio primo sogno bambino, ma la voce si è incrinata delle ferite del tempo e trema impacciata se soltanto qualcuno è a portata d’orecchio.
Come faccio l’amore IO... ecco... beh... questo qualcuno lo sa.
Ma perché - non so perché - nell’amore dei corpi e dei sentimenti, delle passioni e delle fusioni, il mio corpo trova tutta la libertà e l’armonia che, in altro, si veste di imbarazzi.
Quindi credo che i miei pochi Uomini di vita (e di letto) abbiano avuto l’immenso privilegio di vedermi davvero nuda di ogni limite, veramente libera e disinvolta.
Con loro ho ballato e cantato, tra lenzuola e non solo, stando in silenzio e con l’unica Musica che conosco davvero: l’Amore.
Tu
Pericolose (meravigliose) sono le persone con cui il tempo vola, anzi no... quelle con cui del tempo te ne freghi proprio. Quelle a cui vorresti dire ancora cinque minutini
con tono bambino, impastato di sonno. Quelle che chiuderesti gli occhi, ti appoggeresti comodo comodo e staresti ore ad ascoltarle perché t’interessa tutto della loro vita, dei loro pensieri, di quello che sanno e di quello che provano.
Pericolose (meravigliose) sono le persone che, dopo averle salutate, un po’ sospiri e torneresti indietro, con una qualsiasi scusa, giusto il tempo di vederle sorridere ancora. Sono quelle persone che non sai mai se, allungare troppo una mano, possa fare bene o male.
Allora stai lì, fermo, e semplicemente le vivi... che il tempo, si sa, fa tutto da sé.
Complicato
Ho voglia di te ed è complicato, sai?! Anche solo pensarlo. Complicato perché me lo tengo per me e non faccio nulla per fartelo sapere. Complicato perché ‘sta voglia me la sono trovata addosso e non so nemmeno che nome abbia.
Complicato per questa cavolo di Primavera che somiglia all’estate e mi rende leggera e mi fa venire voglia di dirti che ho voglia di te anche se è la cosa più sbagliata al mondo: averla e dirtelo.
Roba da chiamarti e... : Vediamoci!
. Punto.
Senza aggiungere nulla. Tanto tu già lo sai.
Tanto anche tu… hai voglia di me.
Tanto stiamo solo rimandando l’inevitabile, posticipando quello che sappiamo accadrà.
Solo questione di tempi. Di coincidenze. Di Destino.
Ho voglia di te... come la mettiamo?
Mettiamo che lo scrivo, così non faccio danni, così lego mani e pensieri e...
Magari passa.
Io... Io spero di no.
E di sì.
E ancora di no.
- E se tu piaci a me e io piaccio a Te... cosa succede?
Dialoghi
Sì... insomma... come si fa?
- Beh... è un gran casino!
- Già… Il più bel casino al mondo.
Come succede che due persone, a un certo punto, si piacciono?
I tempi... ad esempio... coincidono? O c’è sempre qualcuno che arriva prima
?
E l’altro... magari... un po’ si fa trasportare... Chissà. Però accade. La cosa pazzesca è che accade.
Tu mi piaci, Io ti piaccio: equazione perfetta. E i conti tornano al punto che, anche se non ti impegni, la somma è sempre la stessa. Sfuggire è impresa da titani.
Temporeggiare: gioco sottile di finali inevitabili.
La ragione... esiste la ragione
, suggerisce una voce fuori campo. Richiamo flebile che rimbalza su muri di mipiace-mipiace-mipiace. Che... diciamocela tutta... i corpi c’entrano solo in parte, perché il piacersi e il desiderio viaggiano su strade parecchio più sottili e impervie. Anzi... dico di più... niente di peggio del mi piace e non so il perché
... e allora vai di notti a farci l’amore per capire dove esattamente sia la radice di così tanto piacere.
Eros e Anima sono uniti!
Chi li vive separati non è capace di fare l’amore. È un dilettante senza arte, né parte. Colleziona piaceri a metà, perché il Vero Piacere presuppone i due componenti, strettamente legati, interconnessi, viscerali, profondi, inscindibili, pazzeschi. Uno dentro l’altro: lo dicono i corpi nati a incastro e le parole che lo raccontano. Tu... in me. Io... in Te. Appartenersi anche solo per quel lasso di tempo che la natura ci regala come metafora concreta di fusione.
Ti voglio in me perché tutto di te vorrei mi appartenesse, perché mi piace talmente tanto quello che sei che, anche solo per il tempo dell’amore, voglio credere che non ci siano confini…
... Il Piacere di perdersi. L’apice del piacere che nel mi piaci ha avuto inizio. Ora è tutto finito. Rimangono i corpi nudi... nel letto... Mi piace ancora che tu sia qui?
...
Eros si siede a guardare.
Le Anime si scrutano. Nude.
Sei ancora in me?
…
Allora raccontati, raccontami, entra in me di parole e vita. Di curiosità e racconti. Di risate e silenzi.
Come succede che due persone, a un certo punto, si piacciono?
Se vuoi, te lo spiego da vicino.
Esordi
Stasera vorrei fossi qui.
Se te lo dicessi probabilmente ti guarderesti intorno per cercare di capire a chi io mi stia rivolgendo. Hey... parlo con te!
, direi io. Con me?
, penseresti tu e ne saresti letteralmente stupito. Così come sono stupita io. Cioè... nemmeno io so esattamente come sia successo... Sta il fatto che stasera sono qui - catapultata sul divano, dopo una giornata infinita, stanchissima e demoralizzata - e chiudendo gli occhi... beh... ho pensato a te. E ho sorriso.
Ti pare assurdo se ti dico che mi sono quasi spaventata? Ho pensato: Oddio, no! Mo’ che faccio?
. E mi sono risposta da sola di lasciar perdere. Tanto passa, vero? Ti prego... dimmi che passi...
È solo colpa della stanchezza e del tuo profumo che mi rimane addosso quando ti abbraccio.
La fregatura è che me lo sento infilato da qualche parte per giorni e giorni.
Ora faccio una doccia e passa tutto... passi Tu. Ma stasera... stasera vorrei fossi qui.
Se...
Tornerei indietro...
...
Se non ci fosse troppo traffico.
Se non fossi in coda. Se non piovesse.
Se non fosse che non avevo nessuna voglia di andare via. Tornerei indietro...
...
Se non fosse il tempo sbagliato, la vita sbagliata, l’errore tra gli errori. Tornerei indietro...
...
Se avessi più coraggio.
Se avessi la scusa di non avere alternative. Se non fossi più codarda di ogni mio vorrei.
Se non avessi paura di me al punto di non fidarmi di nessuna mia intenzione.
Tornerei indietro...
è ipotetico sospeso, frase con puntini aperti che aspettano solo un torna
per trasformare intenzioni in azioni. Tornerei indietro...
per andare avanti a fare o non fare o semplicemente a STARE. Così.
Anche solo per... Anche solo.
Ma...
Ma in tutto quello che capita qui, tra noi, sono da sola?
Cioè... tu... tu ci sei... da qualche parte?
Che magari non è dove sono io, ma è importante sapere che anche tu - da qualche parte - ci sei. Perché io non lo capisco, non sempre… giuro.
Perché ci sono dei momenti in cui ti sento e altri in cui... boh... mi sento sola in questo Noi che non ha ruoli, né confini.
Vorrei solo dichiarassi: Sì, ci sono!
.
Punto.
Discorso chiuso.
E non importa nemmeno dove sei... se… CI SEI. In me. Con me.
È dal sempre di Noi che te lo voglio chiedere.
E ogni tanto quasi ce la faccio, però poi ti guardo e... beh... mi manca il coraggio. E non per me… Per riguardo alla tua anima.
Perché lo so che è complicato tutto questo e sono complicata io... cioè... Io sono strana... Non ho necessità di nessun ruolo di vita. Per me lo spazio che conta è il cuore. Tutto il resto è forma, compromesso.
Io credo che due anime che s’incontrano non hanno nessuna necessità di stare insieme, nemmeno di toccarsi... Basta sfiorarsi e vibrare insieme.
Ma tu... da qualche parte, ci sei?
Solo senza punto di domanda funziona davvero.
Dialoghi
- Sei fai così diventa tutto complicato...
Interrompo quello che sto facendo e mi volto per incrociare il tuo sguardo e soprattutto per capire se ho capito. Tu sorridi e fai un faccino buffo come a chiedere aiuto: il volto di un bambino in un corpo da uomo.
- Così come?!
Chiedo solo per forma, perché so esattamente a cosa tu stia facendo riferimento. Ma vorrei sentirmelo dire anche se so che di certe cose è sempre meglio non parlarne, non darne voce insomma... perché se ne parli, poi prendono concretezza e assumono contorni precisi e diventa tutto complicato e...
Respiro.
Poi dico:
Vorrei poterti rassicurare... davvero... dirti che farò il possibile per non complicare nulla, ma in questo momento non sarei in grado di garantire nulla. .. nemmeno a me stessa...
- ....
- So solo che, in qualche modo, cercherò di difenderci...
- ?
Difenderci da Noi... intendo... È un modo di voler bene, difendere un’altra persona... anche da un sentimento... Anche se...
- Anche se?
- Anche se. Punto.
E poi mi volto. Di spalle. Come dire: a posto così... discorso chiuso
. E cade quel silenzio assurdo che ha il sapore dei baci non dati. Che sono più potenti di due labbra che s’incontrano. Come dopo una bella canzone. Ultima nota... Silenzio.
E comincia la Musica Dentro.
Il fatto è
Il fatto è che ti penso e NON dovrei.
Il fatto è che c’è qualcosa che provo per Te e non so dargli un nome. Il fatto è che siamo così diversi da somigliarci tantissimo.
Il fatto è che mi piacerebbe averti incontrato parecchi anni fa, quando le nostre vite non erano ancora disegnate.
Il fatto è che mi fai sentire speciale senza dirmi: Sei speciale
. Il fatto è che salutarti è sempre troppo, troppo presto.
Il fatto è che esserci incontrati è stata una magica combinazione di caso che fa pensare parecchio al Destino.
Il fatto è che mi hai insegnato l’Attesa.
Il fatto è che...
Ogni tanto poso gli occhi nei tuoi e li lascio riposare qualche secondo, cercando di leggere le cose non dette, la tua storia, qualche frammento di anima e lì... e lì mi dimentico tutto per perdermi in Te.
Ma la verità è che non mi perdo e mi ritrovo ogni volta migliore. Ecco... forse il fatto è solo questo: essere l’uno per l’altro un’occasione per essere migliori.
Non so se tutto questo abbia a che fare con l’amore... beh... di certo ci somiglia tantissimo.
Sopra di te
Mi siederei sopra di te...
...
Questo direi, se non fosse inopportuno come un pugno nello stomaco. Però mille volte l’ho pensato... più di farlo che di dirlo. Sapete quei gesti folli e inattesi che infrangono equilibri?! Che, in testa, si accompagnano a un ‘fanculo alla ragione, alla buona creanza, ai cliché delle cose che non si dovrebbero fare, ma che...
Sopra di te
...
In altre parole si dice anche a cavalcioni, ma è meno poetico e non ne racconta la sensualità.
Per far cosa poi?
....
Un bacio.
Solo un bacio?!
, protesterebbe il pubblico in attesa di scene forti. Un solo bacio infinito
, aggiungerei io.
Allora magari qualcuno partirebbe con un applauso o sussurrerebbe un wow
...
Già... Wow.
Mi siederei sopra di te
, ma rimango al mio posto.
E il pubblico in attesa... con il fiato sospeso.
Come Noi.
Preludi
Sono spaventata perché mi piaci.
Tanto.
Troppo.
Così troppo che ho paura.
Così sto ferma.
A guardare. A guardarmi.
Mi spaventa la nostra intimità crescente, tutto quello che ancora non accade, ma che si respira nell’aria riempiendo i polmoni di attesa. Mi manca l’aria perché dentro ci sei Tu.
E se chiudo gli occhi… beh… vedo Te.
Mi rimani addosso nei giorni dopo il nostro viverci sconvolgendo equilibri che, per fortuna, non ho mai rincorso.
Ti penso e, un po’, mi sento pensata. Ma forse è solo Illusione.
Desidero la reciprocità, ma la temo.
Mi sembra tutto inevitabile e confuso e evitabile e certo e incerto e… Vorrei ora, poi vorrei mai, poi ancora ora…
Come quando ti devo salutare… Indugio sulla porta in attesa che accada tutto e sperando non accada nulla perché quel nulla sarebbe tutto.
Allora sospiro e ingoio le ultime parole, ma all’aria aperta - appena sola - mi do della scema e mi allontano ripetendomelo a cantilena per tutte quelle cose che avrei potuto, ma non…
Cosa stia accadendo, confesso, non lo so. Nè in te, né in me.
So che ho le incertezze di una quindicenne e mi tremano le gambe. Non so mai assolutamente cosa dovrei fare… improvviso… e spesso sbaglio un copione che nemmeno conosco. Fingo disinvolture che sono maschere usurate dal tempo, così il volto dell’anima s’intravede svelando fragilità.
Sono scarsa attrice per un pubblico che ha solo uno spettatore: Tu. Non merito applausi. Faccio acqua da tutte le parti.
E provo tenerezza per questa me così traballante.
E vedo Bellezza. Tanta. In una vita che sorprende facendo semplicemente incontrare e ricordando che, dietro il caso, c’è sempre quella botta di fortuna che ha nome Destino.
Piove.
E ho pensieri a gocce.
Guardo fuori dalla finestra - da un divano di coccole - e mi dico che questa paura è la paura più bella che io possa vivere, così mi nasce una sorriso e, di colpo, si trasforma in vita.
Piove.
Eppure, in me, è sole.