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Tramonti e teste mozzate
Tramonti e teste mozzate
Tramonti e teste mozzate
E-book79 pagine24 minuti

Tramonti e teste mozzate

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Info su questo ebook

Sono poesie scritte in musica: il rock è sempre sotto e poi sale su di qualche ottava, accordi in minore e parole in caduta libera. Sono le poesie in musica dei Molotov Dal Cielo. Elettriche e battenti: urlate abbastanza per uscire dalle pagine e mordere il presente.
LinguaItaliano
Data di uscita7 dic 2015
ISBN9788867515219
Tramonti e teste mozzate

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    Tramonti e teste mozzate - Salvatore Cacace

    un’azione

    uccidimi

    i rappresentanti del popolo sovrano

    posizionano le mine nelle cucine

    e a noi dicono che stiamo bene

    e che non c’è niente di così strano.

    i conquistatori dei tempi morti

    ci rubano gli orologi

    e a noi dicono di pensare solo a oggi

    perché domani è un altro casino.

    io sono socievole,

    rispettoso

    e acuto

    ma è tutta pubblicità.

    intanto qua

    mi è venuta la labirintite,

    mi funziona male

    il sistema vestibolare,

    mi sto scavando la fossa

    nell’osso temporale.

    del resto questo è solo

    un sintomo nevrotico,

    una conversione isterica,

    un rituale ossessivo,

    un comportamento fobico.

    i rappresentanti del popolo sovrano

    posizionano le mine nelle cucine

    e a noi dicono che stiamo bene

    e che non c’è niente di così strano.

    i conquistatori dei tempi morti

    ci rubano gli orologi

    e a noi dicono di pensare solo a oggi

    perché domani è un altro casino.

    io mi batto la testa di cartapesta,

    mi butto nella tempesta,

    ti chiedo uccidimi di nuovo.

    io sono nessuno

    e poi nessuno ancora,

    centomila zero,

    uno stato momentaneo

    dell’evoluzione dell’uomo.

    del resto questo è solo

    un sintomo nevrotico,

    una conversione isterica,

    un rituale ossessivo,

    ti prego uccidimi di nuovo,

    ti prego uccidimi di nuovo.

    zona franca deserta

    la composizione chimica esatta

    di questa città

    è fatta di gente con lo stesso cognome

    o lo stesso soprannome.

    tre e non più di tre eroinomani,

    dieci e non più di dieci cocainomani

    che sommati danno

    tredici e non più di tredici spacciatori:

    tredici e non più di tredici puttane

    o artiste di strada.

    eccipienti inutili:

    talco, sodio amido glicolato.

    io tra questa gente

    ci sono praticamente nato,

    io ci sono dentro.

    al massimo la realtà, qua,

    può essere un incubo

    a occhi aperti,

    un accoppiamento alla cazzo

    che non esiste né in figura né in metafora.

    tutta roba che splende ma è logora,

    tutta una questione patologica.

    tutti i peggiori:

    ladri,

    ladruncoli,

    millantatori,

    padri di famiglia,

    carbonari.

    qui non c’è la vita,

    qui non c’è la morte,

    qui c’è chi tira

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