Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Come si ricordano le vite passate: ed altri saggi sulla reincarnazione
Come si ricordano le vite passate: ed altri saggi sulla reincarnazione
Come si ricordano le vite passate: ed altri saggi sulla reincarnazione
E-book87 pagine1 ora

Come si ricordano le vite passate: ed altri saggi sulla reincarnazione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

.Chi siamo? Perché è così la nostra vita attuale? Perché siamo poveri o ricchi? Riportare alla luce quello che siamo stati nelle nostre precedenti incarnazioni può dare una riposta a queste domande.
 
Inconsciamente tutti noi ricordiamo le nostre passate esistenze e lo rendiamo evidente con il nostro modo di vivere, reagire e sentire. Se vogliamo andare a ritroso nella memoria, dobbiamo cominciare, specialmente nelle circostanze nuove, scoprendo i nessi causali che ci portano a ripetere un gesto o a vivere una sensazione che ha radici in una parte di noi che l'ha già vissuto.
 
Esiste una tecnica precisa, spiega Jinarajadasa, che ci permette di rievocare le nostre vite passate, un metodo sicuro per rammentare chi siamo stati e soprattutto per cominciare da subito a costruire ciò che più desideriamo per le future esistenze.
LinguaItaliano
Data di uscita26 lug 2018
ISBN9788869373565
Come si ricordano le vite passate: ed altri saggi sulla reincarnazione

Correlato a Come si ricordano le vite passate

Ebook correlati

Corpo, mente e spirito per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Come si ricordano le vite passate

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Come si ricordano le vite passate - jinarajadasa

    ​Bibliografia

    ​PREFAZIONE

    In questo breve studio, C. Jinarajadasa, per la prima volta con mirabile chiarezza illustra il problema del come si pos­sono ricordare le passate esistenze, da noi vissute sulla terra. Il tema è quanto mai appassionante poiché l’unico ostacolo per l’ac­cettazione universale della dottrina della rincarnazione, consiste appunto nel fatto che non si ha ancora una tecnica precisa e defi­nitiva, che permetta a chiunque di ricordarsi delle sue vite pas­sate. Il dott. C. Jinarajadasa risponde al quesito in modo esau­riente.

    Giova notare quanto la biologia sperimentale si avvicini alla antica dottrina del karma-rincarnazione con le teorie della eredi­tarietà e della evoluzione della specie. Tuttavia il metodo scien­tifico raccoglie soltanto dati analitici sperimentali e in base a questi tenta di formulare una legge universale, mentre invece la tradizione orientale ci tramanda la formulazione universale della legge a guisa di dogma, trascurando di soffermarsi sui dettagli. Dei due pensieri bisogna trovare perciò una formulazione più corrispondente alla nostra mentalità sintetica e in questa forma appunto l’Autore ci spiega la dottrina.

    Per karma s’intende il complesso giuoco delle reazioni inter­ne agli stimoli ambientali predeterminati e tali reazioni inducono uno sviluppo graduale sempre più complesso del mezzo reagente; determinano cioè l’evolu- zione della forma fisico-psichica facen­do rimbalzare gli effetti delle azioni compiute.

    I biologi più insigni sono però d’accordo nell’affermare, co­me Lloyd Morgan, che «non si hanno delle prove sufficienti per affermare l’esistenza della trasmissione diretta delle caratteristi­che acquisite» (vedi j. A. Thomson «Heredity», pag. 211); l’in­dividuo cioè non trasmette affatto al discendente della prima ge­nerazione le sue caratteristiche acquisite, bensì a distanze ci­cliche, e queste carat- teristiche sono potenzialmente contenute nel­la specie.

    Quando però le caratteristiche fisiche esprimono l’identità con analoghe carat- teristiche morali, dobbiamo postulare che la riapparizione dell’identico tipo fisico, almeno nella terza genera­zione, presuppone la rincarnazione degli identici nessi causali (karma) gravitanti sulla stessa cellula germinale, trascurando la somiglianza fisica degli ascendenti, che è solo superficiale. Tale ipotesi verrebbe confermata se il tipo precedente fosse già estin­to quando un identico tipo nascesse e si dimostrasse l’identicità dei due tipi.

    Di tali casi la casistica metapsichica e biologica ne conta un gran numero.

    Tipico è il caso citato dal Thomson di una donna con un neo sotto l’occhio sinistro e con molti altri particolari, che sposando un uomo bruno ebbe con questi diciotto figli, di cui nessuno so­migliava alla madre, mentre invece una discendente di questa, al­la terza generazione, era bionda, con il neo sotto l’occhio sini­stro, con tutti gli altri particolari e con identiche caratteristiche morali, che fanno pensare ad una riproduzione o rincarnazione della stessa personalità.

    Il caso più stupefacente e determinante è certamente quello documentato dal dott. I. Calderone nella rivista «Filosofia della Scienza» del 15 gennaio del 1911, accaduto al noto medico paler­mitano dott. Carmelo Samona.

    Il caso in sunto è il seguente:

    La prima figlia del dott. C. Samona mori a cinque anni e la sua rincarnazione fu predetta dalla stessa bambina, in sogno, alla madre per più volte di segui­to. Infine dopo dieci mesi dalla morte della bambina nacquero alla signora Samona due gemelle, di cui una era copia fedelissi­ma della morta, la quale aveva in comune con la defunta anche i seguenti particolari fisici: lieve seborrea all’orecchio destro, lie­ve iperemia all’occhio destro, lieve asimmetria facciale. Oltre a ciò la bambina aveva in comune con la defunta pure tutte le pre­dilezioni, paure, attitudini, mancinismo ecc., ma ciò che maggior­mente colpiva erano i ricordi che aveva la seconda bambina del­le vicende vissute dalla prima e cioè riconosci- mento di luoghi e di persone, anche nei più minuti particolari.

    Non solo i metapsichici ma anche moltissimi biologi si sono soffermati su tali fenomeni e un gran numero di casi vennero esaminati da Pearson, Buchner, Girou, Felkin e altri. Tuttavia il periodo della nostra vita è troppo breve per poter raccogliere prove induttive definitive a questo riguardo per ogni tipo di en­tità umana e ciò per il lungo intervallo che può talvolta intercor­rere fra due apparizioni dell’identico individuo. Tale periodo, come si è riscontrato, ha una durata proporzionale alla levatura morale dell’individuo e alla lunghez- za della sua vita: è brevissi­mo per le persone poco evolute o per quelle morte in tenera età.

    La realtà del fenomeno rincarnazionistico si può dimostrare praticamente con i seguenti fatti:

    La credenza nella rincarnazione costituisce un fatto universale di tutti i popoli, di tutte le religioni e del folklore. Ciò dimostra che entrò sin dai tempi più remoti nell’esperienza gene­rale.

    Vi sono delle persone che positivamente ricordano, allo stato normale, una o più esistenze passate e sono in grado di for­nire delle prove, riconoscendo persone, cose, luoghi, circostanze ecc. da loro conosciute nel passato. La casistica metapsichica con­ta un gran numero di tali casi tipici, controllati e nessuna ipotesi diversa li potrebbe razionalmente spiegare.

    Sperimentatori francesi come Charcot, Richet ed altri (in Italia, Trespioli) hanno dimostrato con ampiezza di dettagli, che ipnotizzando una persona le si può far regredire la memoria per un qualunque numero di esistenze passate, come pure far ricor­dare anche i minimi particolari dell’attuale esistenza, che allo stato normale non è in grado di ricordare. In tali esperienze il soggetto rivive le antiche sensazioni ormai sospinte nel subco­sciente ed è in grado pure di fornire delle informazioni precise e dettagliate sulle sue esistenze passate e su quelle degli astanti, suscettibili di controllo rigoroso. Al soggetto ipnotizzato si può pure dare una suggestione ad effetto post-ipnotico affinchè ricor­di le passate esistenze anche allo stato di veglia e riconosca i nessi causali degli eventi attuali con quelli antichi.

    Ciò che si può ottenere sotto l’influsso della volontà al­trui, si può raggiungere anche con uno sforzo proprio, purché ben diretto. Tale possibilità viene impiegata nel metodo psicana­litico con la spontanea associazione e la ricerca del nesso causale determinante, con una mente sgombra di ogni coefficiente perso­nale. Il dott. D. C. Quaife di Torquai (Inghilterra) facendo delle indagini per quasi due anni in questo senso con numerosi pazienti, conclude appunto con la constatazione che vi sono dei traumi, che certi pazienti presentano, non acquisiti affatto nel corso dell’attuale esistenza e neppure dagli ascendenti. Tali disturbi cessa­no quando il paziente, per semplice associazione, ricorda gli eventi che li determinarono, in una esistenza anteriore.

    La psicanalisi dimostra pure perche non si ricordano tali esperienze passate. Il fatto è dovuto alla funzione autoprotettiva della mente, la quale rimuove il ricordo dell’esperienza nel sub-cosciente, impedendo che

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1