Storie e storielle sotto il piumone

Di Viviana Marini

Addormentarsi e sognare come i bambini sono capaci di fare: sorriso sulle labbra, serenità nel cuore!

• Lingua: Italiano
• Editore: Cavinato Editore
• Data di uscita: 30 ago 2018
• ISBN: 9788869826764

Anteprima del libro

nipotini…

Pisellino

C’era una volta un bambino di nome Mario, ma pensate che lo chiamassero davvero così?

No, per tutti lui era… Pisellino. Sapete perchè? Perché era ghiotto proprio di piselli…

E ne mangiava una quantità enorme… pensate… quando la mamma gli metteva in piatto la carne o il formaggio lui cominciava a battere i piedi e a strillare: Voglio i miei piselli!

E tutto il vicinato lo sentiva! Povera mamma! Era veramente disperata; non servivano i castighi e neanche le sculacciate! No, ci voleva un qualcosa di speciale! Forse… una magia?

Una fata che era venuta a trovare la fata nel bosco vicino venne disturbata dal pianto e dalle urla di Mario (oh scusate), …Pisellino e volle scoprire il motivo di tanta disperazione; quando però si rese conto che di capricci si trattava, e solo di capricci, decise di dare una bella lezione a quel bimbo.

Ami tanto i piselli? Benissimo! Diventerai verde, tutto verde, dalla testa ai piedi come loro. Bibidi Bobidi Bu’! … e Mario si trasformò in un cosetto verde verde. Che vergogna! Che paura anche! E se lo vedessero i suoi amici? Che risate si farebbero alle sue spalle! Aiuto! – si mise a gridare il bimbo.

La fata comparve davanti a lui e gli disse che per un lungo anno sarebbe rimasto così; questa sarebbe stata la sua punizione. Pisellino era disperato; un anno! Non avrebbe potuto mettere il naso fuori dalla porta, non avrebbe potuto frequentare la scuola e non avrebbe neanche festeggiato il compleanno.  A questo punto fu proprio lui a pregare la fata (che era davvero irremovibile) di portarlo via da lì, di ospitarlo nel suo castello dovunque fosse, anche in cima al monte più alto. E così fu. La mamma era triste nel vedere il figlioletto andare via con la fata, ma sapeva che quella era la soluzione migliore. Infatti nel castello non esistevano i capricci. Doveva mangiare quello che i folletti preparavano (ed erano cose buonissime e soprattutto salutari). Così imparò a mangiare la frutta, altri tipi di verdura, il pesce, il pollo ed altre cose; stranamente trovava tutto buonissimo e si dava dello sciocco per aver rinunciato per tanto tempo a quei cibi così saporiti.

Intanto i mesi passavano, e doveva anche studiare, sapete? E fare anche dei lavoretti come sistemare la sua cameretta, innaffiare i fiori del giardino, lavare i piattini, e le tazzine che usava per la colazione. Insomma piccole cose ma importanti per diventare un ometto. E un giorno finalmente la fata gli disse: Mariolino, è passato un anno, ti sei comportato bene ed hai imparato tante cose. Sono sicura che non farai più i capricci. E’ ora di tornare a casa!. Mariolino era felice di tornare alla sua vita di sempre, di riabbracciare la mamma ed il papà, di rivedere gli amici, ecc. però ad un certo punto smise di fare le capriole per la contentezza e timidamente chiese alla fata… Scusami fata, ma non ti sei dimenticata una cosa?. Sorridendo, la fata scosse la sua bacchetta magica… Bibidi, Bobidi, Bù…. Tutto quel verde non c’era più.

La focaccina Vanitosa

Evviva! la mamma questa sera prepara le sue famose focaccine!. Fratellino e sorellina