Burraco. Regole, psicologia e strategie
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Anteprima del libro
Burraco. Regole, psicologia e strategie - Corrado Tiralongo
Corrado Tiralongo
Burraco
Regole, psicologia e strategie
Copyright© 2020 Edizioni del Faro
Gruppo Editoriale Tangram Srl
Via dei Casai, 6 – 38123 Trento
www.edizionidelfaro.it
info@edizionidelfaro.it
Prima edizione digitale: maggio 2020
ISBN 978-88-6537-436-8 (Print)
ISBN 978-88-5512-863-6 (ePub)
ISBN 978-88-5512-864-3 (mobi)
In copertina: Set Of Four Playing Cards Symbols
by artist 'Guillaume Boitel Anonymous'
(Licence: CC BY 4.0 – Credit: openclipart.org)
http://www.edizionidelfaro.it/
https://www.facebook.com/edizionidelfaro
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Il libro
Iniziai a giocare a carte molto presto e da subito sentii l’esigenza di un bel gioco completo ma, comunque, pur sempre un gioco che fosse divertente e non eccessivamente impegnativo. Alla fine quel gioco arrivò! Scoprii con entusiasmo che in quel gioco si poteva esprimere pienamente l’aspetto ludico (poche e semplici regole sulle quali escogitare strategie per vincere) e soddisfare, non da meno, la dimensione sociale e amicale (dalle cene-burraco a casa con amici ai tornei ufficiali). Ben presto mi accorsi anche che in quel gioco si riproponevano molte dinamiche personali e di relazione (emozioni e la loro gestione, comunicazione efficace, cooperative working) che esistono a prescindere dal gioco. Dopo anni di pratica, osservando gli altri giocare, osservandomi e chiedendo ad altri di osservare me, ho cercato un filo conduttore che unisse una delle mie passioni, il Burraco e i suoi segreti, con la mia esperienza professionale maturata nel campo della psicologia, della comunicazione e della formazione. L’obiettivo che mi ha orientato è stato quello di scrivere una guida che, tra regole e strategie, andasse a indagare e scovare anche aspetti più psicologici per dare risposte e trovare possibili soluzioni e far incontrare la dimensione psico-sociale con le tecniche del gioco.
L’autore
Corrado Tiralongo, laureato in psicologia, perfezionato in gestione e sviluppo delle risorse umane e counseling psicologico. Ha lavorato, per 15 anni, da libero professionista, come career counselor e docente formatore, per enti pubblici e aziende private, insegnando tecniche di comunicazione efficace, public speaking e gestione dell'ansia, problem solving e problem management, gestione del setting d'aula e di gruppi di lavoro (team building e team working).
Molti sono dell’idea che esiste
un solo modo giusto di giocare,
di solito… il proprio.
Burraco
Regole, psicologia e strategie
Nota dell’autore
Questo libro è stato scritto utilizzando, oltre alla passione, all’intuizione e all’esperienza personale (sia professionale che di gioco), Software Libero¹ e risorse libere disponibili su internet.
Pertanto, un doveroso grazie a tutti coloro che creano e mettono a disposizione liberamente questi strumenti e che condividono le loro conoscenze e competenze rendendo l’informatica e il sapere accessibile a tutti.
Nello specifico, sono stati utilizzati i software:
LibreOffice²: per la parte testuale.
Gimp³: per la realizzazione della parte grafica.
Sono state consultate, inoltre, le seguenti risorse on-line:
www.openclipart.org: sito web che raccoglie migliaia di clipartmesse a disposizione con Licenza Creative Common Public Domain (CC0 1.0 Universal).
it.wikipedia.org: l’enciclopedia libera e collaborativa.
it.wiktionary.org: il dizionario libero.
Parte prima: Introduzione e regole del gioco
Gioco, comunicazione e dimensione sociale
Dedicato a tutti coloro
che mi hanno ispirato
Iniziai a giocare a carte subito dopo aver imparato a leggere e scrivere, avevo circa sette anni.
All’inizio con le semplici e folkloristiche 40 carte regionali, Scopa, Briscola e Stoppa. Poi mi buttai sulle più complicate e numerose carte francesi con Poker, Scala 40 e tutte le sue innumerevoli varianti (Ramino, Machiavelli, Pokerone, ecc.).
Ben presto sentii l’esigenza di un bel gioco che potesse mischiare alla semplicità (e alla fortuna) anche qualcosa di personale (strategie e intuizione). Se la Scala 40 era eccessivamente semplice (e solitaria), il Bridge lo trovai troppo complicato e articolato. Ciò che cercavo era un bel gioco completo ma, comunque, pur sempre un gioco che fosse divertente e non eccessivamente impegnativo.
Impiegai circa 25 anni! Ma alla fine quel gioco arrivò!
Compresi immediatamente e con entusiasmo che in quel gioco si poteva esprimere pienamente la dimensione ludica (poche e semplici regole sulle quali escogitare strategie per vincere), quella relazionale (finalmente un gioco di coppia dove è fondamentale riuscire a comunicare
la propria situazione, senza però ricorrere a gesti o segnali subliminali ma solo attraverso l’utilizzo strategico delle carte, e dove l’intesa
con il proprio compagno di gioco è uno dei pochi ingredienti essenziali per vincere) e soddisfare, non da meno, anche la dimensione più sociale e amicale (basti pensare alla pizza-burraco o alle cene-burraco⁴ che si possono organizzare con amici e conoscenti, fino alla programmazione e preparazione di piccoli tornei casalinghi o gare ufficiali, da quelle di circolo per arrivare ai campionati nazionali).
Più giocavo e più osservavo e più mi accorgevo che ognuno poteva trovare il proprio spazio
e la propria collocazione. Da chi, primo di mano, cala un tris di otto e di sette (nella speranza di trasformarli in burraco) a chi tiene a mente tutte le carte raccolte e scartate dal compagno e dagli avversari per pianificare fin nel più piccolo dettaglio la propria strategia di gioco.
Ben presto mi accorsi anche che in quel gioco si riproponevano molte dinamiche personali (attitudini, credenze, creatività) e di relazione (emozioni e la loro gestione, stili comunicativi, cooperative working) che esistono a prescindere dal gioco.
In effetti, tolte le carte di mezzo, anche in quel gioco si agisce, si comunica e si interagisce e non poteva essere altrimenti.
Dopo anni di pratica e aver insegnato regole e segreti, osservando gli altri giocare, osservandomi e chiedendo ad altri di osservare me, raccogliendo informazioni (da esperti del gioco, da manuali tecnici e su internet), ho cercato un filo conduttore che unisse una delle mie passioni, il Burraco e i suoi segreti, con la mia esperienza professionale maturata nel campo della psicologia, della comunicazione e della formazione.
L’obiettivo che mi ha orientato è stato quello di scrivere una guida che, tra regole e strategie, andasse a indagare e scovare anche aspetti più psicologici per dare risposte e trovare possibili soluzioni e far incontrare la dimensione psico-sociale con le tecniche del gioco. Da tutto ciò è nato questo libro.
Un libro, qualunque cosa ci sia scritto dentro, sarà sempre un po’ autobiografico perché contiene, tra le sue pagine, pezzetti della propria vita. Qualcuno lo scrive perché tanti lo hanno ispirato
.
Buona Lettura.
Cenni storici e situazione in Italia
L’uomo non smette di giocare perché invecchia,
ma invecchia perché smette di giocare
George Bernard Shaw (1856-1950)
scrittore, drammaturgo, aforista e linguista
Un po’ di storia
Non si hanno notizie certe sulle sue origini, come del resto per tantissimi altri giochi. Molti concordano, però, che a metà degli anni ’40, in America Latina, molto probabilmente in Uruguay, iniziò a prendere forma un nuovo gioco derivato dalla più conosciuta Pinnacola. Questo nuovo gioco sarà presto chiamato Burraco
.
Il nome, a differenza della sua origine, viene preso dalla lingua portoghese, dove buraco
significa anche setaccio
, che rappresenta, grosso modo, la strategia di fondo del gioco che consiste nel pescare o raccogliere le carte e scartarle, tenendo in mano solo quelle utili a sviluppare il gioco e a creare opportunità per la coppia.
Come succede in quasi tutti i giochi, esistono diverse varianti del Burraco ed essendo un gioco in continua evoluzione è molto probabile che continuerà a creare nuove versioni con nuove regole (basti pensare all’introduzione, nel 2008, del conteggio del cosiddetto burraco semi-pulito
, del valore di 150 punti, che fu affiancato al classico burraco pulito
, 200 punti, e al burraco sporco
di 100 punti).
Il Burraco in Italia
In Italia, il Burraco appare a metà degli anni ’80 nel Meridione dello stivale (a quanto pare, per la prima volta, in Puglia) e poco alla volta inizia a diffondersi sempre di più nel resto del Paese, soprattutto grazie alla nascita di associazioni che hanno strutturato, codificato e regolamentato il gioco, oltre a incentivarne la sua diffusione. A oggi, si contano numerosi circoli e associazioni che, sia a livello nazionale che locale (regionale o provinciale), organizzano, regolarmente, tornei che riscuotono grande adesione e partecipazione (e tanta soddisfazione per i vincitori).
Grazie alle quote associative versate (solitamente annuali) e alle quote di partecipazione ai singoli eventi, queste associazioni hanno la possibilità di organizzare attività di gioco (manifestazioni e tornei) e anche elargire premi. Infatti, una parte degli incassi rimane all’associazione per recuperare le spese di organizzazione (affitto della sede, tavoli, uso di carte, acquisto di trofei, compensi per gli arbitri, ecc.) e il resto torna in mano ai partecipanti sotto forma di premi in denaro.
Discorso a parte andrà fatto, più avanti, per il gioco on-line.
In questo caso, la formula più diffusa è la freemium, cioè la possibilità di iscriversi al portale e giocare gratuitamente, ma solo per un numero massimo di partite giornaliere e con il cosiddetto profilo base
(non si accede alle statistiche, non si può caricare la propria foto, ecc.). Per giocare senza alcuna restrizione (partite illimitate e accesso ai servizi aggiuntivi, quali creazione di tavoli personalizzati, partecipazione ai tornei, modifica del proprio avatar, possibilità di accedere a statistiche) occorre, ovviamente, pagare un canone (settimanale, mensile o annuale) che varia a seconda del gestore scelto.
Le regole del gioco
⁵
Occorre che la legge sia breve,
perché più facilmente i mal pratici la ricordino
Lucio Anneo Seneca (4-65 a.C.)
filosofo, drammaturgo e politico romano
Prima di iniziare
Il Burraco, a differenza di altri giochi di carte le cui regole variano da luogo a luogo (e spesso, nello stesso luogo, da persona a persona!), è, da tempo, un gioco cosiddetto standardizzato, ovvero codificato da regole precise e condivise.
Di seguito verranno spiegate e sempre dettagliate e commentate, con illustrazioni e casi particolari
, le regole di questo avvincente gioco. Ritengo che, come in una qualunque situazione, sia sempre importante capire molto bene come muoversi
nel contesto in cui si opera, sfumature comprese, per poter ottenere il massimo dei risultati. Ho visto troppo spesso vincere per delle azioni sottili ma, soprattutto, perdere una partita solo perché il giocatore di turno non sapeva che era possibile fare anche in quel modo
.
Preliminari
Si gioca in quattro⁶ (i giocatori si sfidano dividendosi in due coppie, ogni coppia forma così una squadra) con due mazzi di carte francesi, comprensivi dei quattro jolly (per un totale di 108 carte).
Si gioca sempre in senso orario. Si può giocare a partita libera (vince la squadra che per prima realizza 1005, 1505 o 2005 punti) o con regole da torneo⁷ (in questo caso si gioca a tempo e con delle varianti sul calcolo del punteggio, ovvero i Victory Point).
Rango dei Semi⁸ (dal più alto al più basso):
♥ (cuori) ♦ (quadri) ♣ (fiori) ♠ (picche)
Rango delle carte (dal più basso al più alto)⁹:
3 4 5 6 7 8 9 10 J Q K A 2 Jolly
Il Jolly, quindi, è la carta di rango più elevata.
Disposizione dei partecipanti
I quattro giocatori si divideranno in due coppie, o linee
avversarie, e siedono convenzionalmente al tavolo secondo la Rosa dei Venti: coppia (o linea) Nord/Sud
e coppia (o linea) Est/Ovest
. I giocatori della stessa squadra, pertanto, siederanno l’uno di fronte all’altro.
Prima di iniziare la partita, ogni giocatore sceglie e scopre una carta, a partire dai due mazzi di carte posti coperti sul tavolo.
Il giocatore che solleva la carta più alta¹⁰ ha diritto:
alla compilazione dello score (punteggio);
a scegliere la posizione al tavolo (i giocatori che formano una squadra siedono sempre l’uno di fronte all’altro);
a essere servito dal giocatore della coppia avversaria che ha sollevato la carta più bassa.
Invece, il giocatore della coppia avversaria che ha pescato la carta più bassa inizierà a fare da Mazziere. Pertanto, questi siederà alla destra del giocatore, dell’altra coppia, che ha pescato la carta più alta e lo servirà per primo.
Distribuzione delle carte e preparazione dei Pozzetti
A questo punto, il