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Psicanalisi, cura, libertà: Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico
Psicanalisi, cura, libertà: Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico
Psicanalisi, cura, libertà: Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico
E-book25 pagine

Psicanalisi, cura, libertà: Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico

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Info su questo ebook

Questo breve ma denso testo raccoglie l’invito a riflettere intorno alle questioni sollevate dai Quaderni di Polimnia, in particolare alla decisiva affermazione di Giovanni Sias: «Se lo psicanalista non coglie che ha di fronte un uomo, senza alcuna aggettivazione che lo qualifica dal punto di vista psichico, può solo impedire quell’evento che è l’esperienza psicanalitica, anche se la chiamerà psicanalisi».
Ne consegue che uno psicanalista che non sa mettere in discussione continuamente la propria identità professionale, senza aderire a nessun “significante-teoria” se non a quelli creati all’interno del suo specifico legame col paziente, non può far bene questo mestiere. Ripeterà infatti, come un semplice epigono, modelli che sono stati validi in altre epoche o in altre situazioni cliniche, e collaborerà col paziente, magari inavvertitamente, alla costruzione di una falsa identità basata su concetti che non vengono dal soggetto in cura ma dalle teorie di riferimento dell’analista. O, ancora più gravemente, specie se lavora in apparati sanitari, si limiterà a “somministrare” la stessa tecnica, ormai ridotta a un protocollo, in base al problema mostrato, al sintomo individuato, indipendentemente dal soggetto che lo presenta e dalla sua storia, contribuendo a quella disumanizzazione del processo di cura contro cui ogni curante, pur senza fare l’eroe, è chiamato ad opporsi.
LinguaItaliano
Data di uscita11 apr 2021
ISBN9788899193652
Psicanalisi, cura, libertà: Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico

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    Anteprima del libro

    Psicanalisi, cura, libertà - Marco Nicastro

    Indice

    I Quaderni di Polimnia

    Quaderni pubblicati

    Presentazione

    Frontespizio

    Colophon

    Psicanalisi, cura, libertà. Appunti per una concezione soggettivistica del lavoro clinico

    I Quaderni di Polimnia

    Il nuovo secolo ha scosso violentemente la psicanalisi con interrogazioni radicali, chiamandola a pronunciarsi sulle contraddizioni che la storia del movimento psicanalitico ha cercato in tutti i modi di occultare.

    La psicanalisi è un metodo di cura?. Per quanto venga incontrata inizialmente come una domanda di cura, essa non vi si riduce e in ogni caso non è una cura medica. La sua missione sociale (senza di cui nessuna attività può essere inquadrata giuridicamente), ammesso che esista, è oscura: il suo fine rimane indefinito e forse indefinibile, e comunque nessuno lo può conoscere in anticipo. Come tollerare questo suo vuoto giuridico? Perché l’analisi non tollera terzi e può esistere solo se rimane ai margini delle terre giuridicamente accatastabili?

    La psicanalisi è una scienza o è mera suggestione? Se, secondo i criteri della moderna epistemologia, non è una scienza, che cos’è?

    La maggioranza degli analisti sembra oggi voler evitare queste domande, accontentandosi di ridurre l’analisi – privata di dignità culturale, della spinta alla ricerca, di ogni effetto di sovversione soggettiva, della sua intrinseca relazione col tragico e con l’etica – a una pratica psicoterapeutica e acconsentendo a includerla nelle professioni sanitarie.

    I Quaderni di Polimnia invitano, in questo delicato

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