Sui sentieri d'un Amore

Insospettata sorte giunse un giorno non lontano dallo stesso arcano che sortì la convergenza di due mondi, mio e suo. Lui che come il lago in un incontro assai fatato è divenuto nottetempo la viva fonte d’ispirazione e di piacere sensuale. In sospeso da quel giorno l’emozione sempre in gola attesi un cenno suo alla ricerca, qua e là d’un pensiero condiviso. Finalmente giunse chiara la missiva sospirata d’accoglienza vorticosa e inaspettata. E fu quel giorno assai glorioso a cambiare perentorio le due sorti, mia e sua.

Un tempo assai lontano lo intuirono gli stessi avi quanto guadare fosse opportuno le acque d’un vivo fiume per accedere a quell’altro mondo. Ogni ponte ha la sua storia che sia favola o fardello e così è in tutto il mondo ma insieme amabilmente confessano la viva voglia d’ogni forma nella sua specie di saggiarlo quell’altro mondo in odor di accoglienza. Non occorrono tonnellate di cemento più o meno armato neanche ferro a quintali o tanta legna da tranciar foreste basta spesso un sorriso uno sguardo o un gesto amico perché si schiuda quella porta che per sua natura è già aperta.

Sin dagl’albori d’una storia il dolore è a vestire i panni del male e della punizione nondimeno della malattia invalidante se non umiliante per la radice d’una congettura che affonda e pur si nutre di una colpa da espiare. In natura vien spontaneo sia guarire che sanare o rigenerare ogni piaga croce e strazio per il gusto, in ogni dove di accomodare ciò che v’era fuori posto. Ogni luogo in quanto terra in ogni istante immancabilmente giusto veste i panni d’un sanatorio che favorisce la guarigione foriera d’un mutamento riformatore dal profondo tempestoso e appassionato. Sin dai tempi più remoti il simbolo per eccellenza d’un rinnovamento di tal portata fu il serpente gran sciamano come ebbe a dimostrare pur l’Asclepio dio dottore.