Sir Windsor

Così è ed è sempre stato! Risuona nelle nostre orecchie dalla notte dei tempi a castrare l’ingegno e pertanto ripetiamo ogni giorno la stessa piaga d’una vita recisa. Politicamente corretto. Moralmente adatto. Magistralmente diretto. Sufficientemente inquadrato. Emotivamente morigerato. Divinamente castrato. Ma la vita chiede altro per festeggiare sè stessa. Non è vita se cede il passo all’idea preconfezionata che così è ed è sempre stato!

Chi ti dice che è male voler essere come il padre? Quale figlio non aspira prendendo a modello ciò che il grande sa fare. Chi ti dice che è male volare alto per volere altro? Il cuore vola alto e la mente segue fiera non è lei che impone l’arte ma ciò che ognuno crede. Chi ti dice che è male invogliare alla nuda conoscenza? Manco fosse la rogna il piacere di scoprire le proprie intime verità. Sono quelle le più nascoste. Sono quelle le più oneste. Senza alcuna impurità!

Ormai dovrei esserci abituata al mondo che si chiude. Basta una soffiata di vento e si chiudono. La risposta è sempre quella. Chiudi gli occhi… non mi interessa. Chiudo il cuore… non mi trasformo. Chiudo la mente… non c’arrivo. Mi chiudo alla vita perché s’impone. Mi chiudo alla verità perché fa male. Mi chiudo all’emozione perché trasporta. Come se non sapessero che il segreto è apertura.

Di loro si serve tutto il mondo per realizzare la sua natura ma incatenati e trattenuti ne riflettono soltanto l’ombra: la paura di non averne mai abbastanza. Non è loro l’intenzione di spaccare il mondo in due porzioni. Sono loro il solo mezzo nella forma a servire l’Uomo Nuovo e il suo cuore.

Tutto il mondo la teme. Tutto il mondo la fugge. Eppure ti ci ritrovi prima o dopo che sia dinanzi a quella porta che separa il mondo. Così dicono! Di chi si crede vivo piangendo l’altro che vede morto senza sapere che ciò che crede di sentire non è la verità!

Quando ti dicono che è lui il riflesso del male. Quando ti vogliono far credere che lo abbia tradito bramando la sua fama. Quando ti ritrovi d’un colpo ad incarnarlo. Spezzata. Aggredita. Accusata. E l’unica cosa che ancora vedi è lo sguardo del tuo carnefice che si specchia nel tuo. Allora lo devi guardare perché è lui l’unica salvezza. E’ lui… la sola stella di un nuovo mattino.

E’ giunto a noi da lontano in una notte oscura. Recava un messaggio di forza e liberazione. Noi, invece, lo abbiamo braccato accusato giustiziato. Ma lui la vinse la sfida annunciata e ritornò. Ora lui è lì seduto di fianco a quell’ingresso di quell’immenso portone intento a giocare spostando qualcosa nella sabbia mutata in polvere dall’arsura e mi scruta.