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Anime Forestiere: Racconti di Sapri
Anime Forestiere: Racconti di Sapri
Anime Forestiere: Racconti di Sapri
E-book134 pagine1 ora

Anime Forestiere: Racconti di Sapri

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Info su questo ebook

Ci sono destini che s'incrociano, lontani dalla terra natia, da affetti e calore divenendo anime forestiere in un paese apparentemente accogliente, colmo di sospetto e falsa poesia. Una pagina qui li attende: la strada, la panchina - un frammento, in cui uniti si fanno compagnia. Sono questi destini e i loro vissuti che qui vengono narrati e che sono a collocarsi fra la metà del venti-diciasette e la fine dell'anno venti-venti. In un gioco inesorabilmente di pazienza ogni pagina ricompone a mosaico i frammenti di un’immagine di Sapri, pur ridente cittadina nel Golfo di Policastro, che a svelare è una sua verità, e di coloro che la abitano.
LinguaItaliano
Data di uscita7 mar 2023
ISBN9791222076300
Anime Forestiere: Racconti di Sapri

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    Anime Forestiere - Sabina Greco

    Sabina Greco

    Anime Forestiere

    Racconti di Sapri

    First published by Epocria Edizioni 2023

    Copyright © 2023 by Sabina Greco

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione, scansione o altro senza il permesso scritto dell’editore. È illegale copiare questo libro, pubblicarlo su un sito Web o distribuirlo con qualsiasi altro mezzo senza autorizzazione.

    First edition

    ISBN: 979 1 22 207630 0

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    Contents

    Della stessa penna

    Anime Forestiere

    Premessa

    ANIME FORESTIERE

    Lettera aperta

    La storia che non cambia

    Gli invisibili

    C’è chi guarda l’Altro con disprezzo

    C’è chi guarda l’Altro ed è convinto di sapere

    C’è chi svilisce l’Altro, è solo lui a valere

    C’è chi se ne frega della storia di quell’Altro

    Don Enzo

    Dio tace all’occorenza

    Congiusti vice sindaco

    Chiediamo venia e restiamo fuori

    Il foglio di via

    Buon risveglio a te dormiente!

    La cacciata: un’illusione per liberarsi della rogna

    L’avanzata macroparassitica

    La realtà di un soprannome

    La felicità

    Il bullo errante

    Cambiare la storia

    Si piange miseria

    Non serve la metropoli per sentirsi soli

    Una società di senzatetto

    Quando restare è la sola via

    Sono stato assai carino, ora tu puoi far lo stesso

    Viri a chillo, s’è fatt pure u’cane

    Rei confessi

    Una città non perdona il distacco, che è sempre una diserzione (Erri De Luca)

    Bottega sì, bottega no, la chiudo o la apro

    In lutto un borgo intero

    Lo straniero

    La Trovatella

    L’elisir di lunga vita

    Dal cuore delle lamentazioni

    Ritratto di Follia

    La legge del signorotto di Brienza

    Confessioni di un condannato

    La bandiera vilipesa

    RITRATTI DI STRADA

    Nicola anima nera

    Donato terra nostra

    Patrizio mercenario buontempone

    Annachiara ispiratrice di un femminile già selvaggio

    Jarek soldato in fuga

    Massimo barbone in casa

    Tristán divinatore errante

    Sofia la ricchezza senza vanto

    Vincenzo alchimista dentro

    Panás morto e risorto

    Francesco pigliatutto

    Scardanelli già lontano pur sedendo accanto

    Della stessa penna

    SAPRI

    L’ombra fatiscente di un vecchio mondo

    (Epocria Edizioni, 2023)

    Anime Forestiere

    Racconti di Sapri

    SABINA GRECO

    Premessa

    Ci sono giorni della nostra vita che sono alquanto inspiegabili, decisamente impenetrabili, e fortemente imprevedibili. Eppure sono questi i momenti in cui la vita ci chiede di agire, in cui ci sprona a non arretrare, a non desistere e non cedere alla paura e all’impotenza.

    Ci sono destini che s’incrociano, lontani dalla terra natia, da affetti e calore divenendo anime forestiere in un paese apparentemente accogliente, colmo di sospetto e falsa poesia. Una pagina qui li attende: la strada, la panchina - un frammento, in cui uniti si fanno compagnia.

    Sono quelli i giorni e i destini di un tempo che a collocarsi è fra la metà del venti-diciasette e la fine dell’anno venti-venti, e che qui è narrato. Galeotta una pubblica dissertazione, la retorica dominante, le declamazioni solenni, le scene alte di personaggi che si vogliono più disponibili e solerti all’offerta di aiuti e rimedio, la cui essenza nascosta si rivela nella cruda, esplicita franchezza delle scene assegnate a coloro che a guardare le cose dal di sotto sono chiamati. In un gioco inesorabilmente di pazienza ogni pagina ricompone a mosaico i frammenti di un’immagine di Sapri, pur ridente cittadina nel Golfo di Policastro, che a svelare è una sua verità, e di coloro che la abitano.

    ANIME FORESTIERE

    Il Cilento fu e restò un paese arretrato che serbò nella sua organizzazione a memoria imperitura, le stigmate di una struttura sociale infelice per i più poveri. La società risultante avrebbe attestato sino ai giorni nostri una mentalità ed una cultura del sospetto e dell’estromissione dell’altro da sè specie se non integrato, incompatibile con lo Sviluppo Moderno.

    tratto da

    La Terra dei Tristi: il Cilento

    La ragione antropologica del sospetto

    | Luigi Leuzzi |

    Lettera aperta

    Gentili Interessati, Organi di Stampa, Istituzioni, Referenti, Parroci e via dicendo.

    Chi si permette di vergare queste righe è il gruppo dei senzatetto a cui si riferisce Mario Fortunato nei suoi pubblici appelli dei giorni scorsi e che risiede attualmente alla Stazione Ferroviaria/Parco di Piazza V. Veneto a Sapri.

    Come anticipato dallo stesso siamo lavoratori ‐ a ognuno il suo ‐ che non certo per viva scelta, ma per circostanze più o meno avverse, si trova a occupare lo spazio di una panchina, di una sedia in sala d’attesa, di uno scorcio di lastricato o di pochi quadri di giroscale a calco di un focolare. È buona norma che ad appello segua l’inno di coloro che all’azione, all’ascolto o alla presenza s’immolano e anche Sapri ne vien teatro in questi giorni.

    Pronta è la replica ‐ e ringraziamo ‐ della Diocesi Teggiano‐Policastro che ci informa della presenza di un importante presidio, il Centro di Ascolto della Caritas diocesana di Teggiano‐Policastro, attivo da dicembre 2015, presso i locali adiacenti la Chiesa di S. Croce in Via Nazionale a Sapri, disponibile alla presa in carico della problematica [tratto dal sito online PYROS]. Per nostra sorpresa scopriamo che alla sede indicata non vi è traccia di un ufficio, di un referente quand’anche responsabile, se non fosse per l’indigente che, bontà sua, vi ha trovato alloggio. Pur telefonando ai vari numeri esposti, lasciando messaggi in segreteria, non vi è modo di parlare con anima viva.

    Altrettanto rapida giunge attenta la dichiarazione di Don Enzo Morabito ‐ che pure ringraziamo ‐ della Parrocchia San Giovanni Battista, anche sede del Centro Ascolto per Immigrati [a detta delle informazioni dallo stesso sito online], di essere presenti in ogni caso e che pur mancando i fondi alla parrocchia, ai senzatetto offrono aiuti immediati [tratto dal servizio TV 105]. Quale meraviglia, sempre nostra, quando a richiedere cortesemente maggiori informazioni lo stesso Don Enzo sostiene di non saperne nulla, consapevole della realtà che lo scorcio di lastricato, unica accoglienza nelle notti sgombre da piogge, è quello sotto le finestre delle sue stanze in quel di una parrocchia di S. Giovanni Battista.

    A scanso di ogni tedio di coloro che or ci leggono ringraziamo anche il referente dello Sportello Caritas di Sapri, in apparenza già sfumato in quel vasto mare da lui scolpito e del nulla battezzato [tratto dal servizio TV 105].

    Seppur avvezzi alle parole non è nostra creanza preferirle all’azione, compiuta e attuata, unica traccia di un manifesto, tangibile ed evidente.

    Seppur forte il desiderio di un tetto a trovar rifugio per noi che viviamo nell’ombra, discreti e mai invadenti, non ci stiamo a essere utilizzati e ancora usati quale drappo per la propaganda mal riposta e inopportuna di qualsivoglia emissario di enti caduci e pur celesti.

    Seppur stanchi e infreddoliti confidiamo a cuore aperto nella certezza che quello d’ora è solo un tempo di passaggio, un momento da attraversare ‐ vuoi difficile in certi istanti ‐ per tornare ad abitare un luogo a chiamarsi casa e abbandonare la panchina e il lastricato, la sedia e il giroscale che ad accoglierci non hanno perso tempo, senza inganno e pur condanna.

    Ringraziamo per ogni contributo in tal senso agito, concreto e tangibile, e ci scusiamo per la franchezza nella presa di posizione in coda ai protagonisti di una pubblica dissertazione.

    Cordiali saluti.

    La storia che non cambia

    É sorprendente: non cambia, è sempre lei, la stessa storia.

    Cambia il volto, cambia il nome, magari anche il genere, cambia il luogo, ma la storia è sempre quella.

    Siamo a Sapri.

    Siamo al parco della stazione ferroviaria, sulla panchina.

    Siamo quelli senza tetto e disgraziati.

    Ebbene, per colmo di sfortuna un bel giorno gramo si trova a passare - per la centunesima volta, il suo ufficio è lì di fronte - il rappresentante sindacale, uno fra mille, un pezzo grosso è a sembrare da queste parti.

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