Anime Forestiere: Racconti di Sapri
Di Sabina Greco
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Anteprima del libro
Anime Forestiere - Sabina Greco
Sabina Greco
Anime Forestiere
Racconti di Sapri
First published by Epocria Edizioni 2023
Copyright © 2023 by Sabina Greco
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione, scansione o altro senza il permesso scritto dell’editore. È illegale copiare questo libro, pubblicarlo su un sito Web o distribuirlo con qualsiasi altro mezzo senza autorizzazione.
First edition
ISBN: 979 1 22 207630 0
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Contents
Della stessa penna
Anime Forestiere
Premessa
ANIME FORESTIERE
Lettera aperta
La storia che non cambia
Gli invisibili
C’è chi guarda l’Altro con disprezzo
C’è chi guarda l’Altro ed è convinto di sapere
C’è chi svilisce l’Altro, è solo lui a valere
C’è chi se ne frega della storia di quell’Altro
Don Enzo
Dio tace all’occorenza
Congiusti vice sindaco
Chiediamo venia e restiamo fuori
Il foglio di via
Buon risveglio a te dormiente!
La cacciata: un’illusione per liberarsi della rogna
L’avanzata macroparassitica
La realtà di un soprannome
La felicità
Il bullo errante
Cambiare la storia
Si piange miseria
Non serve la metropoli per sentirsi soli
Una società di senzatetto
Quando restare è la sola via
Sono stato assai carino, ora tu puoi far lo stesso
Viri a chillo, s’è fatt pure u’cane
Rei confessi
Una città non perdona il distacco, che è sempre una diserzione (Erri De Luca)
Bottega sì, bottega no, la chiudo o la apro
In lutto un borgo intero
Lo straniero
La Trovatella
L’elisir di lunga vita
Dal cuore delle lamentazioni
Ritratto di Follia
La legge del signorotto di Brienza
Confessioni di un condannato
La bandiera vilipesa
RITRATTI DI STRADA
Nicola anima nera
Donato terra nostra
Patrizio mercenario buontempone
Annachiara ispiratrice di un femminile già selvaggio
Jarek soldato in fuga
Massimo barbone in casa
Tristán divinatore errante
Sofia la ricchezza senza vanto
Vincenzo alchimista dentro
Panás morto e risorto
Francesco pigliatutto
Scardanelli già lontano pur sedendo accanto
Della stessa penna
SAPRI
L’ombra fatiscente di un vecchio mondo
(Epocria Edizioni, 2023)
Anime Forestiere
Racconti di Sapri
SABINA GRECO
Premessa
Ci sono giorni della nostra vita che sono alquanto inspiegabili, decisamente impenetrabili, e fortemente imprevedibili. Eppure sono questi i momenti in cui la vita ci chiede di agire, in cui ci sprona a non arretrare, a non desistere e non cedere alla paura e all’impotenza.
Ci sono destini che s’incrociano, lontani dalla terra natia, da affetti e calore divenendo anime forestiere in un paese apparentemente accogliente, colmo di sospetto e falsa poesia. Una pagina qui li attende: la strada, la panchina - un frammento, in cui uniti si fanno compagnia.
Sono quelli i giorni e i destini di un tempo che a collocarsi è fra la metà del venti-diciasette e la fine dell’anno venti-venti, e che qui è narrato. Galeotta una pubblica dissertazione
, la retorica dominante, le declamazioni solenni, le scene alte
di personaggi che si vogliono più disponibili e solerti all’offerta di aiuti e rimedio
, la cui essenza nascosta si rivela nella cruda, esplicita franchezza delle scene assegnate a coloro che a guardare le cose dal di sotto
sono chiamati. In un gioco inesorabilmente di pazienza ogni pagina ricompone a mosaico i frammenti di un’immagine di Sapri, pur ridente cittadina nel Golfo di Policastro, che a svelare è una sua verità, e di coloro che la abitano.
ANIME FORESTIERE
Il Cilento fu e restò un paese arretrato che serbò nella sua organizzazione a memoria imperitura, le stigmate di una struttura sociale infelice per i più poveri. La società risultante avrebbe attestato sino ai giorni nostri una mentalità ed una cultura del sospetto e dell’estromissione dell’altro da sè specie se non integrato, incompatibile con lo Sviluppo Moderno.
tratto da
La Terra dei Tristi: il Cilento
La ragione antropologica del sospetto
| Luigi Leuzzi |
Lettera aperta
Gentili Interessati, Organi di Stampa, Istituzioni, Referenti, Parroci e via dicendo.
Chi si permette di vergare queste righe è il gruppo dei senzatetto a cui si riferisce Mario Fortunato nei suoi pubblici appelli dei giorni scorsi e che risiede
attualmente alla Stazione Ferroviaria/Parco di Piazza V. Veneto a Sapri.
Come anticipato dallo stesso siamo lavoratori ‐ a ognuno il suo ‐ che non certo per viva scelta, ma per circostanze più o meno avverse, si trova a occupare lo spazio di una panchina, di una sedia in sala d’attesa, di uno scorcio di lastricato o di pochi quadri di giroscale a calco di un focolare. È buona norma che ad appello segua l’inno di coloro che all’azione, all’ascolto o alla presenza s’immolano e anche Sapri ne vien teatro in questi giorni.
Pronta è la replica ‐ e ringraziamo ‐ della Diocesi Teggiano‐Policastro che ci informa della presenza di un importante presidio, il Centro di Ascolto della Caritas diocesana di Teggiano‐Policastro, attivo da dicembre 2015, presso i locali adiacenti la Chiesa di S. Croce in Via Nazionale a Sapri, disponibile alla presa in carico della problematica
[tratto dal sito online PYROS]. Per nostra sorpresa scopriamo che alla sede indicata non vi è traccia di un ufficio, di un referente quand’anche responsabile, se non fosse per l’indigente che, bontà sua, vi ha trovato alloggio. Pur telefonando ai vari numeri esposti, lasciando messaggi in segreteria, non vi è modo di parlare con anima viva.
Altrettanto rapida giunge attenta la dichiarazione di Don Enzo Morabito ‐ che pure ringraziamo ‐ della Parrocchia San Giovanni Battista, anche sede del Centro Ascolto per Immigrati [a detta delle informazioni dallo stesso sito online], di essere presenti in ogni caso e che pur mancando i fondi alla parrocchia, ai senzatetto offrono aiuti immediati
[tratto dal servizio TV 105]. Quale meraviglia, sempre nostra, quando a richiedere cortesemente maggiori informazioni lo stesso Don Enzo sostiene di non saperne nulla, consapevole della realtà che lo scorcio di lastricato, unica accoglienza nelle notti sgombre da piogge, è quello sotto le finestre delle sue stanze in quel di una parrocchia di S. Giovanni Battista.
A scanso di ogni tedio di coloro che or ci leggono ringraziamo anche il referente dello Sportello Caritas di Sapri, in apparenza già sfumato in quel vasto mare da lui scolpito e del nulla
battezzato [tratto dal servizio TV 105].
Seppur avvezzi alle parole non è nostra creanza preferirle all’azione, compiuta e attuata, unica traccia di un manifesto, tangibile ed evidente.
Seppur forte il desiderio di un tetto a trovar rifugio per noi che viviamo nell’ombra, discreti e mai invadenti, non ci stiamo a essere utilizzati e ancora usati quale drappo per la propaganda mal riposta e inopportuna di qualsivoglia emissario di enti caduci e pur celesti.
Seppur stanchi e infreddoliti confidiamo a cuore aperto nella certezza che quello d’ora è solo un tempo di passaggio, un momento da attraversare ‐ vuoi difficile in certi istanti ‐ per tornare ad abitare un luogo a chiamarsi casa e abbandonare la panchina e il lastricato, la sedia e il giroscale che ad accoglierci non hanno perso tempo, senza inganno e pur condanna.
Ringraziamo per ogni contributo in tal senso agito, concreto e tangibile, e ci scusiamo per la franchezza nella presa di posizione in coda ai protagonisti di una pubblica dissertazione.
Cordiali saluti.
La storia che non cambia
É sorprendente: non cambia, è sempre lei, la stessa storia.
Cambia il volto, cambia il nome, magari anche il genere, cambia il luogo, ma la storia è sempre quella.
Siamo a Sapri.
Siamo al parco della stazione ferroviaria, sulla panchina.
Siamo quelli senza tetto e disgraziati.
Ebbene, per colmo di sfortuna un bel giorno gramo si trova a passare - per la centunesima volta, il suo ufficio è lì di fronte - il rappresentante sindacale, uno fra mille, un pezzo grosso è a sembrare da queste parti.