La Sora Lella e il cinema
lena, nota come Sora Lella (Signora Lella), si dedicò anche al teatro e al cinema, sulla scia del fratello Aldo, esordendo sul grande schermo nel 1958 di Mario Monicelli, accanto a Totò e altri divi del cinema italiano come Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Tiberio Murgia, dove interpreta una delle tre "mamme adottive" dell'orfano Mario (Renato Salvatori). Prese parte poi a diverse commedie all'italiana, in cui sfoggiava il suo carattere bonario e il marcato accento romano come (1959) di Steno, nella parte di una suora infermiera accanto al fratello Aldo e Totò, e (1974) di Ettore Scola. Nel 1967 apparve anche come ospite in una puntata della trasmissione televisiva di carattere gastronomico “”. Divenne famosa all'inizio degli anni ottanta grazie a Carlo Verdone, che le fece interpretare un ruolo di nonna, al contempo burbera e bonaria, sia in (1981) sia in (1983). Verdone, nella sua autobiografia , racconta che decise d'inserirla nel cast del suo film dopo averla sentita parlare ai microfoni dell'emittente locale Radio Lazio, dove ogni mattina interveniva per dare consigli alle ascoltatrici che chiamavano per raccontare i loro problemi quotidiani. Affascinato dai suoi modi e dalla sua personalità, decise d'incontrarla andando nel bar dove era solita recarsi. Il primo film ebbe successo e permise all'attrice di vincere un Nastro d'argento come miglior attrice esordiente; con il successivo, , ottenne un David di Donatello come miglior attrice non protagonista.
Stai leggendo un'anteprima, iscriviti per leggere tutto.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti