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Voci notturne
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E-book79 pagine1 ora

Voci notturne

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Saggi - saggio (57 pagine) - Voci Notturne è andato in onda per la prima volta nel 1995, su RaiUno. Da allora, diverse traversie hanno trasformato questo sceneggiato, scritto dal maestro del gotico/thriller italiano e prodotto dal fratello Antonio, in un piccolo, indiscusso cult in rete.


GianLorenzo Franzì, grazie agli interventi degli autori, produttori e attori protagonisti, ha messo insieme testimonianze e schede critiche per fare ordine nell’intricata vicenda creativa e produttiva, con una sorta di guida ufficiale per sapere tutto quanto è necessario di questo gioiello televisivo dimenticato dal grande pubblico. La mancanza di un supporto home video ufficiale ha creato e alimentato leggende sulla produzione e sulla messa in onda.

Interviste a Pupi Avati (sceneggiatore e regista), Fabrizio Laurenti (regista), Ugo Laurenti (compositore), Massimo Bonetti (attore), Stefania Rocca (attrice), Antonio Avati (produttore).

La cover è di Giorgio Finamore.


GianLorenzo Franzì, avvocato e critico cinematografico, membro e giurato Fipresci, collabora con diversi magazine del settore (Rivista del Cinematografo, Nocturno, Teatro contemporaneo e cinema, ha scritto due romanzi (Come in cielo così in Terra, We are the Dead). Ha creato e diretto la “Ligeia d’Argento – Mostra del cinema di Lamezia Terme”, e da undici anni scrive e conduce Making of Buioinsala, programma tv di critica e informazione cinematografica.

LinguaItaliano
Data di uscita25 feb 2020
ISBN9788825411416
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    Anteprima del libro

    Voci notturne - GianLorenzo Franzì

    cinematografica.

    A Valentina

    prima di tutto e prima in tutto

    e ad Andrea

    tessuto di ogni mia e nostra cosa

    Introduzione

    Voci Notturne arrivò come un fulmine sulla televisione di stato. Come ogni epoca che si rispetti, solo oggi gli anni Novanta vengono riscoperti e giudicati criticamente. E quindi solo oggi possiamo renderci conto come proprio quegli anni fecero da spartiacque tra un’epoca televisiva ed un’altra. In quest’ottica, è importantissimo proprio Voci Notturne, ultima creatura di un’epoca produttiva che stava andando a spegnersi: lo sceneggiato scritto, ideato e prodotto da Pupi Avati e trasmesso da Rai Uno a partire da fine settembre del 1995 con cadenza settimanale, salvo poi cambiare periodicità in corner sugli ultimi, attesissimi episodi (almeno per coloro che ne furono rapiti), che furono mandati in onda a notte fonda.

    Come ha detto bene il critico Davide Pulici: "Voci Notturne rappresenta, ancora oggi, l’apice di un certo universo avatiano ‘a latere’ dalla sua filmografia ufficiale, quello del gotico avatiano: e in esso, il grande regista bolognese concentrò il distillato più puro e ossessionante del proprio immaginario fantastico-esoterico, tanto vero e sentito da essere ancora oggi pienamente inquietante e terrificante. Un gotico che straboccava da qualche fotogramma dei suoi primissimi (e oggi quasi ripudiati) esperimenti cinematografici come Balsamus e Thomas, che riemerse in Zeder e che tracimava dagli angoli oscuri de La casa dalle finestre che ridono, e che trovò il suo sommo compimento stilistico in L’arcano incantatore. Vicende mistiche connesse con la figura dell’alchimista francese Fulcanelli, autore all’inizio del secolo scorso di un paio di testi capitali per la comprensione di segreti di quella che un tempo veniva definita l’Arg Regia. E Avati scrisse Voci Notturne partendo proprio dall’enigma dell’esistenza di Fulcanelli, intessendo intorno a questo nucleo primario una stratificata, labirintica e coltissima serie di trame e sottotrame che miscelavano religioni classiche e musicologie antiche, telefonate dall’aldilà e scandali politici allora come oggi in voga (vedi Mani Pulite), oscuri segreti della Seconda Guerra Mondiale e Olocausto con fenomenologia delle sette new-age".

    La trama parte dal ritrovamento di un cadavere nelle acque del Tevere e la conseguente telefonata dello stesso ragazzo trovato morto alla famiglia. Le indagini della polizia, capitanate dal commissario che ha le fattezze di Massimo Bonetti, proseguono parallele a quelle private compiute dal giovane compagno di studi del morto, interpretato da un allora emergente e sconosciuto Lorenzo Flaherty, che scava con la sua tesi di laurea nelle ricerche su riti e ubicazioni dei riti compiuti su un ponte romano detto Sublicius, all’origine dei quali stavano gli studi di Norberto Sinisgalli, cuore oscuro della vicenda e misterioso Uomo Nero che racchiudeva segreti e atrocità. Personaggio inventato ma che si rifà chiaramente alla figura del Fulcanelli.

    Al primo passaggio televisivo, Voci Notturne non ebbe alcun successo: prove ne furono i menzionati scombussolamenti di orari e giorni di programmazione, come ad esempio la messa in onda della quinta e ultima puntata mandata in fretta e furia dopo la quarta, a tarda notte e senza preavviso. Invece l’opera avatiana, che aveva come fonte d’ispirazione l’altrettanto storico Segno del comando, era ed è un gioiello, capolavoro letterario e cinematografico ancorchè pietra miliare della tv quasi come lo fu Twin Peaks, punto di svolta e termine di paragone per molta tv che venne dopo. E come una maledizione scese sulla produzione della Dueafilm: le puntate non furono mai edite in vhs o successivamente in dvd, la trasmissione scomparve da ogni palinsesto successivo, addirittura le pellicole originali pare siano bruciate in un incendio fortuito, e alcune copie furono addirittura perse dalla Rai, mentre lo stesso Avati disse più volte di volerne fare un remake di cui ancora oggi non si sa nulla, né si intravede niente.

    Forse è stato anche questo, oltre alla sua qualità intrinseca di opera d’arte, che lo sceneggiato è assurto pian piano al rango di cult movie all’italiana, analizzato da critici preparati o meno, osannato dal pubblico (almeno nella memoria), ricercatissimo su youtube che offriva l’unico mezzo per recuperare su supporto homevideo le cinque puntate che lo componevano.

    Pulici da anni si batte da anni per la riscoperta di capolavori nascosti e/o poco conosciuti in terra italica, e contro la censura che insospettabilmente opera al di sotto della superficie tutt’oggi, sottolinea che "solo ultimamente, nel 2009/2010, Voci Notturne è tornato a far capolino sulle frequenze della Rai satellitare, su Rai Premium per l’esattezza, annunciato in pompa magna e programmato, quasi a furor di popolo, in prima serata. Stessa cosa nell’estate del 2013, repliche sulla pay tv. Messe in onda però funestate da una delle cose peggiori che possa accadere ad un’opera cinematografica: la censura. Uno degli snodi fondamentali di Voci Notturne era la presenza di una setta americana, la Società Teosofica per il Ritorno dello Spirito Originario, il cui nome ovviamente ritorna spesso nei dialoghi di alcuni protagonisti. Ebbene, nella versione Rai Premium è stato improvvisamente eliminato ogni riferimento alla Società Teosofica attraverso un montaggio di taglio, ovvero eliminando i pezzi di filmato in cui i personaggi pronunciano questo nome. E il disastro è che ovviamente il nome ricada in parecchie scene, mutilando irrimediabilmente il prodotto finale. Perché? Semplice: perché la Società Teosofica italiana subito dopo

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