La Rita Smeralda
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Una lettura, quella de La Rita Smeralda, che spinge a ricostruire con la memoria quelle zone magiche. E mette la voglia di andare più spesso lassù, in quella straordinaria striscia di terra piena di fascino. E di mistero."
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Mnemosine / Storia e Letteratura
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Anteprima del libro
La Rita Smeralda - Vito Molinari
COLOPHON
Tutti i diritti riservati
Copyright ©2018 Gammarò edizioni
http://www.gammaro.eu
ISBN 9788899415440
Titolo originale dell’opera:
LA RITA SMERALDA
STORIE!
Amore, sesso, avventure, prodigi...
di Vito Molinari
Collana * Le opere e i giorni / Letteratura e storia *
diretta da
Vincenzo Gueglio
Indice
Vito Molinari, cenni bio-bibliografici
Presentazione di Enrico Vaime
Premessa apocrifa, non autorizzata alla maniera di
Paolo Villaggio
La Rita Smeralda
D’inverno, diciamo la verità...
Culo e camicia
I pescatori, si sa…
La Rita Smeralda
La marchesa Coppedè
Che me ne fotte ammia...
Ite, missa est. Amen
Il professor Bacigalupo Nicolò
Figlio di strega
Qui ci vorrebbe...
Glossario genovese
VITO MOLINARI, CENNI BIO-BIBLIOGRAFICI
È nato il 6 novembre 1929 a Sestri Levante.
Giovanissimo, fonda il CUT (Centro Universitario Teatrale) di Genova. Recita e fa le prime esperienze di regia al Circolo Lumen, primo teatro a pista centrale, diretto da Aldo Trabucco ed Enrico Bassano. Scrive e dirige il ciclo dei Processi Celebri dell’Antichità.
Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione: il 3 gennaio 1954 dirige la trasmissione inaugurale della TV. Da allora è stato regista e spesso coautore di oltre 2000 trasmissioni tv di generi vari.
Ha diretto tutti i grandi comici (fra gli altri: Macario, Dapporto, Nino Taranto, Peppino De Filippo, Rascel, Aldo Fabrizi, Walter Chiari, Tognazzi e Vianello, Raffaele Pisu, Gino Bramieri, Paolo Panelli, Cochi e Renato, Enrico Montesano, Paolo Villaggio, Dario Fo);
e le maggiori soubrettes (Elena Giusti, Monica Vitti, Tina De Mola, Wanda Osiris, Delia Scala, Franca Rame, Marisa Del Frate, Lauretta Masiero, Bice Valori, Caterina Valente, Ornella Vanoni, Milva, le sorelle Nava, le sorelle Goggi, Maddalena Crippa, Fiordaliso, Minnie Minoprio, Maddalena Crippa, Sandra Mondaini, Elisabetta Viviani).
Ha collaborato con prestigiosi interpreti, fra i quali Alida Valli, Joséphine Baker, Carla Fracci, Olga Villi, Marlene Dietrich, Ima Sumac, Fernandel, Frank Sinatra, Abbe Lane, Jacques Tati, Henry Salvador, Margaret Lee, Sidney Rome, Mac Roney, il clown Grock, Marcel Marceau, Giuliette Greco, Line Renaud, Jerry Lewis, Maurice Chevalier, Trenet, Brel, Annette Stroyberg, Amanda Lear, Annie Girardot, Annie Fratellini, Marpessa Down, Connie Francis, Victoria Chaplin, Catherine Spaak, Amalia Rodriguez, Silvie Vartan, Jacqueline Sassard, Françoise Hardy, Helen Sedlak...
In Televisione e in teatro ha diretto:
Spettacoli di rivista (tra i quali ricordiamo almeno la celebre Canzonissima del 1962 con Dario Fo), sceneggiati, telefilm, musicals, commedie musicali, operette (una sessantina, delle quali 25 in tv, le altre per il festival di Trieste e per gli enti lirici di Torino, Roma, Cagliari, Napoli, Palermo).
Ha messo in scena testi di prosa di Alessandro Manzoni, Alfieri, Molière, Mrozeck, Petrolini, Scaramucci e Tarabusi, Campanile, Feydeau, Machiavelli, Montanelli, Pier Benedetto Bertoli, Molnar, Felicien Marceau, Paul Claudel, Cechov, Ionesco, Apuleio, Lisia, Eratostene, Cicerone, Marchesi, Metz, Mosca, Dario G. Martini, Dario Fo.
In radio ha messo in onda radiodrammi, commedie, trasmissioni varie; ha condotto L’uomo della notte. Ha lungamente collaborato con la Radio della Svizzera Italiana (RSI).
Ha scritto: La vita è una barzelletta, per Enrico Beruschi; Il teatro del silenzio (sul cinema muto) per il Piccolo Teatro di Catania; Centodieci e lode (sulla vita di Totò) per l’Ente A. De Curtis al Teatro Totò di Napoli (2007); la commedia Meneghino e Moncalvo contro i tiranni.
Ha diretto trecento Cinebox e cinquecento Caroselli (Carosello d’oro per Orologi Longines); collane di dischi di operette per Meazzi (1960); ha realizzato una Storia discografia dell’operetta; ha ideato, scritto e diretto una serie di 60 dispense e CD di Operette, Commedie musicali e Musicals per Fratelli Fabbri; 40 dispense e dvd sui Caroselli per il Corriere della sera
e la Gazzetta dello sport
.
Ha ottenuto i maggiori premi del settore.
Con lo chansonnier Gian Gilberto Monti ha scritto e diretto spettacoli sulle canzoni satiriche e sui cantautori francesi e sta preparando E sempre allegri bisogna stare sulle canzoni di Dario Fo.
Sta scrivendo con Gigi Lunari un serial tv sulla vita di George Gershwin: L’uomo che amo.
Letteratura e saggistica
TuttoGovi in collaborazione con Mauro Manciotti. (Marietti, 1990). La crociata dei bambini (teatro); Paolo Fregoso, genovese (storia); Vite maledette: Caravaggio e Stradella (arte) sono in corso di pubblicazione presso Gammarò.
Per Gremese editore sono in uscita Le mie grandi soubrettes; I miei grandi comici; ll baule di Totò; E dopo Carosello tutti a nanna.
La Rita Smeralda è il suo primo volume di racconti.
PRESENTAZIONE
Scrivere del proprio paese è difficile. Anzi, rischioso. Può succedere di avere dei cedimenti sentimentali, lasciarsi andare a considerazioni poco obiettive. O sfogare qualche malumore, tentare – con la scusante del racconto – delle piccole (o grandi) rivincite.
Nel caso de La Rita Smeralda di Vito Molinari, non si rischia d’incappare in definizioni facilmente contestabili: le storie del Nostro sono riportate con una obiettività difficile da ottenere nelle narrazioni di altri più suggestionabili cronisti.
Perché di cronache si tratta nel libro, vicende riportate con stile sobrio sì da creare un clima di fiducia: il lettore riconosce nelle scansioni impaginate con la scaltrezza di un testimone che non si lascia andare a cedimenti narrativi o sentimentali, il piglio esperto di chi – anche nella scrittura – mantiene uno stile e una obiettività che ispirano oltre che l’interesse, fiducia nel narratore.
La terra che fa da sfondo a vicende e personaggi, è la Liguria: raccontata con sobrietà e senza concessioni a facili espedienti. Una regione, quella, ritagliata con fatica e determinazione da persone decise a rendere la realtà, che ha vissuto e ha scelto, come propria credibile.
Non ci sono eccessi, negli episodi attraverso i quali si snoda La Rita Smeralda. I personaggi, che potrebbero a volte rischiare di cadere nel colore, sono gestiti con sobria abilità. Evitano gli eccessi, pur se coinvolti in fatti sconvolgenti.
Non ci sono concessioni ad effetti che il lettore può (anzi, dovrebbe) immaginare gestendo un potere che l’autore gli concede con larghezza (e a volte con furbizia).
Non voglio elencare fatti e personaggi meritevoli di citazioni: è un racconto corale, quello del Molinari, che si completa con la collaborazione del lettore al quale l’autore fornisce tutti gli elementi per una sua (benvenuta) partecipazione attiva.
Rimarrà, come è successo a me, la sensazione di aver assistito come testimone a una saga proposta con apparente modestia: ma attenti a sottovalutare il fascino di quelle storie ambientate su quei lembi di terra strappati al mare con ammirevole caparbietà.
Attenti a non lasciarsi distrarre dalla bellezza della natura raccontata con un’efficacia che dà modo al lettore di spostarsi in quei posti magici, dei quali, nella lettura, sembra di sentire il rumore del vento e il profumo di pitosforo.
Una lettura, quella de La Rita Smeralda, che spinge a ricostruire con la memoria quelle zone magiche. E mette la voglia di andare più spesso lassù, in quella straordinaria striscia di terra piena di fascino. E di mistero.
Enrico Vaime¹
NOTE
1 Enrico Vaime à nato a Perugia nel 1936.Giornalista, scrittore, commediografo, autore teatrale e televisivo, fine umorista, dal 1979 scrive, e dal 1983 presenta anche, la trasmissione radio Blackout, in onda su Radio 2.
PREMESSA APOCRIFA, NON AUTORIZZATA
alla maniera di
Paolo Villaggio¹
Questi racconti sono stupefacenti.
Infatti sapevamo che l’autore sapesse leggere, ma non che sapesse anche scrivere. Sono storie, se non vere, verosimili. Insomma fantasie, balle. Tutte ambientate in Liguria. L’autore ci assicura che sono tutte ispirate a fatti di cronaca veri. Amore, sesso, avventura; insomma, la realtà supera la fantasia.
Non ci meraviglieremmo se questo libro facesse vincere all’autore il Premio Nobel per la Letteratura. D’altra parte l’hanno già dato a Dario Fo, quindi...
Certo, il dialetto aiuta. Citazioni, proverbi, modi di dire… Belin, che Zena² sessuofobica…
Devo anche dire che l’autore, che conosco da una vita (dopo il Centro Universitario a Genova, ci siamo ritrovati in tv, al Teatro della Fiera di Milano, fine anni sessanta, al tempo di Fracchia, di Kranz, del presentatore maleducato), mi è sinceramente antipatico perché genoano, che, per un sampdoriano come me, è peggio che essere bulicio
³.
Insomma, a dirla in breve, questi racconti sono veramente… una cagata pazzesca!
.
Scusa Paolo, ovunque tu sia, perdonami: ho cercato di imitarti banalmente, ma non sono riuscito a fare peggio di così. Grazie comunque.
Vito
NOTE
1 Molto molto tempo fa avevo chiesto anche a Paolo Villaggio una paginetta di introduzione ai racconti: paginetta immediatamente promessa, ripetutamente assicurata, largamente dilazionata: mai