Il primo ricordo è l’odore pungente di pesce secco. La stessa puzza che sentivo nei mercati africani dove venivano vendute le tilapie e i pesci persici disidratati al sole. Lì però non ero in un mercato di Arusha o di Kampala, ma in un elegantissimo negozio del centro di Hong Kong.
Il secondo ricordo sono pinne di squalo messe in bella mostra sugli scaffali e i sacchi bianchi per terra. Grandi sacchi bianchi di juta pieni fino all’orlo, aperti e risvoltati in cima per mostrare la merce.
Dentro c’erano cavallucci di marini. Centinaia migliaia di corpi essiccati e pronti per essere venduti. La medicina tradizionale cinese li considera, come mille altre specie di rari animali selvatici, un ottimo