Territorio P. 20
Ricette P. 24
Taccuino di viaggio P. 32
ra il 1944 quando la Rockefeller Foundation diede di fatto il via alla così detta Rivoluzione Verde (o Terza Rivoluzione Agricola). Tutto ha avuto inizio con un progetto di ricerca messicano atto a introdurre varietà di grano e mais capaci di incrementare notevolmente la resa per ettaro e al contempo rendere più facile la raccolta con mezzi meccanici. All’epoca il tutto è stato guidato dal genetista americano Norman Borlaug e ha ottenuto un enorme successo grazie all’incrocio di diverse varietà di grani e cereali ad alto rendimento e all’utilizzo di nuove tecnologie agricole, pesticidi e fertilizzanti. Alla base della riuscita del progetto, che a partire dagli anni ’60 è stato esportato in diversi paesi, ci fu però anche il genetista italiano Nazareno Strampelli – considerato il vero precursore della Rivoluzione Verde – che in epoca fascista portò avanti degli studi grazie ai quali vennero di altre sementi, alterando ambiente e natura e diminuendo la varietà di materie prime che contribuiscono a un’alimentazione variabile per l’uomo. Altro motivo di discussione – tra i tanti – riguarda i danni ambientali derivanti dalla Rivoluzione Verde, causati dai combustibili fossili utilizzati per la produzione di fertilizzanti e fitofarmaci, ovvero per quelle sostanze chimiche che servono a migliorare la fertilità del terreno (i fertilizzanti) e a controllare gli organismi che possono risultare nocivi per le piante (i fitofarmaci). Inoltre, l’abuso di fertilizzanti realizzato con principi attivi persistenti, tossici e financo cancerogeni (oggi per fortuna non più utilizzati in agricoltura) negli anni ha portato a un notevole inquinamento delle acque che ancora oggi stiamo scontando.