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Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari
Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari
Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari
E-book243 pagine1 ora

Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari

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Info su questo ebook

All’inizio fu acqua e farina. Poi è bastato un pizzico di sale, un filo d’olio e un piccolo aiuto con il lievito a creare uno dei cibi più amati al mondo: il pane. Farine, impasti e lieviti: come, cosa e quando per realizzare a meglio le vostre ricette, dalle più semplici alle più fantasiose. Senza perdere i preziosi consigli di Stefano Callegari per una pizza in teglia a prova di gourmet. E tutte le ricette delle Scuole di Cucina del Gambero Rosso
LinguaItaliano
Data di uscita4 nov 2015
ISBN9788866410935
Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso: Farine, impasti e lieviti e i preziosi consigli di Stefano Callegari

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    Anteprima del libro

    Pane & Pizza - Le guide pratiche del Gambero Rosso - AA. VV.

    Table of Contents

    Pane&pizza

    Il pane

    1. Il pane, le origini

    2. Il pane, le materie prime

    Le farine

    La forza della farina

    Classificazione

    Manitoba

    Il chicco di grano

    Come nasce la farina

    La macina a pietra

    I lieviti

    Lievito di birra

    Biga

    Preparazione della biga

    Poolish

    Focaccia con metodo poolish

    Lievito madre

    Il Diario del lievito madre

    Lievito chimico

    L’assaggio del pane

    3. Fare il pane

    4. Pani d’Italia

    Pane carasau

    Pane arabo

    Pane casareccio

    Bruschetta ad arte

    La cottura a legna

    Il pane casareccio fatto in casa

    Pane nero

    Pane valtellinese

    Pane soffiato (rosette, micche, tartarughe)

    Brezel

    Brezel morbidi

    Coppia ferrarese igp

    Tipo Coppia Ferrarese

    Pani speciali

    Pane in cassetta

    Pane di patate

    Pane di castagne

    Il cestino del pane

    Grissini

    Panini al latte

    Panini alle olive/noci

    5. Il gran gioco delle torte

    Le focacce italiane

    La genovese

    La pugliese

    Di Recco

    La piadina romagnola

    Le quiche

    Pasta brisée

    Le sfoglie salate

    Pasta sfoglia step by step

    6. Pasticceria salata

    Lievitati

    Plumcake

    Plumcake al prosciutto e formaggio

    Muffin

    Muffin con asparagi e caprino fresco

    La pizza

    7. La pizza, la tonda

    Impasti e ingredienti

    Lievito di birra

    Mangiare la pizza

    Vino o birra?

    Degustare una pizza margherita

    Pizza napoletana

    Pizza ripiena

    Calzone napoletano

    Calzone con prosciutto cotto affumicato e fontina

    Pizza fritta

    Pizze fritte

    8. A scuola con lo chef

    Stefano Callegari

    La grande arte della pizza in teglia

    Impasto base

    Cos’è il trapizzino

    9. Le ricette

    Le ricette che hanno fatto storia

    La Zuppizza

    Focaccia con crema di ceci, baccalà macerato e menta romana

    Trapizzino di pollo alla cacciatora

    Pizza ai 4 pomodori

    Le ricette del Gambero Rosso

    Focacce

    Ciambella di zucca e semi di zucca

    Crostata alla robiola e zucchine

    Erbazzone

    Focaccia con broccoli e patate

    Focaccia fave e gorgonzola

    Focaccia integrale allo yogurt con spinaci

    Focaccine al rosmarino

    Millefoglie alla crema di avocado

    Muffin al parmigiano

    Muffin alle olive e rosmarino

    Plumcake alle carote

    Quiche con carciofi e coratella

    Quiche Lorraine

    Sformatino di fagiolini e pomodori secchi

    Strudel di verdure mediterranee

    Torta primaverile agli asparagi

    Vol-au-vent ai funghi

    Cake al prosciutto

    Casatiello

    Focaccia baccalà e rapa rossa

    Pani

    Filone ai pomodori secchi a lievitazione naturale

    Filone al sesamo a lievitazione naturale

    Filone bianco al finocchio a lievitazione naturale

    Pan brioche

    Pane al cacao

    Pane al finocchio e zafferano

    Pane all’anice

    Pane alle carote

    Pane di mais e patate

    Pane di grano duro a lievitazione naturale

    Pane dolce alle noci

    Pane integrale alla birra a lievitazione naturale

    Panini ai semi misti a lievitazione naturale

    Panini al finocchio e all’arancia

    Panini al latte e mentuccia

    Panini al miele con noci

    Piccole focacce integrali

    Pane ai fichi e gambuccio

    Pane di zucca

    Panini al nero di seppia

    Panini al sesamo

    Pizze

    Calzoni fritti

    Panzerotti fritti

    Pizza con broccoletti e burrata

    Pizza con i carciofi

    Pizza ciauscolo e stracchino

    Pizza cicoria, pinoli tostati e pecorino

    Pizza cipolle e parmigiano

    Pizza con crema di zucca, pancetta e provola affumicata

    Pizza gorgonzola e pere

    Pizza melanzane e ricotta salata

    Pizza con patate moscardini e olive

    Pizza peperoni e primo sale

    Pizza pomodori secchi, ricotta e pistacchi

    Pizza zucchine, menta e pecorino

    Pizza speck, noci e fontina

    Pizza patate al burro

    Pizza pomodorini, olive taggiasche e sgombro

    Pizza mortadella burrata e pistacchi

    Pizza dolce alle mele

    Pizza patate alici e pecorino

    Pizza ripiena con funghi saporiti e mozzarella di bufala

    Le guide pratiche del Gambero Rosso ®

    Pane&pizza

    Il pane

    1. il pane, le origini

    PANE, PIZZA, focacce, piadine: specialità italiane che vantano una storia di oltre cinquemila anni. In principio erano acqua e farina, poi arrivò il lievito. La storia degli impasti va di pari passo con quella dell’agricoltura, quando l’Uomo da nomade diventa sedentario, inizia a coltivare cereali e a trasformare le materie prime che la natura mette a sua disposizione. Sminuzzare i cereali in una sorta di farina, amalgamarli all’acqua e cuocerli sotto la cenere o su pietre riscaldate è stato uno dei primi esperimenti di cucina riusciti. L’idea di trasformare la materia prima in qualcos’altro che non esiste in natura è propria dell’uomo civile, che tramite la cucina comincia a distinguersi dal primitivo. Da qui il pane come simbolo per eccellenza di una società organizzata. Nell’Iliade e nell’Odissea Omero usa come perifrasi della parola uomini l’espressione mangiatori di pane; prima ancora nell’epopea di Gilgamesh (4.000 a.C.) si racconta che l’uomo selvatico uscì dal suo stato di minorità solo quando conobbe il pane. Probabilmente il primo pane era una focaccia non lievitata, fatta di farina di un cereale qualunque, impastata con acqua e cotta sopra la pietra scaldata. Inizialmente le farine erano ottenute da cereali o legumi come orzo, fave, farro. Solo più avanti, intorno al IV secolo a.C., il grano iniziò a essere impiegato migliorando notevolmente il sapore, la consistenza e la digeribilità del prodotto finale.

    Storicamente furono gli Egizi i primi maestri panificatori e a loro si deve anche l’introduzione del lievito nell’impasto. La leggenda attribuisce il merito di questa scoperta a una schiava che, per caso, dimenticò all’aria un impasto destinato alla preparazione di gallette; il giorno successivo, non avendo tempo per preparare di nuovo la pasta per il suo padrone che aspettava, decise di cuocere quella. Il risultato fu un prodotto più soffice e leggero. Grazie alle molte pitture tombali giunte fino ai giorni nostri è stato facile capire come gli antichi Egizi producessero il pane: preparavano la pasta in recipienti di terracotta, la trasferivano in stampi già caldi di forma piramidale, li impilavano e li mettevano a cuocere in forno. Pare che già all’epoca il pane di frumento fosse il più pregiato, ma lo scrittore greco Ateneo (III secolo d.C) testimonia che ne esistevano almeno 72 tipi differenti. Greci e Romani diedero un grande impulso alla diffusione del pane e alla sua differenziazione in tipologie, dal pane dolce a quello con frutta secca, a quello prodotto in occasioni particolari come i matrimoni, la mietitura o le cerimonie funebri. Nel 30 a.C. a Roma erano presenti ben 329 panetterie alle quali si devono aggiungere i tanti forni domestici con le loro produzioni quotidiane. Se il pane è universalmente diffuso, focacce, pizze e schiacciate comprendono ingredienti e modi di cottura diversi in relazione alle varie regioni: nascono le piade, la pizza al testo, la pitta. Le torte salate furono considerate a lungo un privilegio per pochi e solo nel XVI secolo, con l’affermarsi di una cucina europea, si diffusero largamente tra il popolo con nomi diversi: empanada, crosta, pastero. Stessa sorte, da alimento aristocratico a popolare, attese la pizza che già nel Medioevo era largamente consumata in versione dolce o salata. L’arrivo del pomodoro sancì il successo della pizza moderna, pensata per la Regina Margherita di Savoia (da qui il nome dell’omonima preparazione con pomodoro, mozzarella e basilico) così come per il popolo. Oggi la diffusione di pane, pizza e focacce è capillare, ma sono molte le cose da sapere per poter preparare e riconoscere un buon prodotto che da secoli accompagna e rallegra la vita dell’uomo.

    2. il pane, le materie prime

    NON C’È LIMITE alla fantasia nella preparazione di pane, pizza e focacce, ma sono sempre acqua, farina e lievito i protagonisti degli impasti. Combinando dosi e modalità di preparazione diversi si possono ottenere prodotti molto differenti, dalla baguette alla rosetta, al pane di segale, alla pizza, alla piadina. In alcune preparazioni, ad acqua, farina e lievito si uniscono anche grassi e sale. I grassi assicurano elasticità e sapore e possono essere animali o vegetali. Per grasso animale si fa riferimento per lo più allo strutto (grasso di maiale liquefatto a 85°), mentre per grassi vegetali s’intendono gli oli di oliva e di semi. Lo strutto ha un buon sapore ed è impiegato soprattutto per rendere friabile la pizza, mentre tra gli oli vegetali l’extravergine di oliva è sicuramente il migliore. L’aggiunta di sale nell’impasto aiuta a dare sapore alla massa e irrigidisce la maglia glutinica, aiutando l’assorbimento dell’acqua e aumentando così la forza dell’impasto, ma svolge anche delle azioni chimico-fisiche pericolose per la lievitazione. Bisogna ricordare che il sale è un blando disinfettante e quindi un antagonista del lievito, per questo la sua dose negli impasti non deve essere mai eccessiva (1-2% rispetto a quella di farina) se si vogliono evitare brutte sorprese.

    Nella scelta delle materie prime da impiegare non si deve sottovalutare la qualità dell’acqua che ha un grande potere solvente e che si arricchisce di sali a seconda della natura del terreno che attraversa. In genere la sua quantità varia dal 40 al 70% del peso della farina, in base alle sue

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