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SALUMI PIACENTINI

ospesa tra “due mondi” la città di Piacenza sorge al confine tra l’Emilia Romagna – di cui fa parte – e la Lombardia, territorio con cui da sempre sono profondissime le connessioni e frequenti gli scambi culturali. Una posizione che ha lasciato un’impronta nell’arte, nella storia e nella cultura enogastronomica del luogo. Fulcro della città è la Piazza dei Cavalli, così chiamata per le statue equestri in bronzo che sorgono al suo interno e che raffigurano i due condottieri Alessandro e Ranuccio, divenuta emblematica della Rocca. Si entra quindi in un incantevole cortile, dove ammirare il loggiato cinquecentesco e il misterioso pozzo ornato da immagini mitiche. All’interno della Rocca, gli appassionati potranno vedere interessanti manufatti nella sala d’armi e visitare le cantine, degustando un buon calice di vino. Si prosegue dunque verso Est e si approda nella valle del fiume Trebbia, che nel corso dei secoli ha modellato il paesaggio con anse, laghetti e ripidi crinali boschivi. Un paradiso per gli amanti del turismo outdoor! Il centro più celebre della zona è Bobbio, borgo medievale celebre per l’abbazia di San Colombano. Si accede alla città attraversando l’antico Ponte Gobbo, peculiare struttura lunga 273 metri ad archi irregolari, dove secondo la leggenda San Colombano riuscì a ingannare il Diavolo in persona. Il monumento riveste un particolare interesse per gli appassionati di storia dell’arte, poiché è raffigurato nello sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci. Proseguendo l’itinerario lungo le valli piacentine arriva il turno della Val Nure, imperdibile per gli appassionati di borghi medievali. È proprio qui infatti che si trova Grazzano Visconti, borgo dove il tempo sembra essersi davvero fermato… Peccato che si tratti di un inganno! La cittadina risale, è vero, almeno all’XI secolo – epoca in cui la troviamo per la prima volta citata in alcuni documenti – ma il suo attuale aspetto è dovuto al poliedrico Duca Giuseppe Visconti di Modrone, che la ricostruì quasi interamente nella prima metà del Novecento, ispirandosi ai principi che avevano animato il movimento in Gran Bretagna: l’intento era quello di fornire ai fortunati cittadini un luogo dotato di tutti i comfort novecenteschi dove però si potesse vivere esprimendo la propria creatività nell’artigianato e nell’agricoltura, conducendo un’esistenza lontana dai massacranti ritmi della società industriale.

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