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Bulbo divino

ella famiglia delle , l’aglio è una pianta bulbosa originaria dell’Asia che nei secoli si è velocemente diffusa nel bacino del Mediterraneo. La sua parte edibile è proprio il bulbo, caratterizzato da involucri che possono essere rossicci o bianchi, al cui interno si trovano dei bulbi più piccoli (bulbilli), comunemente chiamati spicchi. Oggi utilizzato come condimento, l’aglio (il cui nome botanico è ) in passato è stato considerato una pianta sacra dagli Antichi Egizi, i quali usavano darlo in pasto agli schiavi per aumentarne la forza fisica. Residui di aglio inoltre sono stati ritrovati anche nella tomba di Tutankhamon: tra le diverse credenze legate a questo bulbo c’è da sempre quella di ritenerlo in grado di allontanare spiriti maligni. Dal 3000 a.C. in poi, infatti, l’aglio ha avuto un posto importante nel campo dell’occulto: molte delle piante bulbose, quindi del sottosuolo, sono difatti viste tradizionalmente come sacre agli inferi. Al di là delle credenze, l’aglio è anche considerato una pianta medicale. Basti pensare, ad esempio, che nel Medioevo i medici stessi lo utilizzavano per disinfettare le mascherine e che nella Prima e Seconda Guerra Mondiale era usato sotto forma di unguento per scongiurare infezioni nelle ferite. Le proprietà antibiotiche e antibatteriche dell’aglio, ad oggi scientificamente provate, si devono all’allicina, composto solforato che dà al bulbo il classico odore pungente che tutti ben conosciamo, e alla garlicina in esso contenuta. Inoltre, l’aglio è ricchissimo di sostanze oligominerali e minerali e, se fresco, è una buona fonte di provitamina A, vitamine B1-B2-PP. Essendo una pianta ubiquitaria l’aglio è facile da coltivare e non vi è clima (a meno che non vi siano gelate) in cui questa bulbosa non possa proliferare. Il periodo ottimale per piantare l’aglio è quello che va da novembre a febbraio. Essendo una pianta sterile, dell’aglio si devono piantare i suoi bulbetti nello strato attivo del terreno, facendo attenzione a posizionare la punta verso l’alto perché è da lì che si formerà il germoglio. I bulbi (sia in vaso che in terra) vanno distanziati almeno 10 cm l’uno dall’altro e le file di 35. Per quanto riguarda il terreno la pianta dell’aglio non ha particolari esigenze anche se predilige terreni asciutti e sciolti, ma bisogna fare molta attenzione alle annaffiature che non devono mai essere abbondanti. Il consiglio per non sbagliare è quello di annaffiarlo solo al momento dell’impianto e della raccolta, senza preoccuparsi che la pianta possa soffrire la siccità in quanto la sopporta molto bene. L’aglio piantato in inverno può essere raccolto, tramite estirpazione del bulbo, a partire dal mese di luglio e, per capire se è davvero pronto, bisogna fare attenzione che le foglie siano secche. Per conservare a lungo i bulbi di aglio e poterne usufruire per l’anno successivo è possibile creare le classiche trecce da conservare appese in un luogo asciutto.

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