Itinerari del Sognatore. Poemetti lirico narrativi
Di Nino Agnello
()
Info su questo ebook
Si vuole cogliere e rappresentare lo stupore del mondo, la meraviglia del vedere la Terra e la sua umanità dall’alto, da lontano, la gioia di scoprire Paesi nuovi, belli e brutti, carichi di storia, di miseria, di sofferenza oppure di colori meravigliosi, di fascinosi spettacoli. Cogliere la vita lontana dalla nostra soglia di casa, dal nostro quotidiano perimetro urbano, e abbracciarla così come viene incontro e fissarla – più che con una macchinetta – con carta e penna come un atto privato e quasi nascosto per poi – ben confezionato – comunicarlo agli altri e goderne insieme con la memoria, coi ricordi particolari. Anche con giudizi severi.
Poesia dell’homo viator, di un itinerarium continuum o a varie riprese per incontrare l’uomo, il mondo, la storia, l’arte, la meraviglia, la gioia, la Vita. Quella che amiamo però, quella che raccomandiamo anche agli altri per un colloquio su interessi comuni. Favola, Musica, Poesia, Stupore, Bellezza. E altro ancora.
Correlato a Itinerari del Sognatore. Poemetti lirico narrativi
Ebook correlati
Chi ha ucciso Euridice?: Il mito di Orfeo ed Euridice Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMistral Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAlla mia terra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMinuetti per quattro stagioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa crociera degli amori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVenere Lavinia - Il Mare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiovine Sentiero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLatina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClessidra con polvere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMemories Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Parole migranti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCorti di mare: Racconti e Miti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Canti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Distanza del Tempo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAqua Electa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAsciugati! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniÈ facile vivere bene a Palermo se sai cosa fare Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Senza velo di pianto: Poesie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nastro di Arianna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDagli Appennini al Tirreno: Poesia in forma di racconto tra Piombino e le Marche Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa memoria incompiuta del visibile Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe stagioni degli usignoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl trionfo della morte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniConchiglie nella rete: Sogni imbrigliati in viaggi di pensiero Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSui miti delle acque Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniWanderlust-Felicità senza catene Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRespirando l'oceano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAttraverso le stagioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMal d'Amore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFrustuli d’Anima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Itinerari del Sognatore. Poemetti lirico narrativi
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Itinerari del Sognatore. Poemetti lirico narrativi - Nino Agnello
NINO AGNELLO
ITINERARI
DEL SOGNATORE
(Poemetti lirico-narrativi)
Proprietà letteraria riservata
© by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Edizione eBook 2014
ISBN: 978-88-6822-158-4
Via Camposano, 41 (ex Via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Indice
Premessa
In Sicilia
Il pescatore-poeta
La ballata del tempo creditore
Claritatis elogium
Linosa, l’isola evitata
Fedele fino al martirio
Un sogno a sei nella Valle
Concerto e mostra nella Valle
Nel cuore antico della Sicania Salita a Castronovo di Sicilia
Visita a Morgantina
Visita ai presepi di Caltagirone
Visita a Gibellina e Salemi Isole nell’isola
Sotto Rocca Busambra nel bosco della Ficuzza
Una giornata a Palazzo Adriano
In Italia
L’isola e il continente (poemetto lirico-narrativo)
Un incontro a Torino
Prepararsi al volo
Pasqua a Piacenza
Essere e pensare UNICEF
Una città dentro la nebbia
Un pellegrino a Roma
In Europa
L’infedele convertito
Giardino tedesco
Sulle vette dei Pirenei
I voli del pellegrino a Medjugorje
Dalla Rupe Atenea alle Alpi Carsiche
La città di Gaudì
Dittico madrileno
Premessa
Ecco la raccolta dei poemetti a cui da qualche tempo pensavo: poemetti lirico-narrativi di viaggio in Sicilia, in Italia e in Europa. E i viaggi nell’uomo, dentro l’uomo, nel suo mondo morale, spirituale, sociale e nei luoghi della coscienza. La collocazione segue il criterio della distanza: si parte da vicino – lo scrivente, la sua città – per andare lontano, nell’interno dell’isola e fuori di essa, in varie parti d’Italia e d’Europa, attraversando la realtà multiforme per uscire nei luoghi dell’attesa, della speranza: dalla nebbia alla luce, come indica la metafora di un poemetto.
Altri poemetti consimili hanno trovato già posto e spazio nel volume Sotto le cupole d’oro (Roma, 2008) e altri già prima erano entrati di diritto in Le colombe di Galla Placidia (ivi, 1990), Parole di granito (ivi, 2000), Accadimenti (Foggia, 1998).
Un intero volumetto era stato dedicato alla scoperta di Lampedusa (La danza dei delfini, Caltanissetta 1980), un altro volumetto alla città di Palermo (Palermo volti e cuore, Palermo 1993) forse in chiave più lirica e umorale che poematica o narrativa; e sempre in chiave lirica era un viaggio di scoperta di un intero territorio quasi arcaico, il volumetto All’ombra del basilico (Agrigento 1987).
La differenza, quindi, spesso è formale più che sostanziale, perché in fondo viaggiare per me è stato sinonimo di poetare e poetare l’equivalente di scoprire, emozionarmi di fronte al nuovo, pormi degli interrogativi e cercare di rispondere, e anche ubbidire, nella scrittura, a una specie di flusso continuo del pensiero. Da tempo godo così il mio viaggiare per l’Italia e per l’Europa, scrivendo, trascrivendo, appuntando parole, frasi, emozioni, pensieri o abbandonandomi all’onda emotiva della mente che detta le sue divagazioni.
È poesia anche questa, sperimentata già da validissimi poeti, da Pascoli a Campana, da Pavese a Elsa Morante, a Margherita Guidacci, a Alda Merini, a Caproni, a Luzi, a Turoldo. E altri ancora.
Si vuole cogliere e rappresentare lo stupore del mondo, la meraviglia del vedere la Terra e la sua umanità dall’alto, da lontano, la gioia di scoprire Paesi nuovi, belli e brutti, carichi di storia, di miseria, di sofferenza oppure di colori meravigliosi, di fascinosi spettacoli. Cogliere la vita lontana dalla nostra soglia di casa, dal nostro quotidiano perimetro urbano, e abbracciarla così come viene incontro e fissarla – più che con una macchinetta – con carta e penna come un atto privato e quasi nascosto per poi – ben confezionato – comunicarlo agli altri e goderne insieme con la memoria, coi ricordi particolari. Anche con giudizi severi.
Poesia dell’homo viator, di un itinerarium continuum o a varie riprese per incontrare l’uomo, il mondo, la storia, l’arte, la meraviglia, la gioia, la Vita. Quella che amiamo però, quella che raccomandiamo anche agli altri per un colloquio su interessi comuni. Favola, Musica, Poesia, Stupore, Bellezza. E altro ancora.
Agrigento, gennaio 2012
L’Autore
In Sicilia
Il pescatore-poeta
Il pescatore-poeta a sera getta le reti
nel mare dei sogni,
all’alba ritorna con la barca
piena di vento:
i pesci sono rimasti in un letto di pace.
Gli è bastato fondere nel suo
il respiro del mare.
Il pescatore regala pesci al mare,
a chi ne ha e a chi ne vuole:
il suo mestiere è donare
perché cerca ricompensa d’amore.
Pescatore di pesci o pescatore di uomini?
Donatore di pesci o di parole?
Parole come pesci dorati
dentro reti senza maglie e senza inganno.
I discorsi non sono trappole,
le parole non sono esca.
Sono pane e vino. Sono vita e verità.
La verità dell’uomo, del poeta,
del pescatore, non del commerciante.
Il pescatore mira alla salute del mare,
alla salute dei pesci, dei piccoli e dei grandi,
non guarda allo spessore del portafogli.
Prende dal mare quanto gli basta per oggi
perché domani è un altro tempo,
così attinge dal piatto il pasto necessario
per sostenere in piedi il peso del corpo.
Il mare è il piatto di tutti,
ci mangiano sani e malati,
ed è giusto tenerlo pulito per tutti gli usi.
Il pescatore è mite e paziente,
si nutre di attesa e di speranza,
ha il cielo sempre sul capo
e il suo volto è un abisso di mistero,
studia e contempla il mare
coglie moti, linguaggi, mutamenti:
dalla superficie comincia il mistero
degli abissi, quelli noti e quelli inesplorati.
Il pescatore legge nel libro dei venti,
nel sillabario di stelle e costellazioni,
battezza le nuove visioni,
rammenta sempre le antiche,
conosce i punti fermi della sua geografia
e i limiti della sua coscienza.
Quanto più l’immenso piano gli allunga lo spazio
tanto più misura in tempo i segni della prudenza,
perché sempre ci sono ostacoli da riconoscere
per adeguarli al metro del coraggio.
Quante lingue parlano i venti?
Egli tutte le conosce, le ascolta e le traduce
col prontuario della saggezza:
battezzarli è come domarli,
ascoltarli vuol dire conviverci
per non lasciarsi sopraffare.
Il pescatore è uomo di fede,
getta le reti e recita preghiere:
conosce tutti i santi del soccorso,
tutte le invocazioni per ogni evenienza.
I pesci sono i grani del suo rosario,
con sale e acqua rinnova il suo battesimo.
Gesù gli insegna a camminare sulle acque.
Il pescatore è un vero equilibrista,
compensa i beccheggi con la bonaccia,
le grosse ondate con le goccioline sul viso
e torna sempre all’equilibrio dopo una forte
ubriacatura.
2
Pescatore di anime o di corpi?
Lui è pescatore di corpi, ma cerca anime
specie quando scende negli abissi
dove i corpi esauriscono il peso
e l’anima emerge dal buio alla luce.
I pesci sono corpi ma li vede anime,
ne conosce e ne cerca l’essenza,
lo spirito individuale: negli occhi,
nei colori, nei moti, nell’abilità:
ne resta ogni giorno più stupito di prima
se la conoscenza è più perfetta
e il rispetto ne è la conseguenza.
E l’amore? Anche l’amore, quello che unisce
persona a persona e l’anima di ogni persona.
Chi gli parla nel silenzio degli abissi?
La voce della Vita con linguaggio eterno,
unico, buono per tutto l’Universo di Dio
quello astrale e quello delle profondità acquoree,
dove il silenzio trasmette perfino l’impercettibile.
Dio conosce questi linguaggi, anche quelli
fosforescenti
perché appartengono alle sue creature
e le creature sono il corpo stesso del Creatore.
Visibile e invisibile, perfetto silenzio
e musica di gesti e suoni,
emissioni di odori e nudi desideri
che hanno Amore per denominatore comune.
3
Il pescatore dorme su materassi ad acqua,
respira dentro un pallone aerostatico,
legge la cabala degli astri,
parla coi segni a popoli muti,
a volte accende il lampadario
per godere la vastità dell’azzurro,
altre volte si confonde
nel buio più fitto dell’impalpabile.
Il pescatore è un affabulatore pacifico,
ha un uditorio variegato,
solo il vento gli fa contestazione
e le onde cancellano i discorsi più vanitosi,
quelli più saggi resistono senza scadenza,
s’incidono su lastre invisibili.
I pesci assorbono le sue lezioni,
sono i personaggi delle sue favole.
Se poi salgono sirene da cavità piene di eco
nascono concerti ad orchestra piena:
azzurre platee subiscono incantesimi.
Il pescatore-poeta è il solitario per eccellenza,
ma gode di compagnie privilegiate
diurne e notturne, esotiche e nostrane
perché coi suoi viaggi senza frontiere
unisce popoli e continenti,
emigra con gli stormi alati,
sconfina intrepido sul dorso degli squali,
danza coi delfini, gareggia coi gabbiani,
non ha mai giornate vuote
perché le sorprese entrano da tutte le porte.
Esercita tutti i mestieri,
è un diarista che scrive e cancella,
conserva in bocca ai pesci,
è un compositore, un cantautore,
conosce tutte le scale a scendere e salire,
compone canti di meraviglia e li offre
alle orecchie del vento, ai sorrisi delle stelle,
li affida ai volatili per donarli
a tutti i musici del mondo,
a tutti i teatri della benevolenza.
4
Il pescatore-poeta è un gran giocoliere:
se il delfino gli danza davanti
lui lo imita e ne dirige salti e contorcimenti.
Se quello grugnisce e squittisce,
lui canta e inventa, intona melodie
e le sparpaglia al vento
per tutte le creature con orecchie e senza orecchie.
Spesso diventa un bambinone,
il fanciullo più felice di questo mondo
se nell’uniforme tappeto azzurro
vede occhietti cercarlo:
allora narra le fiabe più belle
e altre ne inventa per quei musetti
divertiti a fior d’acqua felicemente assorti
a trasmettere felicità a tutto il regno.
Con tutte le età che possiede
è lui il bambino più longevo del mondo.
Il pescatore è un poeta-filosofo,
insegna ai pesci a ragionare da cristiani,
parla loro dell’amore cosmico, universale:
i pesci ascoltano e gli si fanno più amici.
La sua filosofia non ha confini
come l’amore come l’oceano:
chi vi sta dentro ha spazi infiniti.
Poi al canto di antiche ninne-nanne
i pesciolini si addormentano
in culle di alghe morbide:
la luna si abbassa e li veglia pensosa.
5
Un giorno il pescatore vede le forme dell’Angelo
fiammante in viso e con le vesti aeree
a somiglianza del Cristo sulle acque di Tiberiade
con le mani aperte all’incontro:
quando le prese, sentì solo calore
e profumo mai prima annusato:
allora con le braccia al petto
restò immobile nella visione
e si disse prediletto dal Padre.
Pianse o rise di gioia nello stupore?
Le acque sanno e i pesci lo sanno
tutto quello che lo scriba non sa
e solo ne ascolta nell’intimo
la voce arrivare da lontano:
viene con le sirene il canto del pescatore.
Il pescatore-poeta conosce anche drammi e tragedie
quando corpi s’imbrogliano
nel gorgo delle acque inferocite
e le anime scontano le pene dell’inferno
prima che abbiano tempo di pentirsi.
E quanti corpi ha visto lacerati
confitti alle scogliere schiumose
quelle che mordono e spezzano le ossa
con l’aiuto del vento e il consenso del buio pesto
e nessuno che può dare un dito d’aiuto
o porgere una corda a salvamento.
Allora è lo schianto, la totale disperazione
perché cielo terra e acqua
formano un unico groviglio
tragicamente chiuso ad umano soccorso.
Beato allora chi ha tempo
d’incrociare le braccia a rapida preghiera.
Ammutoliti i pesci sono fuggiti a rintanarsi
come bambini terrorizzati dal tuono
prolungato e dai lampi a saette incrociate.
Il pescatore ha visto anche questo,
spesso ne è uscito indenne o con le ossa malconce:
provvida una mano l’ha tratto di peso
dalla bocca della morte: consapevole
si è detto più volte debitore
al suo Angelo custode.
Perciò uomo di fede è il pescatore
e vive di riconoscenza: spesso affila
il rasoio dell’umiltà e si taglia la barba dell’orgoglio,
si denuda dell’abito della sicumera
e coi pesci prega come tutti i bambini
col cuore dell’innocenza.
L’alba è l’altare illuminato
e il tramonto è l’icona del romitaggio,
del silenzio raccolto nell’occhio di Dio:
allora gli è dolce l’abbandono
in Colui che tutti abbraccia
e salva nel suo insuperato Amore.
Agrigento, luglio 2009.
La ballata del tempo creditore
Tempo tempo mio prezioso
mia cassaforte degli anni
banca dei sogni miei
mio creditore e garante,
lo so che mi accompagni fedelmente
mi pedini con netta precisione:
inseguimi se vuoi, ma paziente e calmo
spiami, scortami,