Lettorincuffia.: Un'idea per la scuola: l'ascolto migliora la lettura

Di Maurizio Falghera e Loredana Perego

Lettorincuffia è un manuale per il miglioramento della lettura attraverso l'ascolto di audiolibri. Una strategia didattica già sperimentata e consolidata in altri paesi con risultati decisamente positivi per gli alunni di varie fasce d'età. In Italia sono in corso diverse sperimentazioni nell'utilizzo degli audiolibri nelle scuole elementari e secondarie di primo grado e quest'opera propone un quadro teorico e pratico per tutti gli insegnanti che desiderano approfondire questa formula didattica e organizzare al meglio le loro attività scolastiche.
Di fronte al grave problema delle difficoltà di lettura, che implica conseguenze negative anche sull'apprendimento di altre materie e più in generale sulla crescita della literacy, gli audiolibri sono uno strumento di fondamentale importanza se introdotti in sincronia con la lettura visiva dei testi: audiolibri realizzati da voci esperte in grado di trasmettere agli alunni i significati, lo stile e il colore emotivo delle opere e dei loro autori.
Il volume è diviso i due parti: la prima, a cura di Maurizio Falghera - sociologo ed editore di audiolibri - illustra il concetto di 'lettura+ascolto' e introduce ai processi cognitivi coinvolti quando si legge e si ascolta in sincronia un testo. La seconda è il racconto dell'esperienza didattica di Loredana Perego - insegnante di scuola media che da anni sperimenta questo metodo coi suoi alunni con eccellenti risultati - e contiene preziose indicazioni su come e quando organizzare nelle classi gli incontri didattici di Lettorincuffia, con l'ausilio di schede operative, questionari, registri dei progressi, audio-bibliografie.

• Lingua: Italiano
• Editore: Il Narratore
• Data di uscita: 17 mar 2016
• ISBN: 9788868162757

Anteprima del libro

generale

il Narratore audiolibri

presenta

Lettorincuffia

Un’idea per la scuola:

l’ascolto migliora la lettura

di

Loredana Perego

e

Maurizio Falghera

Lettura+Ascolto

Alcune indicazioni di carattere teorico

di

Maurizio Falghera

Analfabetismo contemporaneo

Viviamo nell’epoca in cui le nuove tecnologie digitali stanno letteralmente ‘rivoluzionando’ il tradizionale concetto di ‘alfabetizzazione’. Leggere e scrivere restano ovviamente funzioni basilari dell’apprendimento primario, tuttavia non esauriscono da sole le competenze necessarie per sostenere uno sviluppo culturale sempre più complesso con cui si possano affrontare le enormi sfide esistenziali del XXI secolo.

Per esempio, possiamo essere considerati pienamente alfabeti se aprendo un giornale non riusciamo a interpretarne facilmente e correttamente gli articoli? Se non sappiamo leggere un’indicazione in un aeroporto? Se non siamo capaci di compilare un modulo d’iscrizione o un curriculum vitae? O, ancora, se non comprendiamo almeno qualcosa di un linguaggio tecnico (giuridico, economico, politico, medico)? E, infine, se non sappiamo usare uno smartphone o un tablet? Ebbene, se si è incapaci di eseguire questo genere di operazioni si parla di ‘analfabetismo funzionale’. C’è anche, purtroppo, un ‘analfabetismo emotivo’ da considerare, specialmente tra i giovani, un tipo di ‘ignoranza’ che sta producendo conseguenze gravi, come la tendenza alla depressione o a comportamenti violenti e aggressivi [1]. Tutte queste cose in qualche modo le sappiamo… ma per non disperderci in un’analisi superficiale e confusa di tutti questi elementi della moderna alfabetizzazione, concentriamoci solo su un aspetto: l’ASCOLTO.

Il ritorno dell’Ascolto

La capacità di ascoltare è altrettanto essenziale per lo sviluppo cognitivo di quelle del parlare, leggere e scrivere. Una funzione ‘arcaica’, niente da dire: siamo ancora nella pancia della mamma e già abbiamo le prime esperienze d’ascolto. Nuovo è il fatto che i media digitali stanno dando nuova vita all’ascolto e alla narrazione orale: se fate una navigazione in youTube, per esempio, troverete milioni di persone di tutte le parti del mondo che semplicemente… parlano, e dunque si suppone che desiderino essere ascoltate; per non parlare di Skype, dei Podcast e di tutto il mondo delle webradio.

E questo accade proprio quando le tecnologie di esplorazione del cervello, come la Risonanza Magnetica Nucleare, stanno scoprendo, con sempre maggiore chiarezza, come questo funziona e apprende. Molte delle attuali ricerche scientifiche stanno mettendo in risalto le complesse funzioni delle reti neuronali e soprattutto le loro interazioni quando si ascolta; sono molte le aree del cervello coinvolte nell’attività uditiva e l’ascoltare implica vasti collegamenti con i centri deputati alla visione, alla comunicazione orale (parlare), allo scrivere, fino all’attivazione delle emozioni e alla formazione dei significati (semantica). Il famoso neurobiologo Humberto Maturana afferma che l’atto di ascoltare è un comportamento attivo che riguarda il dominio emotivo ed è l’atteggiamento fondamentale del processo di conoscenza, dell’imparare, ma anche dell’insegnare [2]. Per questa ragione ascoltare può giocare un ruolo essenziale nell’apprendimento di abilità multiple, specialmente quando l’ascolto — nelle attività didattiche — è fatto contemporaneamente con la lettura del testo.

La ‘profondità di campo’ con la lettura e l’ascolto in sincronia

Infatti leggere un libro