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Il neonato sensazionale: Alla scoperta dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino da zero a dodici mesi
Il neonato sensazionale: Alla scoperta dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino da zero a dodici mesi
Il neonato sensazionale: Alla scoperta dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino da zero a dodici mesi
E-book167 pagine3 ore

Il neonato sensazionale: Alla scoperta dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino da zero a dodici mesi

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Info su questo ebook

Cosa prova un neonato nei primi minuti di vita? E cosa sente quando a sette mesi, trasformato in una persona completamente diversa, dondola sulle quattro zampe? Quanta coscienza ha di ciò che gli accade? A queste e altre domande risponde Mariapia de Bari in questo libro, offrendo a chiunque abbia la fortuna di venire in contatto con un neonato, gli strumenti per interpretarne i segnali. L’autrice mette a frutto l’eredità scientifica degli studiosi che l’hanno preceduta con esperimenti dagli esiti sorprendenti, volti a capire come il neonato possa percepire il mondo che lo circonda e se sia in grado di provare emozioni. Ma è soprattutto grazie ai neonati sensazionali, i piccoli pazienti che Mariapia de Bari osserva e assiste nel suo ambulatorio, che questo libro riesce a raccontare, con professionalità e semplicità allo stesso tempo, lo sviluppo neuropsicomotorio dalla nascita ai primi passi. 

Mariapia de Bari è fisioterapista e osteopata. La sua carriera professionale nella riabilitazione di bambini con patologia neurologica inizia nel 2002. Nel 2003 instaura una collaborazione, destinata a perdurare nel tempo, con il Policlinico Umberto I di Roma, per il trattamento di bambini con malattie rare del tessuto connettivo. Nello stesso tempo, inizia l’attività di docenza e partecipa a conferenze nazionali e internazionali. Nel 2005 entra a far parte dello staff del Centro Vojta di Roma, dove acquisisce competenze nel trattamento di neonati con patologia neurologica e ortopedica. Nel 2015 consegue il diploma in osteopatia e matura una maggiore consapevolezza nella relazione empatica con il neonato, o bambino, e la sua famiglia. Attualmente, svolge l’attività di fisioterapista e osteopata sia presso il Centro Vojta che in libera professione, con elevata specializzazione nella riabilitazione traumatologica ed ortopedica in età pediatrica. È assistente alla didattica e svolge attività di tutoraggio presso il Centre pour l’Etude, la Recherche et la Diffusion Osteopatiques. È inoltre referente per i tirocini del corso di laurea in fisioterapia dell’Università di Roma La Sapienza. È in continua formazione, nutrendo costantemente la passione per il suo lavoro. Questo è il suo primo libro.
LinguaItaliano
Data di uscita21 dic 2018
ISBN9788899706531
Il neonato sensazionale: Alla scoperta dello sviluppo neuropsicomotorio del bambino da zero a dodici mesi

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    Il neonato sensazionale - Mariapia de Bari

    libro.

    PREFAZIONE

    Emozione, empatia, naturalezza, condivisione, fantasia, amore: sono queste le parole chiave di questo libro, sono queste le parole chiave della vita di Mariapia de Bari.

    Questo libro non è stato scritto: questo libro è nato. È nato con naturalezza dal percorso di vita della scrittrice. L’arte di entrare nelle emozioni dell’altro, esprimendo al meglio la grammatica della fantasia, è una modalità molto naturale dell’autrice e lo manifesta abilmente nei vari momenti di questo libro.

    Mariapia ha iniziato a collaborare con me diciotto anni fa, formandosi in idrokinesiterapia e in percorsi riabilitativi di bambini con vari tipi di disabilità, dalle più gravi alle più lievi. Tutte necessitavano di professionalità, sensibilità e forte empatia, non solo con i bambini, ma anche con i genitori.

    Riuscire a essere sempre all’altezza della situazione con bambini fragili, alcuni con gravi disabilità, vuol dire essere in grado di condividere percorsi di vario genere con qualsiasi bambino e qualsiasi genitore. Se sei pronto e formato per le imprese definite talvolta impossibili, sei naturalmente capace di affrontare tutte le altre difficoltà. Mariapia, in questo, oggi è maestra. Sono veramente orgoglioso di aver condiviso con lei forti emozioni e momenti di crescita nel mondo della disabilità e non solo, con lei che è un’innamorata della vita e dell’amore. Questo libro ne è la pura espressione.

    In questi ultimi anni il mestiere del genitore sta diventando sempre più complicato, ma ancor più complicato sta diventando il mestiere del bambino.

    La naturalezza della gravidanza, della nascita e della crescita di un bambino è insita nella natura dell’uomo al pari di tutti gli altri esseri viventi. Nella storia della vita, in milioni di anni, la natura è stata sovrana in modo determinante. La selezione naturale facilitava il prendersi cura successivo alla nascita e durante la crescita del bambino: molti feti non arrivavano al nono mese e i bambini nati fragili non riuscivano a sopravvivere. Anche allergie e intolleranze alimentari non trovavano risposte in un mondo molto lontano dal nostro. Chi restava in vita era il più forte, il più geneticamente sano, capace non solo di sopravvivere alle difficoltà e alle intemperie, ma anche in grado di procreare una prole forte. Solo così la magia della vita è giunta ai nostri giorni.

    Oggi ci troviamo di fronte a giovani, bambini, neonati e feti che riescono ad andare avanti nella loro crescita, non per capacità proprie, ma, a dispetto della selezione naturale, per aiuti esterni ed estremi.

    Bambini che nascono con un peso di cinquecento grammi, un tempo, sarebbero stati incompatibili con la vita, come lo sarebbero stati quei bambini nati con gravi deficit metabolici: oggi questi neonati vengono trattati in tempo con terapie sostitutive. Altre fragilità che nascono da allergie, intolleranze alimentari, malformazioni viscerali e cardiache vengono trattate chirurgicamente alla nascita.

    Esistono oggi tanti bambini che ancor prima di nascere hanno bisogno di cure. Sia chiaro: non di cura, intesa come terapia, ma di chi se ne deve prendere cura, concetto molto discutibile in questo particolare momento storico.

    In una generazione di bambini molto fragili troviamo contemporaneamente una generazione di genitori altrettanto in difficoltà: troppo spesso non riescono a stare accanto ai propri figli nei tempi che madre natura ha indicato in milioni di anni. In passato la madre partoriva e allattava per un giusto periodo, assistendo il proprio figlio in ogni momento di crescita. Questo avveniva con il supporto del padre che, per quanto impegnato fuori casa, dava un contributo affettivo, di calore e sicurezza, che gli stretti spazi, di grotte e capanne prima e di stanze fredde e piccole poi, in qualche modo imponevano.

    Oggi tutto è cambiato. Alla fisiologia delle fasi della vita, dal concepimento al raggiungimento delle autonomie dei primi anni, si contrappone la poca presenza dei genitori, stanchi e affannati entrambi sul lavoro. I bambini, sin dai primi giorni di vita, vengono consegnati ai nonni o a strutture esterne all’ambiente domestico. Nel poco tempo a disposizione, i genitori sono costretti a formarsi come persone attente alle emozioni del proprio bambino, ai suoi sviluppi psicomotori, ad ascoltarne i silenzi e a coglierne gli sguardi.

    Questo libro ha la capacità di far parlare il bambino ancor prima che nasca e di far cogliere ai genitori le piccole variazioni che fanno la differenza, mese dopo mese.

    Francesco Manfredi

    Francesco Manfredi, medico chirurgo, specialista in Ortopedia e Traumatologia e in Medicina Fisica e Riabilitazione.

    Dirigente medico presso l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, con incarico di alta specializzazione in disabilità e neurortopedia dell’età evolutiva. Esperto in attività inclusive per persone con disabilità e sport paralimpici.

    INTRODUZIONE

    Quando i genitori si rivolgono a me per un consulto, osservo il piccolo per qualche minuto prima di chiedergli il permesso di toccarlo. Esamino come si muove, a cosa è interessato, come mi guarda. E, ogni volta, nella mia testa sopraggiunge una domanda, sempre la stessa: tu chi sei?

    Le risposte che il mio intuito elabora vengono confermate dagli studi di coloro che ci hanno preceduto e che sono stati grandiosi nel mettere per iscritto le loro osservazioni. Oltre alle letture e ai corsi di formazione che tutt’oggi continuo a frequentare, la mia mente, in modo del tutto spontaneo, ha cominciato a chiedersi cosa possa provare questo piccolo essere misterioso: cosa sente quando a poche settimane di vita giace nella culla o quando a sette mesi, trasformato in una persona completamente diversa, dondola sulle quattro zampe? Quanta coscienza ha di ciò che gli accade? Formula dei pensieri a riguardo?

    Ho studiato referti clinici, chiesto contributi a esperti, esaminato testi di autori che nel tempo hanno effettuato esperimenti per capire come il neonato possa percepire il mondo che lo circonda e se sia in grado di provare emozioni. Perché, di certo, le nostre restano delle ipotesi, fantasiose congetture alla scoperta del pensiero del neonato che, di fatto, resta uno sconosciuto, un mistero o, per dirlo con le parole di Deepack Chopra, medico endocrinologo, "puro oro spirituale".

    Contemporaneamente a tali osservazioni e profonde immersioni nella "grammatica della fantasia", formulavo a me stessa ancora una domanda: con chi vorrei condividere questo libro?

    Il mondo che circonda il neonato è cambiato: si ha nei suoi confronti un’attenzione maggiore, forse eccessiva, al punto da sconfinare in un’inappropriata iperprotezione. Si tende a riempirlo di stimoli, spesso inadeguati, sin dai primi giorni. Per comodità gli s’impongono i nostri ritmi di allattamento e sonno-veglia, si tende a confinarlo nel cosiddetto ovetto, o nel box, con gli stessi giocattoli per lungo tempo. È diventato sempre più raro, per un genitore, stendersi su un tappeto con il proprio bambino e costruire un gioco insieme. Dall’ovetto si passa repentinamente alla seduta: il neonato viene messo passivamente dritto sul seggiolone, senza nessuna tappa intermedia, senza che gli venga dato il tempo di coordinarsi con i suoi muscoli, affinché possa sostenere in modo attivo ed equilibrato le sue ossa in via di formazione. E, intanto, si farebbe qualsiasi cosa pur di non sentirlo piangere, pur di mettere a tacere, per via di ancestrali sensi di colpa, una sua fisiologica espressione di comunicazione, senza veramente riuscire a cogliere il significato di quel pianto. Non basta più festeggiare il primo anno di vita: oggi si festeggiano i complemese quando invece si dovrebbero festeggiare le piccole grandi conquiste ottenute con le sue forze, nei suoi tempi. Si creano aspettative in merito al neonato, attribuendogli un carattere che ancora non è realmente costruito, progettando, senza esagerare, un eventuale matrimonio o carriera. Credo che qualunque adulto abbia un compito molto preciso, ben determinato: osservare il neonato e il bambino che cambia e l’adolescente che diventerà, seguirlo nelle sue scelte, stimolarlo e aspettare la sua risposta, guidarlo nella crescita senza anticiparlo, senza sostituirsi a lui. Qualunque adulto deve essere pronto a rispondere a un neonato che chiama con il suo pianto, ma anche, e soprattutto, con le sue movenze, con i suoi sguardi, con un sorriso.

    Alla luce di queste considerazioni vorrei condividere queste pagine con madri e padri biologici e non, nonne e zie, insegnanti, educatori e operatori sanitari della prima infanzia, ma anche con tutti quegli adulti che, inconsapevolmente e inderogabilmente, hanno il compito di genitore ogni qual volta la propria strada, anche solo per un istante, incroci quella di un neonato.

    È bene precisare che i tempi per il raggiungimento di determinate tappe motorie, come ad esempio il gattonamento o i primi passi, possono variare da neonato a neonato con differenze fino a quarantacinque giorni, pertanto questo testo non vuole essere un vademecum dello sviluppo neuropsicomotorio del neonato, tanto meno un manuale per l’educazione precoce dei bambini. La sua progettazione è iniziata dalla mia quotidiana osservazione clinica, in qualità di fisioterapista e osteopata.

    Il neonato sensazionale è un approccio multidisciplinare ai primi mesi di vita del bambino che pone al centro di ogni interazione il neonato, come soggetto senziente, che risponde a una serie di stimoli con una gamma di espressioni motorie, vocali ed emotive non casuali.

    Sensazionale origina dal latino sensus ovvero senso inteso come olfatto, gusto, udito, vista e tatto, ma ha anche una derivazione che è sensatio ossia sensazione, emozione. Il neonato che, nella prima accezione neurofisiologica, vive di sensi, recepisce con essi e si sviluppa, adattandosi al mondo, è sensazionale. Il neonato che in questo sentire prova emozioni, si commuove, si meraviglia delle sue mani, delle sue scoperte, del suo mondo interiore è sensazionale. E, infine, il neonato in sé è sensazionale per noi che lo osserviamo compiere gesti naturali e per niente scontati. Per lui e per noi ogni sua conquista è un fatto sensazionale.

    Mi piacerebbe immaginare questo libro come un compendio per traduttori che spieghi a chiunque abbia la fortuna di venire in contatto con la meravigliosa creatura che è un neonato come interpretarne i segnali e, soprattutto, come restituirne di coerenti con il suo modo di sentire.

    Senza mai dimenticare

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