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Nell'ora della nostra morte
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Nell'ora della nostra morte
E-book47 pagine34 minuti

Nell'ora della nostra morte

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Info su questo ebook

Secondo Gregorio, ogni azione di Cristo è per noi un ammaestramento. Quindi, quanto Cristo ha fatto sulla croce, ciascun morente lo compia a suo modo e in relazione alle minori capacità dell'ultima ora di vita...
LinguaItaliano
Data di uscita15 feb 2019
ISBN9780244159849
Nell'ora della nostra morte

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    Nell'ora della nostra morte - Congregazione OFMA (Curatore)

    Gloriosi  

    Nell’ora della nostra morte

    a cura della Congregazione Ofma

    Preghiere in punto di morte

    Secondo Gregorio, ogni azione di Cristo è per noi un ammaestramento. Quindi, quanto Cristo ha fatto sulla croce, ciascun morente lo compia a suo modo e in relazione alle minori capacità dell'ultima ora di vita.

    I cinque gesti di Gesù sulla croce

    Egli pregò; infatti si dice che abbia declamato i versetti del Salmo: Mio Dio, mio Dio, volgi lo sguardo su di me! e i successivi, fino a: Nelle tue mani..., ... Cristo anche pianse, come testimonia l'Apostolo, gridò, raccomandò l'anima al Padre e offerse il suo Spirito, come afferma il Vangelo. Pure il malato preghi nella sua ultima ora. Se non è più in condizione di farlo con la propria voce, lo faccia almeno interiormente. Dice Isidoro: è meglio pregare Dio in silenzio che a voce alta senza la giusta disposizione del cuore.

    In secondo luogo , il morente rafforzi il suo grido interiore, non la voce: Dio presta più attenzione al tacito anelito del cuore che al suono della voce. Chiedere dentro di sé non è altro che un'implorazione a voce alta per il perdono dei peccati e per la vita eterna.

    Terzo: il malato pianga non tanto con gli occhi corporali, ma soprattutto con le lacrime del cuore, con sincero pentimento.

    Quarto: raccomandi l'anima a Dio, dicendo: Nelle tue mani, Signore....

    Quinto: il malato renda volontariamente lo spirito fin quando è cosciente, e, così, nell'ora della morte, conformerà la sua volontà a quella di Dio, come è giusto.

    Fin quando il morente può parlare ed è co-sciente, pronunci queste preghiere: Altissimo Iddio, immensa Bontà, dolcissima e gloriosissima Trinità, Ti amo e Ti adoro sopra ogni cosa: abbi pietà di me, povero peccatore. Ti raccomando la mia anima.

    Poi dica: Dio mio, Padre di misericordia, ab-bi pietà della tua misera creatura, aiutami nella mia più profonda angoscia. Affrettati, o Signore, in aiuto a quest'anima abbandonata e sperduta perché non venga dilaniata dalle belve infernali!.

    Preghi ancora il malato: Soavissimo e amatissimo Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, disponi che, grazie all'immenso valore e forza della tua santissima passione, possa venire accolto nel numero dei tuoi eletti. Mio Salvatore e Redentore, mi affido a Te: non ripudiarmi! Vengo a Te: non respingermi!

    Un'ulteriore preghiera: Nostro Signore Gesù Cristo, desidero ardentemente il tuo paradiso, non grazie ai miei meriti (io sono polvere, cenere e il più miserabile dei peccatori), ma per la forza e la potenza della tua santissima passione: in virtù di essa, Tu volevi redimere me, povero uomo mortale! Nella tua bontà, mi hai donato il paradiso per merito del tuo sangue prezioso.

    Inoltre, dica l'infermo questo versetto e lo ripeta più volte, almeno tre: Signore, hai spezzato le mie catene, Ti porgo l'offerta di lode.

    Si crede che queste parole, secondo l'affermazione di Cassiano, abbiano una tale forza che le colpe di chi le pronuncia

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