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Ucciso con un bacio (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle—Libro 5)
Ucciso con un bacio (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle—Libro 5)
Ucciso con un bacio (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle—Libro 5)
E-book274 pagine4 ore

Ucciso con un bacio (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle—Libro 5)

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Info su questo ebook

"Molto piacevole. Consiglio caldamente questo libro a tutti i lettori che sanno apprezzare un giallo ben scritto, con qualche svolta e una trama intelligente. Non resterete delusi. Un modo eccellente di trascorrere un freddo fine settimana!"
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (parlando di Assassinio in villa)

UCCISO CON UN BACIO (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle–Libro 5) è il quinto libro di una nuova affascinante serie di gialli che inizia con ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1), un Bestseller numero #1, con oltre 100 recensioni a 5 stelle, e scaricabile gratuitamente!

Lacey Doyle, 39 anni e divorziata da poco, ha fatto un drastico cambiamento: ha lasciato la sua vita frenetica a New York e si è stabilita in una pittoresca cittadina di mare in Inghilterra: Wilfordshire.

Durante una gita romantica nella campagna inglese, Lacey ha la fortuna di imbattersi in un mercato di antiquariato, dove fa una scoperta incredibile. Ha grosse speranze che questo sarà il pezzo forte della sua prossima asta.

Ma mentre l’estate pian piano volge al termine, due grossi spendaccioni arrivano in città e si scannano per il pezzo di antiquariato, mostrando entrambi un ego grande quanto i loro portafogli. Quando uno di loro vince, ma poi perde l’asta per un particolare tecnico, scoppia il caos. Le cose peggiorano ancora di più quando uno dei due viene ritrovato morto.

Lacey si trova a combattere la lotta della sua vita per salvare attività e reputazione, e per risolvere, con l’aiuto del suo adorato cane, questo misterioso omicidio.

Il libro #6 della seria sarà presto disponibile!
LinguaItaliano
Data di uscita9 nov 2020
ISBN9781094342429
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    Anteprima del libro

    Ucciso con un bacio (Un giallo intimo e leggero di Lacey Doyle—Libro 5) - Fiona Grace

    UCCISO CON UN BACIO

    (UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE—LIBRO CINQUE)

    FIONA GRACE

    VERSIONE ITALIANA

    A CURA DI

    ANNALISA LOVAT

    Fiona Grace

    Dalla penna dell’autrice esordiente Fiona Grace, arriva la serie di GIALLI INTIMI E LEGGERI DI LACEY DOYLE, che include nove libri (serie in corso); la serie di GIALLI INTIMI E LEGGERI TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che include tre libri (serie in corso); la serie di GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che include tre libri (serie in corso); e della serie LA PANETTERIA SULLA SPIAGGIA, UN GIALLO INTIMO E LEGGERO, che include tre libri (serie in corso).

    Fiona dà molta importanza al rapporto con i lettori, visitate www.fionagraceauthor.com per ricevere ebook gratuiti e scoprire le ultime novità sulle pubblicazioni, o magari anche solo per un saluto.

    Copyright © 2020 Fiona Grace. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore degli Stati Uniti del 1976, nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, né archiviata in un database o un sistema di recupero senza previa autorizzazione dell'autore. La licenza di questo ebook è concessa solo ad uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistare una copia aggiuntiva per ciascun destinatario. Se state leggendo questo libro senza averlo acquistato, oppure senza che qualcuno lo abbia acquistato per voi, siete pregati di restituire questa copia e acquistarne un'altra. Vi ringraziamo per il rispetto nei confronti del duro lavoro dell'autore. Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, attività commerciali, aziende, società, luoghi, eventi e fatti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore, oppure sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza a persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Il Copyright dell'immagine di copertina Helen Hotson, concesso su licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI FIONA GRACE

    UN MISTERO AVVOLGENTE TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA

    INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)

    INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)

    INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE

    ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)

    UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)

    I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)

    UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)

    UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    EPILOGO

    CAPITOLO UNO

    Lacey appese l’ultimo quadro incorniciato alla parete nel corridoio dal soffitto basso nel suo cottage e fece un passo indietro per ammirare il suo lavoro.

    Ecco! disse, orgogliosa del suo ultimo fai-da-te.

    Chester, il suo pastore inglese pazientemente seduto al suo fianco, abbaiò.

    Grazie, gli rispose Lacey sorridendogli. "È proprio bello, vero?"

    Lacey aveva recentemente investito in diversi dipinti d’antiquariato per decorare casa sua. L’ispirazione le era venuta vedendo l’arredamento della casa di un anziano collezionista di antiquariato che aveva conosciuto in vacanza. La casa meravigliosamente decorata dell’uomo le aveva fatto capire quanto al suo cottage mancasse un tocco personale. E poi aveva guadagnato un po’ di soldi vendendo una rara moneta d’oro dell’epoca romana: la somma che ne aveva ricavato era tanto alta da metterla quasi in imbarazzo. Dopo aver versato la metà dei soldi in un fondo per il college di suo nipote Frankie, aver pagato una parte di mutuo e aver comprato un regalo di ringraziamento per la sua amica Gina (un moderno sistema idroponico per la sua serra), si era prontamente dedicata a scialacquare un po’ di soldi per casa sua. Il suo primo acquisto era stato un tappeto a corsia per il corridoio: un originale Amritsar indiano in color terracotta e rosso argilla che una volta aveva adornato il corridoio di un hotel a Nuova Delhi. Poi si era messa a caccia di qualche quadro per le pareti: un dipinto a olio del diciannovesimo secolo di John William Gilroy, che ritraeva una barca da pesca sulla costa; un meraviglioso dipinto raffigurante delle azalee a opera di Francis B. Savage e un paesaggio di Harry Williams datato 1860. C’era ancora un largo spazio vuoto accanto alla grande finestra del pianerottolo del secondo piano, ma il Crag Cottage stava finalmente iniziando ad apparire come fosse suo.

    Lacey fu sorpresa di quanto sembrasse diverso dal suo vecchio appartamento di New York. Nella sua vita precedente, quando lavorava come assistente di una interior designer, aveva adottato uno stile contemporaneo minimalista, quindi era rimasta più o meno scioccata nel rendersi conto che il suo effettivo gusto personale, quando privo di restrizioni, era questo miscuglio di fiori e fantasie e dipinti dai colori accesi, all’interno di un vecchio e disordinato cottage vicino al mare.

    Penso che basti per una giornata, disse Lacey a Chester. Non vedo l’ora di farlo vedere a Tom.

    Il suo compagno sarebbe arrivato più tardi quella sera per un appuntamento che ormai aspettavano da tempo, e Lacey non vedeva davvero l’ora di mostrargli tutte le modifiche che aveva apportato alle decorazioni del cottage. L’estate era stata piuttosto frenetica per tutti e due dal punto di vista lavorativo. La pasticceria di Tom e il negozio di antiquariato di Lacey erano entrambi situati nella trafficata Strada Principale d Wilfordshire, in Inghilterra, dove il passaggio di gente sembrava crescere esponenzialmente con l’aumentare del sole. Come aggiunta ai loro tanti impegni, la loro unica occasione di scappare insieme per un weekend lungo non era proprio andata come avevano sperato. Anche se Studdleton Bay aveva offerto a Lacey tutto il fascino della costa britannica che lei adorava, la sua famiglia al seguito e un omicidio verificatosi durante il loro soggiorno aveva smorzato qualsiasi tentativo di romanticismo.

    Chester trotterellò dietro a Lacey fino alla cucina, le unghie delle sue zampe che producevano un sommesso ticchettio sulle piastrelle. Anche qui il neotrovato entusiasmo di Lacey per decorare e personalizzare il suo cottage era in bella mostra. Ispirata dalla collezione di ceramiche dell’anziano valutatore, Lacey aveva deciso di iniziare a collezionare tazze da tè. Dopotutto, non c’era niente di più rappresentativo della sua nuova vita inglese che una tazza di tè, quindi ci stavano alla perfezione. Fino ad ora aveva messo insieme un totale di tre tazze: un’iconica tazza in stile Rinascimento Wedgwood color crema con bordi dorati e piattino abbinato, una tazza in ceramica rosa fucsia con fantasia inglese Regina Anna e una tazza a conchiglia irlandese con fantasia Tridacna in porcellana Belleek, color crema, giallo e verde chiaro. Erano disposte con orgoglio sulla mensola che aveva appena fissato: un bellissimo recupero ricavato da un vagone letto, con metallo in vista. L’aveva trovato da un rigattiere durante uno dei viaggi di rifornimento che lei e Gina facevano di tanto in tanto al Mercato Spitalfields di Londra.

    Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta. Dato che l’unica persona che aveva accesso a quella parte della proprietà di Lacey era Gina – la sua vicina, dipendente, madre acquisita e migliore amica a Wilfordshire – questo significava che di sicuro era lei.

    Chester iniziò ad abbaiare entusiasta mentre Lacey andava verso la porta in stile granaio sul retro del cottage e sganciava il chiavistello. Tirò la maniglia e il volto raggiante di Gina apparve davanti a lei.

    Le guance della donna erano rosso vivo, i capelli grigi raccolti in una crocchia spettinata in cima alla testa. Accanto a lei stava obbedientemente seduta, ansimando per il caldo, il suo pastore inglese Boudicca.

    Appena tornate dalla vostra passeggiatina? chiese Lacey.

    Chester iniziò subito a mugolare in risposta alla parola con la ‘p’.

    Ops, scusa cucciolo, non intendevo te, gli disse Lacey accarezzandogli la testa. Poi si rivolse a Boudicca: Immagino tu voglia dell’acqua.

    Lacey aprì la sezione inferiore della porta e Boudicca entrò esultante in cucina, come fosse casa sua. Iniziò prontamente a lappare l’acqua dalla ciotola di Chester, come se anche quella le appartenesse. Chester la seguì, scodinzolando allegramente e annusando l’aria, felice che la sua migliore amica fosse passata per una visita, anche se lei lo stava ignorando del tutto, interessata solo alla ciotola dell’acqua.

    Anche Lacey era felice di vedere la sua migliore amica. Non le era ancora passato per la mente di chiedere a Gina perché fosse passata così senza preavviso. Era così abituata a passare buona parte delle ore del giorno con l’anziana donna che le sembrava completamente naturale trovarsela improvvisamente in cucina. Motivo per cui fu sorpresa quando Gina disse: Non vuoi sapere perché siamo qui?

    Per un caffè? ipotizzò Lacey.

    Gina scosse la testa.

    Un tè?

    Gina corrucciò la faccia come a voler indicare che Lacey si stava avvicinando.

    Un Long Island Iced Tea? disse Lacey, alludendo al cocktail alcolico che le due amiche avevano recentemente imparato ad apprezzare.

    No! Per darti questo? Gina sorrise e le mostrò un pacchetto che teneva nascosto dietro alla schiena, appoggiandolo sul bancone della cucina. Poi lo aprì e tirò fuori una tazza di ceramica.

    Una Le Creuset! esclamò Lacey, riconoscendo immediatamente l’iconico stile.

    Adesso so che non è un pezzo di antiquariato, iniziò Gina, ma…

    È del colore Giallo Elysees ora fuori produzione! esclamò Lacey.

    Gina annuì. Esattamente.

    Oh Gina, è bellissima, disse Lacey prendendo la tazza e sollevandola alla luce, rigirandosela tra le mani come un diamante prezioso. Sapevi che Marilyn Monroe aveva un set di Gialle Elysees che Sotheby ha venduto a un’asta per più di venticinquemila dollari?

    Gina annuì ancora. Certo che lo so, cara. Lavoro con te.

    Lacey arrossì. Tra tutte le cose, fare anche la nerd! Doveva essere così che si sentiva il suo nipotino Frankie, ossessionato dalla Scozia, ogni volta che vedeva una persona con i capelli rossi.

    Starà benissimo sul mio scaffale, disse Lacey mentre andava di corsa ad aggiungere la nuova tazza alla sua collezione. Era orgogliosa di averne quattro ora. Ecco. Non è meraviglioso!

    Bellissimo, disse Gina. Poi tirò fuori una bottiglia di rum dalla borsa, seguita da gin, tequila e succo di frutta. Adesso, qualcuno ha parlato di Long Island Iced Tea?

    Lacey rise. Un cocktail? Mi piacerebbe. Ma stasera Tom passa di qua. Non penso che sarebbe carino farmi trovare brilla al suo arrivo. Recuperiamo un’altra volta?

    Fatta, faremo piovere cocktail! rispose Gina, iniziando a rimettere i liquori nella sua borsa delle magie. A proposito di pioggia, non se ne vede molta ultimamente, disse poi, cambiando argomento.

    Aveva ragione. L’ultima estate era stata ancora più bella e splendente di quanto Lacey si sarebbe aspettata dall’Inghilterra. Il vecchio stereotipo del Paese grigio e piovoso era stato del tutto smentito.

    In quel momento, Lacey sentì una notifica dal suo cellulare. Chester abbaiò come faceva sempre, giusto in caso lei non avesse sentito. Prese il telefono dal bancone e vide che era un messaggio da parte di Tom. Il suo cuore accelerò come di consueto il battito nel vedere il nome del suo bello.

    Aprì il messaggio e lesse.

    Lacey, questa sera non ce la faccio. È capitata una cosa al lavoro. Mi spiace tantissimo! Rimedierò e mi farò perdonare, promesso. Ti amo. Tom.

    Cosa?! gridò Lacey, il cuore che si sgonfiava all’istante. Tom mi tira buca!

    Guardò Gina a bocca aperta. L’amica, come tutta risposta, riprese la schiera di bottiglie dalla borsa e le dispose nuovamente sul bancone.

    Fammene uno doppio, mormorò Lacey.

    *

    Gina riempì la tazza Le Creuset Giallo Elysees di Lacey con altro Long Island Iced Tea dalla caraffa, poi sollevò la sua tazza Rinascimento Wedgwood crema e oro dal piattino e se la portò alle labbra. Erano sedute al tavolo della cucina vicino alla grande finestra a sbalzo e guardavano il sole che tramontava oltre le scogliere.

    Non mi hai mai detto com’è andata a finire con la tua pista di Canterbury, disse Gina guardando Lacey con solennità. Hai trovato qualcosa?

    Sentendo parlare di Canterbury, lo stomaco di Lacey si aggrovigliò. Recentemente aveva fatto qualche passo avanti nella ricerca di suo padre, scomparso da tempo. Francis, detto anche Frank dagli amici. Da quando si era trasferita a Wilfordshire aveva seguito degli indizi, dato che questo era l’ultimo posto in cui ricordava suo padre felice in vacanza, tanti anni prima. Seguendo diverse piste fornite da una varietà di contatti nel mondo dell’antiquariato, era venuta a sapere che suo padre, a un certo punto dei vent’anni di assenza dalla sua vita, aveva messo radici nella cittadina inglese di Canterbury. Lacey non era certa di quando questo fosse successo, anche se gli indizi sembravano suggerire che fosse stato lì recentemente, forse ancora lavorando nel mondo dell’antiquariato, magari addirittura aprendo un nuovo negozio.

    Ovviamente la cosa logica che lei poteva fare era andare a Canterbury, recarsi nel primo negozio di antiquariato che trovava e iniziare a fare domande in giro. E invece aveva tergiversato. C’erano altre cose che aveva bisogno di fare: vendere la moneta, occuparsi del suo negozio, sistemare casa. Ma in cuor suo Lacey sapeva che stava solo tirando fuori delle scuse. E se fosse andata a Canterbury e avesse scoperto che suo padre non era più lì? O peggio, se ci fosse andata e avesse scoperto che lui aveva messo radici e si era costruito una vita tutta nuova per sé, senza includerla?

    Si è rivelato un vicolo cieco, mentì Lacey. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era un’opera di persuasione da parte di Gina. Per quanto adorasse l’amica, non era sempre la persona più paziente al mondo, e Lacey aveva bisogno di maggiore tempo per elaborare il tutto.

    Gina le accarezzò la mano. Mi spiace, cara. Speriamo che salti fuori presto un’altra pista.

    Lacey si sentì in colpa per aver mentito, ma si sforzò di sorridere. "Magari è meglio così. Ho un sacco di cose per la testa al momento.

    Stai parlando di Tom? le chiese Gina.

    Lacey si lasciò sfuggire un sospiro. Ho solo la sensazione che, eccetto per il primo mese, la mia posizione sia passata più in basso nella lista delle sue priorità, si lamentò tristemente. Era un po’ alticcia e versò un po’ del cocktail contenuto nella sua tazza sulle piastrelle della cucina mentre gesticolava. Chester e Boudicca si misero subito a fare a gara per chi riusciva a leccarlo per primo.

    E la vacanza? chiese Gina. Sono sicura che non l’avrebbe prenotata se non fossi una sua priorità.

    Non farmi iniziare a parlare della vacanza! esclamò Lacey. Sai benissimo che la nostra prima fuga romantica è stata un disastro.

    So che alla fine si è rivelata un disastro, ma ovviamente non era intenzione di Tom. Tutti quegli indizi che ti ha mandato, e la locanda al faro che ha prenotato. Non sono mica le azioni di uno che non pensa a te come sua priorità.

    Lacey bevve il suo drink. Gina probabilmente aveva ragione, ma lei voleva ribollire nella sua irritazione ancora un po’.

    E comunque, continuò Gina, non è che neanche lui sia sempre la tua priorità.

    Eh? esclamò Lacey irritata. Cosa vorresti dire?

    Il Lodge, disse Gina inarcando le sopracciglia. Per tutto il tempo che hai lavorato alla ristrutturazione interna, non hai avuto tempo per nessuno. Me compresa.

    Per favore, sbuffò Lacey. Non ritirare fuori quel vecchio discorso. Adesso ho bisogno del tuo appoggio disinteressato, Gina, non di una lezione.

    Sono tua amica, le disse Gina, accarezzandole la mano nuovamente con affetto e pari dose di insistenza. Questo significa che ti dico delle dure verità sul tuo conto e ti tengo d’occhio. E in questa situazione, penso che te e Tom avete entrambi un sacco di cose per le mani, e mettere come priorità i vostri affari rispetto all’altro è molto facile. Dopotutto, il tuo lavoro è per sempre.

    Lacey fece una pausa mentre la sua mente elaborava le parole di Gina. Poi incrociò le braccia. Stai forse insinuando che la nostra relazione è temporanea?

    Sto solo dicendo che è una relazione giovane, e… Gina si interruppe prima di finire.

    Vai avanti, la incalzò Lacey. È giovane e…

    Gina esitò. Poi sputò il rospo: …e non siete stati entrambi una relazione di rincalzo per l’altro? Cioè, lui era già un paio d’anni avanti rispetto a te in termini di divorzio, ma tu avevi appena firmato le tue carte di separazione, se ricordo bene.

    Lacey corrucciò le labbra. Io e David ci siamo separati mesi prima che il divorzio venisse finalizzato. E io non sono un rincalzo per Tom. C’è stata Taryn tra la sua ex moglie e me. Sbuffò. Siamo molto innamorati.

    Davvero? chiese Gina con tono sorpreso.

    Sì! esclamò Lacey. Ce lo siamo detti dopo Dover.

    Il cambiamento in Gina fu istantaneo. In questo caso, cambia tutto! Che senso ha essere parte di una relazione se non siete la priorità l’uno dell’altro?

    Il suo completo voltafaccia fece girare la testa a Lacey. O forse quello era l’effetto del Long Island Iced Tea.

    Il punto, disse Lacey, è che spero che questo sia un contrattempo temporaneo. Tra un paio di settimane finirà la stagione turistica e dovremmo avere più tempo per vederci.

    Gina si appoggiò allo schienale della sedia e sorseggiò il suo cocktail con un sorrisino sulle labbra. E questa, mia cara, le disse, si chiama psicologia inversa.

    Lacey, rendendosi conto di ciò che Gina aveva appena fatto, ruotò gli occhi al cielo. Molto bene, disse con tono asciutto.

    Ma lo apprezzava. Gina era riuscita a ribaltare il ragionamento nella sua testa, mettendola nella posizione di difendere la propria relazione.

    Gina sembrava essere molto fiera di se stessa mentre si riempiva un’altra tazza. Quindi hai solo un’altra settimana d’estate da superare. E dato che è la più frenetica, sarà finita in un batter d’occhio e tutto tornerà come prima.

    Perché dovrebbe essere la più frenetica? chiese Lacey.

    Per il festival.

    Quale festival?

    Il Festival Equestre Estivo! esclamò Gina. Non mi dire che nessuno te ne ha parlato? È il fiore all’occhiello del calendario di Wilfordshire!

    Lacey scrollò le spalle. Era completamente frastornata.

    Gina si lanciò in una spiegazione. È quando un gruppo di ricca gente di cavalli scende a Wilfordshire per una settimana. Un sacco di strutture qua attorno possono raddoppiare i loro guadagni solo in questa settimana!

    E con ricca gente di cavalli intendi…?

    Allevatori, commercianti, cavalieri. Tutta la famiglia. Il tipo di gente che indossa grandi cappelli. Che guida una Rolls Royce. Che compra un pony ai figli, ma poi assolda il figlio più povero di qualcun altro per spalare la sua cacca!

    Lacey stava seduta a riflettere sulla cosa. Ricca gente di cavalli. Forse questa poteva essere un’opportunità per guadagnarsi un grosso incasso. Magari organizzando un’altra asta? Quella a

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