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Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici)
Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici)
Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici)
E-book302 pagine7 ore

Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici)

Valutazione: 3 su 5 stelle

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Info su questo ebook

“Un capolavoro del thriller e del mistero. Blake Pierce ha fatto un ottimo lavoro sviluppando dei personaggi con un lato psicologico così ben descritto da farci sentire come dentro alle loro teste, seguendo le loro paure e gioendo per i loro successi. Pieno di svolte, questo libro vi terrà svegli fino a che non girerete l’ultima pagina.”
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (riguardo a Il killer della rosa)

IL SEGRETO PERFETTO è il libro #11 di una nuova serie di thriller psicologici dell’autore campione d’incassi Blake Pierce, che inizia con La moglie perfetta, un bestseller numero #1 (scaricabile gratuitamente) con quasi 500 recensioni da 5 stelle.

Un ricco magnate organizza una festa esclusiva nella sua enorme e riservata villa di Beverly Hills, solo perché la serata si concluda con l’assassinio di uno degli esclusivi ospiti, costringendo Jessie ad entrare nello squallido mondo dell’élite.

Mentre Jessie inizia a svelare i segreti che questa gente tiene nascosti dietro a una perfetta facciata, si chiede: questo omicidio era collegato a una relazione?

O c’era in ballo un movente molto più atroce?

Un thriller psicologico veloce e pieno di suspence, con dei personaggi indimenticabili, IL SEGRETO PERFETTO è il libro #11 di una nuova serie che vi terrà incollati alle pagine e non permetterà quasi di andare a dormire.

Il prossimo libro della serie verrà presto pubblicato.
LinguaItaliano
Data di uscita26 feb 2021
ISBN9781094342665
Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici)
Autore

Blake Pierce

Blake Pierce is author of the #1 bestselling RILEY PAGE mystery series, which include the mystery suspense thrillers ONCE GONE (book #1), ONCE TAKEN (book #2) and ONCE CRAVED (#3). An avid reader and lifelong fan of the mystery and thriller genres, Blake loves to hear from you, so please feel free to visit www.blakepierceauthor.com to learn more and stay in touch.

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    Anteprima del libro

    Il Segreto Perfetto (Un emozionante thriller psicologico di Jessie Hunt—Libro Undici) - Blake Pierce

    cover.jpg

    i l   s e g r e t o   p e r f e t t o

    (un emozionante thriller psicologico di jessie hunt—libro 11)

    b l a k e   p i e r c e

    edizione italiana
    a cura di
    Annalisa Lovat

    Blake Pierce

    Blake Pierce è l’autore statunitense oggi campione d’incassi della serie thriller RILEY PAGE, che include diciassette. Blake Pierce è anche l’autore della serie mistery MACKENZIE WHITE che comprende quattordici libri; della serie mistery AVERY BLACK che comprende sei libri;  della serie mistery KERI LOCKE che comprende cinque libri; della serie mistery GLI INIZI DI RILEY PAIGE che comprende sei libri; della serie mistery KATE WISE che comprende sette libri; dell’emozionante mistery psicologico CHLOE FINE che comprende sei libri; dell’emozionante serie thriller psicologico JESSE HUNT che comprende quattordici libri (e altri in arrivo); della seria thriller psicologico RAGAZZA ALLA PARI, che comprende tre libri (e altri in arrivo); della serie mistery ZOE PRIME, che comprende tre libri (e altri in arrivo); della nuova seria thriller ADELE SHARP, che comprende sei libri (e altri in arrivo); della nuova serie di gialli leggeri VIAGGIO IN EUROPA, che comprende sei libri (e altri in arrivo); del thriller carico di suspense LAURA FROST FBI che comprende tre libri (e altri in arrivo); e del thriller carico di suspense ELLA DARK FBI, che comprende tre libri ( e altri in arrivo).

    Un avido lettore e da sempre amante dei generi mistery e thriller, Blake ama avere vostre notizie, quindi sentitevi liberi di visitare il suo sito www.blakepierceauthor.com per saperne di più e restare informati.

    img1.png

    Copyright © 2020 di Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. A eccezione di quanto consentito dall’U.S. Copyright Act del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuitao trasmessa in alcuna forma o in alcun modo, o archiviata in un database o in un sistema di raccolta, senza previa autorizzazione dell’autore. Questo ebook è concesso in licenza esclusivamente ad uso ludico personale. Questo ebook non può essere rivenduto né ceduto ad altre persone. Se desidera condividere questo libro con un'altra persona, la preghiamo di acquistare una copia aggiuntiva per ogni beneficiario. Se sta leggendo questo libro e non l’ha acquistato, o non è stato acquistato esclusivamente per il suo personale uso, la preghiamo di restituirlo e di acquistare la sua copia personale. La ringraziamo per il suo rispetto verso il duro lavoro svolto da questo autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, imprese, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto della fantasia dell’autore o sono usati romanzescamente. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright George Mayer, utilizzata sotto licenza da Shutterstock.com.

    LIBRI DI BLAKE PIERCE

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DELLA SERIE VIAGGIO IN EUROPA

    DELITTO (E BAKLAVA) (Libro #1)

    MORTE (CON STRUDEL DI MELE) (Libro #2)

    LA SERIE THRILLER DI ADELE SHARP

    NON RESTA CHE MORIRE (Libro #1)

    NON RESTA CHE SCAPPARE (Libro #2)

    NON RESTA CHE NASCONDERSI (Libro #3)

    NON RESTA CHE UCCIDERE (Libro #4)

    THRILLER DI ZOE PRIME

    IL VOLTO DELLA MORTE (Libro #1)

    IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Libro #2)

    IL VOLTO DELLA PAURA (Libro #3)

    IL VOLTO DELLA FOLLIA (Libro #4)

    LA RAGAZZA ALLA PARI

    QUASI SCOMPARSA (Libro #1)

    QUASI PERDUTA (Libro #2)

    QUASI MORTA (Libro #3)

    I THRILLER PSICOLOGICI DI JESSIE HUNT

    LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)

    IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)

    LA CASA PERFETTA (Libro #3)

    IL SORRISO PERFETTO (Libro #4)

    LA BUGIA PERFETTA (Libro #5)

    IL LOOK PERFETTO (Libro #6)

    LA TRESCA PERFETTA (Libro #7)

    L’ALIBI PERFETTO (Libro #8)

    LA VICINA PERFETTA (Libro #9)

    IL TRAVESTIMENTO PERFETTO (Libro #10)

    IL SEGRETO PERFETTO (Libro #11)

    I GIALLI PSICOLOGICI DI CHLOE FINE

    LA PORTA ACCANTO (Libro #1)

    LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)

    VICOLO CIECO (Libro #3)

    UN VICINO SILENZIOSO (Libro #4)

    RITORNA A CASA (Libro #5)

    FINESTRE OSCURATE (Libro #6)

    I GIALLI DI KATE WISE

    SE LEI SAPESSE (Libro #1)

    SE LEI VEDESSE (Libro #2)

    SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)

    SE LEI SI NASCONDESSE (Libro #4)

    SE FOSSE FUGGITA (Libro #5)

    SE LEI TEMESSE (Libro #6)

    SE LEI UDISSE (Libro #7)

    GLI INIZI DI RILEY PAIGE

    LA PRIMA CACCIA (Libro #1)

    IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)

    ADESCAMENTO (Libro #3)

    CATTURA (Libro #4)

    PERSECUZIONE (Libro #5)

    FOLGORAZIONE (Libro #6)

    I MISTERI DI RILEY PAIGE

    IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)

    IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)

    OSCURITA’ PERVERSA (Libro #3)

    IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)

    KILLER PER CASO (Libro #5)

    CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)

    MORTE AL COLLEGE (Libro #7)

    UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)

    UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)

    IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)

    LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)

    MORTE SUI BINARI (Libro #12)

    MARITI NEL MIRINO (Libro #13)

    IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)

    IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)

    OMICIDI CASUALI (Libro #16)

    IL KILLER DI HALLOWEEN (Libro #17)

    UN RACCONTO BREVE DI RILEY PAIGE

    UNA LEZIONE TORMENTATA

    I MISTERI DI MACKENZIE WHITE

    PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)

    UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)

    PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)

    PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)

    PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)

    PRIMA CHE SENTA (Libro #6)

    PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)

    PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)

    PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)

    PRIMA CHE ANELI (Libro #10)

    PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)

    PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)

    PRIMA CHE INSEGUA (Libro #13)

    PRIMA CHE FACCIA DEL MALE (Libro #14)

    I MISTERI DI AVERY BLACK

    UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)

    UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)

    UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)

    UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)

    UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)

    UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)

    I MISTERI DI KERI LOCKE

    TRACCE DI MORTE (Libro #1)

    TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)

    TRACCE DI PECCATO (Libro #3)

    TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)

    TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)

    INDICE

    PROLOGO

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÉ

    CAPITOLO TRENTAQUATTRO

    CAPITOLO TRENTACINQUE

    CAPITOLO TRENTASEI

    CAPITOLO TRENTASETTE

    EPILOGO

    PROLOGO

    Non avrebbe dovuto trovarsi lì.

    In circostanze normali, Cord Mahoney non si sarebbe mai portato neanche vicino a questa parte della villa. Ma la stanza degli ospiti dove alloggiava era proprio dalla parte opposta della proprietà e sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta in tempo.

    Aveva provato ogni bagno degli ospiti che aveva potuto trovare nella casa, ma a una festa con più di cinquecento invitati che facevano baldoria, c’era la coda fuori da tutti quanti. Quindi si era intrufolato nell’ala privata di Jasper, l’area interdetta agli invitati, che significava anche l’unica area con un gabinetto libero.

     Anche nella sua condizione di ubriaco e disinibito, si sentiva in parte preoccupato che Jasper l’avrebbe buttato fuori a calci dalla casa dove alloggiava come ospite, se l’avesse trovato lassù. Non era una preoccupazione ridicola. Jasper Otis era un tipo notoriamente irascibile, ed essendo plurimiliardario poteva anche permetterselo.

    Ma quando devi andare al bagno, ci devi andare e basta. Era così che Cord si era trovato a varcare barcollando le porte di mogano che davano accesso all’ala privata di Jasper, attraversando in punta di piedi l’enorme camera da letto dell’uomo, in direzione della porta chiusa che pregava celasse un bagno. Se così non fosse stato, sarebbe stato costretto a usare un cestino dell’immondizia.

    Spinse la porta, accese la luce e quasi esultò a voce alta quando vide il gabinetto. Corse e si svuotò giusto in tempo, anche se la mira non fu perfetta, dato il costante involontario barcollamento. Poi andò al lavandino per lavarsi le mani. Mentre se le asciugava, guardò, riflessa nello specchio, la grande doccia alle sue spalle. Era grande quasi quanto una sauna, e aveva addirittura una panca di marmo all’interno, addossata alla parete di fondo.

    Poi notò qualcos’altro. All’inizio non fu certo di cosa i suoi occhi stessero vedendo, forse perché la stanza stava ruotando leggermente. Ma quando strizzò gli occhi, l’immagine era ancora lì. Distesa sul piatto della doccia, accanto alla panca, c’era una donna con indosso un reggiseno e una lunga gonna nera con lo spacco che risaliva la coscia. Sembrava essere svenuta. La cosa non avrebbe sorpreso Cord: le feste di Jasper erano famigerate per tutti i generi di esagerazioni che vi si trovavano, dalle band musicali all’infinita quantità di alcool, dai copiosi quantitativi di droga alle donne in bikini e alle occasionali orge. Quindi, vedere una donna mezza nuda, crollata all’interno di una doccia non era poi così scioccante come altri avrebbero potuto pensare. Ma vederla in quelle condizioni nella doccia di Jasper lo era.

    Cord la chiamò sommessamente per vedere se fosse in grado di svegliarla, ma la donna non rispose. Era distesa supina, un rischio non da poco: se le fosse venuto da vomitare, avrebbe potuto soffocare. Quindi Cord scrutò attraverso il vetro per assicurarsi che non fosse il caso. Non vide nient’altro che una donna ragionevolmente attraente, probabilmente sulla quarantina. Non era una delle ragazze da spettacolo in bikini, ma alle feste di Jasper si trovava di tutto.

    Notò che aveva la testa piegata in una strana angolazione, che sicuramente le avrebbe lasciato un fastidioso torcicollo al suo risveglio. Decise che la cosa più elegante da fare fosse scuoterla leggermente, in modo da metterla almeno in una posizione più comoda. Quindi fece scorrere la porta di vetro, si chinò e le diede una leggera scossa alla spalla. Aveva la pelle umida. Abbassò lo sguardo e vide che anche gli abiti erano bagnati, come anche il piatto della doccia. Le diede un altro piccolo scossone. La donna non reagì. Per niente.

    Fu a quel punto che Cord si accorse che non respirava. Si sentì assalire dal panico, ma riuscì a costringersi a tenerlo a bada, tanto da ricordare le esercitazioni di pronto soccorso dai suoi giorni da bagnino. Tirò fuori il telefono, digitò il 911, mise in vivavoce e posò il cellulare sulla panca. Poi si portò accanto alla donna e si preparò a eseguire le compressioni.

    Stava per premere contro il petto della donna per la prima volta, quando notò un altro dettaglio. Il collo non era solo piegato in maniera strana. La testa ciondolava floscia di lato, come se non ci fosse niente a sostenerla. Era come se fosse rotto.

    Proprio quando l’operatore del 911 rispose alla chiamata, si rese conto che era proprio così. Fu a quel punto che iniziò a gridare.

    CAPITOLO UNO

    Jessie Hunt rinunciò ufficialmente al sonno alle 5:10 del mattino.

    Era comunque sveglia dalle quattro e non sembrava avere senso restare distesa a letto, soprattutto non oggi. Quindi si alzò e si diresse silenziosamente verso la cucina per prepararsi il caffè.

    La sorellastra di Jessie – Hannah – non era per niente una tipa mattiniera, e meno che meno la domenica mattina. E dato che aveva appena iniziato l’ultimo anno del liceo, i fine settimana le erano particolarmente preziosi. Jessie faceva del proprio meglio per rispettare quella sua necessità, se non altro per mantenere la pace.

    Era più facile evitare di fare inavvertiti rumori dopo il grande trasloco. Era passato un mese da quando avevano lasciato l’appartamento della migliore amica di Jessie, Kat, iniziando ad ambientarsi nella casa che Jessie aveva ereditato dal suo mentore e amico Garland Moses. C’era molto più spazio e le pareti erano più spesse.

    La nuova casa aveva anche un beneficio aggiunto: in quanto edificio a un piano e precedentemente abitata da un vedovo di mezza età, era già ben strutturata per persone con difficoltà motorie. Quello era un enorme vantaggio per loro, dato che il compagno di Jessie, il detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles Ryan Hernandez, sarebbe venuto a casa oggi.

    Quasi sei settimane dopo essere stato pugnalato al petto dall’ex marito di Jessie e quattro settimane dopo essere uscito da un coma indotto e staccato dal respiratore, Ryan aveva ottenuto l’approvazione per lasciare l’ospedale. L’entusiasmo di Jessie quando il dottor Badalia le aveva comunicato la notizia era stato mitigato dall’avvertimento del medico: la parte più difficile del recupero di Ryan doveva ancora iniziare.

    Avrebbe necessitato di diverse visite giornaliere da parte del personale medico per assistenza e valutazione dei progressi, oltre alla fisioterapia quotidiana. Il dottor Badalia aveva consigliato un infermiere full time in casa per qualche mese, ma Ryan aveva rifiutato. Jessie non aveva voluto farlo sentire inerme e incapace, quindi aveva assecondato i suoi desideri. Ma era preoccupata che anche con tutte le attrezzature che aveva fatto predisporre, inclusi corrimano, accessori per il bagno e pulsanti di richiesta aiuto in ogni stanza, forse non era del tutto pronta a una tale responsabilità.

    Prendersi cura di un trentaduenne in sedia a rotelle che poteva aver subito anche dei danni cerebrali era di certo una sfida notevole. Farlo mentre nel contempo ci si occupava di una diciassettenne che si stava ancora riprendendo dall’assassinio dei genitori adottivi, avvenuto davanti ai suoi occhi, era al limite dell’impossibile.

    Ma non tutto era buio. Kat era stata un’amica eccezionale e aveva offerto casa propria come porto sicuro quando Jessie e Hannah non avevano potuto fare ritorno all’appartamento dove Ryan era stato pugnalato. Era anche stata una spalla a cui potersi appoggiare e una persona con cui sfogarsi, anche se era impegnata a portare avanti la sua attività da investigatrice privata.

    Un’altra ottima distrazione per Jessie era il lavoro. Dopo aver ufficialmente lasciato il posto di profiler criminale per il Dipartimento di Polizia di Los Angeles, aveva fatto l’insegnante a un seminario forense settimanale presso la USC, l’università dove si era laureata. Ora era previsto che fosse la docente in materia per l’intero semestre autunnale, e avrebbe iniziato fra una settimana.

    Inoltre aveva raggiunto un accordo informale con il suo precedente datore di lavoro, il capitano Roy Decker, della Stazione Centrale. Se il tempo gliel’avesse concesso, avrebbe offerto i suoi servizi come consulente di profilazione su casi di primaria importanza.  Ne aveva già gestiti due come parte dell’accordo: uno per la morte di una sbiadita star del cinema e, solo la settimana scorsa, l’omicidio di un’ereditiera petroliera rapita.

    Ma con l’arrivo di Ryan più tardi quel giorno e l’inizio delle lezioni fra una settimana, dubitava di poter essere di grande aiuto per le forze dell’ordine da lì in poi. E se la reazione di Hanna quando le aveva detto che si aspettava un suo aiuto con Ryan – una sommessa imprecazione – era da considerarsi veritiera, anche solo restare con la testa sopra al pelo dell’acqua sarebbe stata un’impresa.

    Il suo cellulare suonò e Jessie lo silenziò immediatamente. Ancor prima di guardarlo, sapeva che a quell’ora la chiamata poteva solo venire da due posti. Fu sollevata di vedere che non si trattava dell’ospedale.

    Salve, capitano, disse. Un po’ presto per chiamare di domenica mattina, non crede? Il sole non è neanche sorto, ancora.

    Mi spiace, Hunt, le rispose, mantenendo la formalità di chiamarla per cognome, anche se non era più una sua dipendente. Sai che non ti contatterei così se non si trattasse di qualcosa di grosso.

    Qualsiasi cosa sia, penso che questa volta dovrò rifiutare. Tra una settimana inizio a insegnare. E, cosa più importante, questo pomeriggio Ryan viene a casa dall’ospedale.

    Lo so, le disse. È per questo che ti devo vedere questa mattina. Per favore, non dire di no fino a che non avrai sentito di che si tratta.

    Jessie avrebbe voluto dire di no. Con tutto quello che stava succedendo a casa, non aveva bisogno di altre responsabilità. Ma non poté fare a meno di sentirsi curiosa, quindi cedette.

    Vedermi? Non può aggiornarmi al telefono?

    No. Si tratta di una materia piuttosto sensibile. Puoi essere al mio ufficio tra un’ora, solo per ascoltarmi? Fidati: ne varrà la pena.

    Jessie sapeva che stava giocando con lei. Il capitano Decker sapeva sempre quali corde toccare per stuzzicare il suo interesse. E stava funzionando.

    Farà bene ad essere qualcosa di valido, lo avvisò, anche se sapeva che non l’avrebbe intimidito.

    L’aveva agganciata.

    *

    Quando Jessie entrò alla stazione, notò che c’era un silenzio di tomba.

    Non era uno shock alle 6:04 della domenica mattina, ma fu comunque inquietante superare la scrivania del vice-sergente, che stava leggendo una rivista, perché nella lobby non c’era nessuno. Era strano non udire i soliti rumori di voci e telefoni o delle tastiere dei computer, che generalmente riempivano l’ufficio. Jessie passò oltre la mezza dozzina di persone sedute solitarie alle loro scrivanie e si diresse verso l’ufficio di Decker.

    Appena prima di entrare, controllò ancora una volta il suo telefono. Non si aspettava realmente un messaggio da parte di Hannah a quell’ora, ma sapeva che quando le fosse arrivato, non sarebbe stato di tono amichevole. Hannah era piuttosto acida in questi giorni. Ma non appena avesse visto il messaggio sul banco della cucina, con cui Jessie l’avvisava che era andata alla centrale a discutere un caso e di tenere la casa in ordine per l’arrivo di Ryan, era improbabile che la sua risposta sarebbe stata carica di caloroso entusiasmo.

    Bussò alla porta chiusa dell’ufficio di Decker.

    Un minuto, rispose la voce burbera dall’altra parte.

    Mentre aspettava, Jessie si voltò a guardare verso la sezione HSS, dove era solita sedersi lei. La Sezione Speciale Omicidi era un’unità del Dipartimento di Polizia di Los Angeles che si dedicava a casi di alto profilo o soggetti a intenso scrutinio mediatico, spesso implicanti numerose vittime o l’azione di un serial killer. Per due anni Jessie era stata la profiler principale della sezione, lavorando con un piccolo team di detective, con Ryan alla guida. Sedevano a due scrivanie disposte una di fronte all’altra, inizialmente come colleghi e, alla fine, con qualcosa di molto di più. Il pensiero delle lunghe ore trascorse uno davanti all’altra, inizialmente stuzzicandosi giocosamente, poi maliziosamente, le portò un sorriso alle labbra.

    Con le sue dimissioni e l’incidente di Ryan, la sezione era temporaneamente guidata da un burbero veterano, il detective Callum Reid. Facevano parte della squadra i detective Alan Trembley e Marjorie Pointer. Anche la detective Gaylene Parker del Buon Costume veniva occasionalmente chiamata a supporto quando le cose si facevano particolarmente spinose. Erano ancora la squadra investigativa più celebre del dipartimento, ma senza Ryan e Jessie, l’HSS aveva perso un po’ del suo lustro.

    Jessie si avvicinò allo specchio alla parete e diede una rapida occhiata al proprio riflesso. Appariva ragionevolmente professionale, considerato il giorno e l’orario. I capelli castani che le arrivavano alle spalle erano sciolti, ma ordinati. Gli occhi verdi erano riposati, cosa che sospettava sarebbe cambiata, non appena Ryan fosse arrivato a casa.  Era riuscita anche a mantenere la sua forma atletica nonostante le recenti ferite, sebbene sapesse di non essere proprio al massimo della forma.

    Avanti, chiamò Decker da dentro, riportandola al momento presente.

    Jessie aprì la porta. Non fu sorpresa di trovare il capitano in piedi, vestito con il solito completo settimanale: giacca, cravatta e camicia ben inamidata. Non era chiaro da quanto fosse sveglio, perché il suo aspetto era costantemente stanco e scavato, con le rughe accanto agli occhi e le borse subito sotto. I pochi capelli che aveva in testa sembravano stanchi e sfibrati. Anche il corpo, con il petto concavo, sembrava ripiegarsi su se stesso. Nonostante tutto questo, l’uomo appariva allerta. Alto e magrissimo, la sua postura era eretta e metteva in risalto il naso aquilino e gli occhi tondi a cui non sfuggiva nulla.

    Grazie per avermi concesso il tuo tempo, Hunt, disse, facendole segno di accomodarsi su una delle consunte sedie davanti alla sua scrivania. Come stai?

    Stanca, capitano. Molto stanca.

    Non mi sorprende, le rispose. Ma intendo fisicamente. Come va la spalla? E le scottature?

    Si riferiva alle ferite che Jessie si era procurata prima di lasciare il corpo di polizia. Buona parte della base della schiena aveva sofferto gravi ustioni pochi mesi prima, durante il salvataggio di una donna dalla sua casa in fiamme, quando un uomo che l’aveva rapita e poi intenzionalmente liberata era tornato per finire il suo lavoro. Solo poche settimane dopo, Jessie si era lussata la spalla sinistra in una lotta all’ultimo colpo con il suo ex-marito, la stessa aggressione durante la quale Ryan era stato pugnalato e Hannah quasi uccisa.

    Molto meglio tutti e due,

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