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Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa: il mdello marchigiano
Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri
Serie di e-book2 titoli

Critica storica

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Info su questa serie

Una sintetica analisi critica sull'affermazione del cristianesimo e sulla sua diffusione fino al XV secolo non è stata ancora fatta.
Non vi sono neppure trattati brevi sui difficili rapporti fra Papato e Impero fino a quel periodo né vi è un compendio sulla formazione del Patrimonium Beati Petri, sugli ostacoli alla visione moderna
dello Stato da parte della Chiesa e sul particolare ordinamento giuridico che avrebbe potuto difendere e realizzare la libertas ecclesiae.
L'autore ha sintetizzato questi temi in due agili volumi, limitandosi ad accennare i fatti, assumendo che siano già noti al lettore, resistendo alla tentazione di soffermarsi su una varietà di temi che
avrebbero minato l'unità del lavoro negandogli il vantaggio di presentare uno sviluppo teorico e la concatenazione degli argomenti. Solo alcune volte ha voluto confutare vecchi paradigmi
interpretativi su realtà complesse, indocili a filosofie o facili generalizzazioni, vagliando e confrontando le fonti mediante un loro poderoso filtraggio.
Il titolo del II volume: Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa.
LinguaItaliano
Data di uscita9 set 2023
Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa: il mdello marchigiano
Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri

Titoli di questa serie (2)

  • Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri

    1

    Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri
    Dalla prima comunità cristiana al Patrimonium beati Petri

    Una sintetica analisi critica sull'affermazione del cristianesimo e sulla sua diffusione fino al XV secolo non è stata ancora fatta. Non vi sono neppure trattati brevi sui difficili rapporti fra Papato e Impero fino a quel periodo né vi è un compendio sulla formazione del Patrimonium Beati Petri, sugli ostacoli alla visione moderna dello Stato da parte della Chiesa e sul particolare ordinamento giuridico che avrebbe potuto difendere e realizzare la libertas ecclesiae. L'autore ha sintetizzato questi temi in due agili volumi, limitandosi ad accennare i fatti, assumendo che siano già noti al lettore, resistendo alla tentazione di soffermarsi su una varietà di temi che avrebbero minato l'unità del lavoro negandogli il vantaggio di presentare uno sviluppo teorico e la concatenazione degli argomenti. Solo alcune volte ha voluto confutare vecchi paradigmi interpretativi su realtà complesse, indocili a filosofie o facili generalizzazioni, vagliando e confrontando le fonti mediante un loro poderoso filtraggio. Il titolo del II volume: Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa.

  • Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa: il mdello marchigiano

    2

    Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa: il mdello marchigiano
    Dal Patrimonium beati Petri allo Stato della Chiesa: il mdello marchigiano

    Il Patrimonium Beati Petri, agli inizi del secondo millennio, era una realtà territoriale piuttosto estesa ma il controllo pontificio era limitato al territorio romano, al Lazio meridionale e alla Sabina ove il potere reale era nelle mani di Episcopati, monasteri e stirpi signorili che, utilizzando vincoli vassallatici, godevano di amplissimi margini di autonomia e autogoverno. Potenti famiglie romane condizionavano persino i conclavi. Il primo papa che tentò di ripristinare l'autorità pontificia, rilasciando le prime concessioni in feudum o beneficium dei beni della Chiesa, fu Onorio II. Come corrispettivo, otteneva dai beneficiari il giuramento di fedeltà, l'omaggio, l'impegno ad una serie di servitia che si diversificavano in base alle condizioni in cui era avvenuto il passaggio alla vassallità pontificia. Le infeudazioni concesse avevano durata vitalizia, a due generazioni o perpetua ma i pontefici, quando avevano necessità di rientrare in possesso dei beni concessi anche con durata temporanea, furono costretti a organizzare vere e proprie spedizioni militari contro infeudati o terzi, ricorrendo persino alla scomunica. Questi, tra l'altro, esercitavano nel proprio territorio un’autorità sostanzialmente incondizionata che portò a un dualismo, anche legislativo, fra potere centrale e poteri periferici. Innocenzo III indebolì le strutture feudali superando il rapporto pattizio e diarchico ma solo nel XIV secolo, un vicario apostolico, rientrato in possesso dell'intera Pentapoli, nel 1357, a Fano, sede dell'Assemblea Generale dello Stato della Chiesa, pose le basi giuridiche della costruzione statale trasformando il Patrimonium in 'Stato della Chiesa'.

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